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Autore: kantoku    01/11/2010    3 recensioni
-Anche quando si ha qualcuno vicino, si può comunque sentirsi soli-
Breve OneShot dove i pensieri di due ragazzi si confondo quasi a diventare una cosa sola.
Quando essere "due" perde importanza nell'essere insieme.
La mia prima FanFiction che ho scritto tempo fa, in un giorno di pioggia.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Pioveva. Poteva vedere solo questo dalla piccola finestra di camera sua. Una fitta pioggia grigia nascondeva il familiare paesaggio che era solito ammirare nei rari momenti in cui si trovava da solo. Odiava la solitudine; era sempre fuori casa a giocare e scherzare con qualche amico, ma non quella sera, e non con quella pioggia.
Si alzò poco convinto dal letto sfatto e si diresse in cucina. Aprì il frigorifero. Vuoto come sempre, o almeno come succedeva ogni volta che era lui di turno per fare la spesa. Con lo sguardo deluso chiuse la porta del frigo e voltandosi notò quasi per caso il piccolo biglietto bianco riposto sul piano cottura. “Sono a fare la spesa. Mi devi un favore, un altro.” Firmato “S”.
Non era male vivere in casa con qualcuno, pensò; certo dovevi condividere ogni cosa, dai biscotti della colazione al bagno, ma questo non oscurava poi molto i numerosi tratti positivi, per cominciare non rimaneva quasi mai in casa da solo, e questo, per lui, era un gran vantaggio.
Fallito il tentativo di procurarsi qualcosa da mangiare, fece per tornare in camera sua quando, passando davanti all’ingresso di casa notò un piccolo particolare Gli ombrelli riposti accanto alla porta, erano due. Quindi Sasuke era uscito senza, e, a meno che non fosse diventato improvvisamente impermeabile, sarebbe tornato a casa bagnato... e arrabbiato. Non fece in tempo a finire di pensare ad una possibile scusa che la porta del piccolo appartamento studentesco si aprì. Dall’uscio scuro illuminato a tratti dai luminosi lampi si fece avanti la figura ingobbita di qualcuno che, nonostante in quella situazione ricordasse Igor di Frankenstein Junior, non poteva essere che Sasuke.
-Eh eh, ciao Sasuke- fece Naruto con un sorriso sghembo sul volto, portandosi una mano dietro alla testa come per ripetere scuse ormai troppo spesso sentite.
-Ciao, Naruto- La voce del ragazzo moro che sgocciolava fradicio appesantito da due grosse borse della spesa appena davanti alla porta sembrava quella di qualcuno che aveva usato ormai tutte le parole che conosceva per cercare di spiegare qualcosa che, evidentemente, non era stato comunque compreso.
Naruto cominciò a balbettare qualcosa che assomigliava delle scuse-Scusami, sai, mi sono addormentato e poi quando mi sono svegliato pioveva e quindi non...
-Lo so- lo interruppe-“ti ho visto mentre dormivi, e, per inciso, ti sei addormentato sul mio letto... di nuovo.” Doveva essere ancora intontito per il sonno, perché a Naruto parve che sul viso rigato dalle gocce d’acqua cadute dalle punte dei capelli neri del compagno fosse comparso un accenno di sorriso, come di chi parla di qualcosa di fastidioso e al contempo amabile.
-Si, beh, sai... Il tuo letto è più morbido, e poi...- Mi piace farmi cullare dal tuo profumo che rimane sopra il cuscino pensò senza proferire parola.
-Lascia stare- disse secco Sasuke rompendo il breve silenzio che era calato-vado a farmi una doccia calda-appoggiò le buste bagnate della spesa sul tavolo posto al centro della cucina e si allontanò verso il bagno lasciando cadere dietro di sé una fila di piccole gocce d’acqua.
Sono un disastro, pensò cupo Naruto mentre riponeva in una mensola due scatole di biscotti. Sasuke aveva comprato i suoi preferiti; sembrava che non facesse mai niente per se stesso. A tratti pareva come se non fosse veramente lì, come se fosse assente; Naruto odiava quei momenti. Lo facevano sentire solo, trascurato, anche se era vicino all’unica persona che voleva davvero avere accanto. Per fortuna non tutto il tempo trascorreva così. C’erano altri momenti, in cui lui e Sasuke sembravano una cosa sola, due cuori che battevano all’unisono il ritmo del loro amore accompagnati dalla tenue melodia dei loro respiri intrecciati. Naruto adorava quei momenti.
Dopo aver finito di riporre la spesa, si distese sul lungo divano posto appena sotto l’ampia finestra del salone. Pioveva ancora.

