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Autore: Selene K    31/10/2010    11 recensioni
Non vi è mai capitato di sentire quella strana sensazione di inquietudine, di paura e smarrimento? Non vi siete mai chiesti l'origine di quelle strane emozioni? Io sì, è stata la mia rovina.
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL VISO

Il viso

 

 

A volte lo percepisco vicino a me, una specie di sospiro basso e lungo, interminabile. Dura una manciata di secondi e scompare, appena io do segno di accorgermene. Dopo sento l’inquietudine, quella sensazione che ti chiude lo stomaco, che impedisce al tuo corpo di compiere ogni minimo movimento.
Poi subentra la paura. E io lì cerco il coraggio per accendere quella maledetta lampadina, pur sapendo che se anche dovessi dormire con la luce accesa, lui la spegnerebbe, per tormentarmi.
Ancora.
Fino a farmi morire dal terrore.

L’alba, quando sento gli uccelli, fuori dalla finestra, per me è un sollievo. Non capisco perché l’entità non mi perseguiti durante il giorno, forse vive solo di notte.
Mi alzo, mi lavo e vado a lavoro.
Per me e tutte le persone che mi stanno vicino sembro una ragazza normale, ma loro non sanno il perché delle mie occhiaie, della mia stanchezza, della mia irritabilità.
Su, negli uffici, per andare in bagno bisogna attraversa un lungo corridoio buio.
Da quando la lampadina si è fulminata preferisco tenermi la pipì e farla una volta sola, durante la pausa nel bar vicino.

Credo di aver sviluppato un vero e proprio terrore del buio, da quando mi perseguita non riesco più a fare un metro, senza luce.
Quando cala il sole capisco che è ritornato da me.
Non so cosa voglia, a volte non è neanche minaccioso, è solo una presenza, che fa rizzare i peli sulle braccia, venire i brividi sul corpo, serrare il respiro in gola.
Mi passa vicino ed è paura.
Sento che mi fissa, il suo volto vicino al mio, ma mi rifiuto di ricambiare lo sguardo.

Giornata di riposo, oggi non esco, voglio stare tutto il giorno chiusa in casa.
Con lui.

È stato orribile, anche di giorno l’essere è con me. È senza volto, senza corpo, solo…spirito?
Eppure ho visto le sue gambe sotto la scrivania.
Ha rovesciato a terra il cibo, mi ha aperto continuamente le porte, le finestre, mosso le vetrine con dentro i bicchieri.
Gli ho parlato, gli ho chiesto chi era, cosa voleva?
Perché io? Perché non un’altra donna.
La sola risposta che ho avuto è stata fisica.
Un graffio, sulla spalla.
Più che un graffio una specie di ustione permanente.
Ed è proprio quando mi afferra che mi giro e lo vedo.

Nessuno vuole credermi, io non sono pazza.
Qui sono al sicuro e loro non lo capiscono che non voglio uscire.
Non ero io, era la casa. Quel maledetto appartamento a poco prezzo. È l’unica soluzione. L’unica ragione.
Mi ero trasferita da meno di un mese, ero così felice e poi…
Il manicomio.
Le donne la fuori urlano frasi sconnesse nella pazzia. Ci sono anche delle assassine, donne che hanno visto il diavolo dentro i loro bambini.
Non ho più la forza di biasimarle, dopo quello che ho vissuto.
Ma sento che tutto sta passando. Lui non è più con me.

***

Ho chiesto ai medici quando mi avrebbero fatto uscire, non ho più paura.
Sono una persona diversa ora.
Voglio rivedere il mondo.
Ho chiesto però ai medici di togliere gli specchi, di non farmi passare davanti a vetri o superfici riflettenti.
Non ne posso più, davvero più.
Di vedere il viso di quella donnaccia al posto del mio.

   
 
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