Forse avrebbe fatto meglio ad ascoltare quella voce che dolcemente,gli sussurrava di smetterla di comportarsi come se l'altro fosse appartenuto esclusivamente a lui,e qualcuno di estraneo glie l'avesse appena portato via.
Forse avrebbe dovuto ammettere che si comportava cosi,solo perchè aveva avuto la conferma della sola sua consapevolezza di aver avuto questo primato per secoli,e di non avergli mai dato la giusta importanza.
L'importanza che meritava davvero,quel sentimento che pulsante l'aveva lambito fin troppo generosamente del suo calore.
E ora che l'aveva perso quel calore,si ritrovava ad scalciare,a pestare i piedi a terra come un bambino a cui erano state sottratte le sue caramelle preferite.
Quelle dolci,ricoperte di zucchero,tanto dolci da stomacare.
Quelle che riescono,una volte arrivate in gola,a lasciarti l'amaro in bocca.
Dolcemente amare,cosi tanto,che avevano finito per diventare aspre. Come il loro rapporto.
E quando un bambino fa i capricci,fargli tornare la ragione è impossibile.
Specialmente quando quel bambino era uno come lui,la rabbia a farlo suo.