Passeggiai di nuovo per il parco.
Pensavo a Trè, a cosa era successo prima...
Stasera l'avrei rivisto, cazzo. Dovevo darmi una sistemata.
Tornai a casa, poco distante dal parco.
Non era molto grande.
Un piccolo giardino attraversato da un vialetto, che portava fino all'ingresso.
C'erano due piani: al primo c'era il salotto, la cucina, un bagno e una piccola sala dove avevo sistemato la batteria e tutta l'attrezzatura.
Al secondo piano c'era la mia stanza, lo studio (dove c'era il computer e la libreria) e un altro bagno.
Entrai nella mia stanza. C'era il letto, la tv e l'armadio. Una finestra la illuminava durante la giornata.
Sulle pareti c'erano molti poster dei Green Day. Ci avevo scritto anche qualche testo.
Avevo diciott'anni, ma il mio cervello si comportava come se ne avessi avuti tredici.

Aprii l'armadio. Che mi sarei messa?
No, ferma. Perchè mi facevo così tanti problemi?
Sgrullai la testa.
Jeans stretti e una maglia azzura, con le Converse azzurre.
Non mi piaceva fare la troietta con i tacchi e la minigonna. Preferivo di granlunga stare così.
Entrai in doccia, canticchiando qualche loro canzone.
Pensavo agli occhi di Trè. Erano davvero stupendi. Mi venivano i brividi.
Stetti molto sotto la doccia, senza neanche accorgermene.
Mi decisi a uscire dalla doccia. Mi vestii, mi stirai i capelli.
Ero agitata.
Mi misi a suonare la batteria, sperando di calmarmi.
Ma cosa mi stava prendendo?