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Autore: Chamomile    31/10/2010    3 recensioni
Erano secoli ormai, che Temari era chiusa lì dentro. Shikamaru sbuffò. “Temari” chiamò da dietro la porta “che diavolo stai facendo?” Nessuna risposta.
Che fosse morta? Sbuffò di nuovo, appoggiando la schiena contro il muro e fissando la porta con la sua espressione più scocciata. [ShikaTema]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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              A little too tight

 

 


                                                                                                                                       Any man of mine'll say it fits just right 

                                                                                                                           When last year's dress is just a little too tight

 

 

 

 Erano secoli ormai, che Temari era chiusa lì dentro. Shikamaru sbuffò.

Se la sua fidanzata non si dava una mossa sarebbero finiti imbottigliati nel traffico come sempre.

E dover andare a quella maledetta festa era già abbastanza seccante.

Ma che diavolo sta facendo?

Sbuffò di nuovo, appoggiando la schiena contro il muro e fissando la porta con la sua espressione più scocciata.

E dire che per evitare tutto questo, aveva costretto Temari a scegliere il vestito da mettere la sera prima. Cioè, più che altro le aveva dato un ultimatum: o lei si preparava in meno di tre ore, oppure lui non si sarebbe scollato dal divano.

Incredibilmente, Temari aveva ceduto e buona buona - Shikamaru stentava ancora a crederci - aveva ceduto.

Ma - era evidente - aveva gioito troppo presto.

Con un altro sbuffo, Shikamaru lanciò un’occhiata all’orologio. Le otto e un quarto. Vedeva già tutti gli automobilisti di Konoha che uscivano in quel preciso istante e andavano ad intasare la loro strada. Che seccatura.

“Temari” chiamò da dietro la porta “che diavolo stai facendo?”

Nessuna risposta.

Che fosse morta?

 

 

“Temari, che diavolo stai facendo?”

“Vai a farti fottere, maledetto idiota!” ringhiò Temari in direzione della porta.

Ci mancava solo lui con la sua fretta. Cosa alquanto ridicola, visto che di solito non dimostrava il minimo interesse per la prontezza.

Quando pochi secondi dopo il suo fidanzato bussò impaziente, Temari provò l’istinto incontenibile di uscire dalla camera e tirargli un bel pugno sul muso. Tuttavia dovette reprimere quest’istinto, cosa che la rendeva ancora più infuriata.

Il motivo per cui non poteva andare a rompere il muso a Shikamaru era essenzialmente uno, anche se purtroppo difficile da superare.

Conoscere la causa di quel motivo non aiutava affatto. La causa della sua impossibilità di picchiare quel rompiscatole era la lavatrice.

Sì, la lavatrice.

Perché se Sabaku no Temari si trovava da tre quarti d’ora immobile davanti allo specchio, la colpa era solo ed esclusivamente di quel dannato vecchio rottame del cavolo.

Con un suono disperato a metà tra un ringhio e un gemito, Temari fece l’ennesimo disperato sforzo. Inutile. Non saliva.

Per quanto avesse tirato e tirato, quel vestito non ne aveva voluto sapere di salire oltre le ginocchia. E così lei si trovava davanti a quello specchio, sudata, rossa in volto e scarmigliata, con le cosce nude e le gambe intrappolate in una morsa di seta a ricami.

Ma doveva farcela. Doveva.

Per quanto ristretto dai lavaggi (perché non c’era dubbio, era andata così) quel vestito era l’unica adatta per una festa del genere. Non c’erano altre possibili opzioni, non c’era un piano B o un abito di riserva.

Tirò di nuovo, e questa volta riuscì a fare arrivare l’indumento qualche centimetro sopra il ginocchio.

Il suo viso si illuminò. Dai, Temari, c’è ancora speranza.

Se solo Shikamaru l’avesse piantata di metterle ansia.

Ma d’altronde non poteva dirgli la verità. Avrebbe riso e l’avrebbe presa in giro per secoli. E lei aveva una reputazione - e un ruolo - da difendere.

 

 

“Temari! Se non apri immediatamente questa porta o non dai un segno di vita, giuro che mi ributto sul divano” minacciò Shikamaru al limite della pazienza.

“Sono pronta, piantala di rompere” con queste parole, la ragazza uscì dalla stanza da letto.

Shikamaru lanciò un’occhiata indefinibile in direzione della gonna, ma non pronunciò parola.

Temari, però, aveva notato l’occhiata.

“Che c’è?” chiese in tono aggressivo, come sfidandolo a fare dello spirito. Sapeva perfettamente che le cuciture del vestito da strega apparivano sul punto di cedere, e già si chiedeva quando esattamente sarebbe scoppiato.

“Niente” rispose Shikamaru impassibile, prendendo le chiavi “stai benissimo”

Spazio Autrice

La citazione in alto è tratta da una canzone intitolata "Any man of mine" di  Shania Twain. Vi consiglio di ascoltarla, e soprattutto di leggere il testo, perché è molto divertente :) e da' anche molti spunti u.u  Ragion per cui, questa ff potebbe diventare la prima di una raccolta basata su questa canzone. Oppure rimanere una semplice one-shot. Sono un'eterna indecisa > <  In ogni caso, spero che - per quanto non particolarmente originale - vi abbia divertiti un po'. Alla prossima, e se vi va datemi un vostro parere, ve ne sarei grata ^-^

 

  
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