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Autore: Ai_Sellie    30/10/2010    5 recensioni
[Cattivissimo Me]
E’ delicato e vagamente piacevole il peso che oramai sei abituato sentirti comparire all’improvviso sulla gamba quando dei passetti riconoscibili tra milioni riecheggiano per il corridoio e la porta che non hai sentito aprirsi rimbalza appena contro il muro.
Chini d’istinto la testa e il sorriso luminoso della piccola Agnes spunta dall’orlo del grembiule –una volta bianco, ora ricoperto da strambi disegni di mille colori.

(Tentativo di fluff. .///.")
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Dolcetto o scherzetto?
È delicato e vagamente piacevole il peso che oramai sei abituato sentirti comparire all’improvviso sulla gamba, quando dei passetti riconoscibili tra milioni riecheggiano per il corridoio e la porta che non hai sentito aprirsi rimbalza appena contro il muro.
Chini d’istinto la testa e il sorriso luminoso della piccola Agnes spunta dall’orlo del grembiule – una volta bianco, ora ricoperto da strambi disegni di mille colori. Ogni settimana minacci con il volto in fiamme e le bimbe che ridono di cancellarli ma ancora non hai trovato il coraggio di farlo sul serio.
- È un gioco, - trilla ancora la bambina, sorridendo felice.
La sua risata allegra e a tratti un po’ stonata si espande per la stanza come fosse zucchero a velo e si infiltra ovunque, riempiendo le crepe e gli spazi vuoti.
Persiste nel restarti abbracciata alla gamba mentre chiacchiera e ride e addirittura gesticola animatamente; il fatto che tu, per ascoltarla, hai dovuto interrompere la preparazione della cena e tieni ancora il coltello da macellaio in bilico esattamente sopra la sua testa non sembra preoccuparla minimamente.
Ti lascia sempre un po’ spiazzato renderti conto di quanta fiducia riescano a riporre nel loro papà nonostante tutto quello che è capitato.
- Non lo conosci? Ad Halloween lo fanno tutti. Si suona ai campanelli per chiedere dei dolci e se qualcuno rifiuta di darteli puoi fargli uno scherzo.
Sollevi la gamba per avvicinartela almeno un po’, mentre lei continua a spiegarti con entusiasmo in che cosa consisterà il loro programma dell’imminente serata, stringendosi appena un pelino di più quando sente l’aria smuoversi intorno a lei.
- E ci si veste anche da fantasmi e scheletri e mostri, per mettere paura.
Fai per dire qualcosa anche tu ma Agnes ti precede e riprende a ridere e parlare più vivace di prima - evidentemente si era fermata solo per riprendere fiato.
- Ma cosa saresti, scusa? - riesci finalmente a domandare.
- Io sono un unicorno, un unicorno mannaro! - risponde quasi con orgoglio, alzando il mento.
Inarchi visibilmente un sopracciglio e ti concedi una rapida analisi all’essere che si è sostituito al suo normale pigiama di cotone.
Un po’ ti schifa, tutto quel pelo rosa e scintillante.
- E tu credi davvero di spaventare qualcuno vestita così?
- No, ma voglio le caramelle, - ribatte sincera, dondolandosi intanto contro la tua gamba.
Riesce a stare zitta per circa mezzo secondo prima che riprenda a parlare ma venga interrotta quasi subito dalla voce della sorella che la sta cercando in quel momento su e giù per il corridoio.
- Ti voglio bene, papà, - ti saluta, sorridendo; il suo peso sulla gamba scompare all’improvviso esattamente come è apparso, con l’unica differenza che questa volta sei troppo impegnato a nascondere l’imbarazzo per accorgertene seriamente.
- Sì sì, come dici tu, - borbotti.
Agnes ride e corre via, promettendoti di regalarti tutte le caramelle che riuscirà a farsi dare.




Il titolo, banale quanto la storia, è scopiazzato preso in prestito dall'omonima canzone "Trick and Treat" di Rin e Len (VOCALOID). :3
  
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