Sasuke non aveva avuto una buona giornata. Prima era stato ripreso dal suo professore di economia aziendale davanti a tutta la classe per essersi addormentato durante una delle sue magnifiche lezioni. Poi aveva litigato con il suo allenatore di nuoto perché, a suo dire, era assente e per nulla concentrato, ma forse aveva ragione. Erano ormai alcune settimane che si era trasferito a casa di Naruto; per dividere le spese, così si era detto. Ma non poteva certo ingannarsi ancora a lungo. Era cambiato tutto. E del resto, nulla può rimanere uguale a prima dopo che ti sorprendi a baciare il tuo migliore amico... per tre volte... nel giro di tre giorni.
Però c’era qualcosa in tutto ciò che non lo faceva dormire (almeno non di notte, solo le lezioni del suo borioso professore sembravano sortire qualche effetto), che non lo faceva concentrare a dovere durante gli allenamenti: era il terrore che ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato nell’abbandonarsi a quei sentimenti, a quei baci, a quegli abbracci... a quei momenti.
Come l’acqua scorreva leggera sulla sua pelle diafana seguendo le linee delle larghe spalle, così i pensieri fluivano nella sua mente lasciandogli l’ombra leggera di una domanda che si era posto ormai troppe volte: E’ giusto tutto questo?
Chiuse il rubinetto della doccia e agitò distrattamente la testa sperando che, insieme alle gocce che volavano via dai sui capelli neri, se ne andassero anche tutti i pensieri.
Si avvolse un asciugamano in torno alla vita e andò a cercare Naruto. Doveva scusarsi per il modo burbero con cui l’aveva trattato al suo rientro.
Quando entrò in salotto lo vide appisolato sul divano, con il viso sognante, Adorava guardarlo dormire. Gli faceva dimenticare ogni cosa; era come entrare in un altra dimensione in cui spazio e tempo si confondono e tutto perde importanza. Desiderava toccarlo, sentire il suo calore sulla sua pelle. Voleva sfiorare le sue morbide guance e sigillare quel momento magico con un bacio, con una pioggia di baci. Desiderava quel corpo, desiderava solo poterlo sentire vicino, poterlo sentire suo. Ma gli sembrava un sacrilegio interrompere quel sonno. Chissà cosa stava sognando. Fece per girarsi e tornare in camera sua a cambiarsi quando udì un flebile sussurro
-Sasuke..- Si girò pensando di vedere il ragazzo biondo ancora addormentato che chiamava il suo nome nel sonno ed invece era lì, con gli occhi semi aperti come a cercare di capire se stava ancora sognando o se era davvero sveglio. In fondo, anche se lui non lo sapeva, Naruto lo sognava quasi tutte le volte che cadeva addormentato ed era quindi strano per lui trovarlo li in piedi, come se fosse semplicemente la prosecuzione del suo sogno.
-Ciao Naruto, scusa.. Ti ho svegliato. Non volevo- disse con una voce così intima e calda che Naruto trasalì un attimo in un brivido di desiderio.
-No, non.. Non mi hai svegliato.. Credo- Si sentiva spaventosamente disorientato. Non solo non riusciva bene a capire se era sveglio o no, ma soprattutto non sapeva se poteva abbandonarsi, come faceva nella gran parte dei suoi sogni, a quella fortissima pulsione che lo aveva avvolto.
-Ti ho mai detto che quando dormi, sbavi?
Naruto arrossì immediatamente
-Non è vero! Non sbavo! E poi cosa importa a te cosa faccio io mentre dormo! Se ti dà così fastidio, non guardarmi...
-Lo adoro invece
Doveva essere ancora addormentato, perché per un attimo gli sembrò che Sasuke avesse detto qualcosa, qualcosa di dolce... qualcosa che probabilmente lui avrebbe etichettato come smielato
-C-cosa scusa?- chiese come per avere una conferma. Adesso Sasuke gli sarebbe saltato addosso e dopo si sarebbe svegliato; stavo sicuramente sognando.
-Mi piace, lo adoro.. Starei ore a guardarti mentre dormi..- Non stava immaginando tutto, era sveglio e cosciente..
Naruto lo fissava con aria incredula. Il biancore dell’asciugamano che gli cingeva la vita si confondeva e mescolava con il naturale pallore della sua pelle creando attorno a lui l’illusoria presenza di una sorta d’aureola, quasi fosse un angelo. Le poche gocce d’acqua ancora rimaste sui suoi capelli sgocciolavano ritmicamente e cadendogli sul petto descrivevano dolcemente il contorno dei sui muscoli ben definiti fino a scontrarsi con l’asciugamano all’altezza dell’ombelico. Naruto seguiva fedelmente con lo sguardo la discesa di una di queste piccole sfere cristalline. Un’altra onda di desiderio lo assalì. Voleva quel corpo perfetto, quei muscoli scolpiti delicatamente sulla pelle candida. I suoi pensieri furono interrotti da un debole spiffero che gli colpi la base del collo. Ci mise alcuni secondi per realizzare che era il respiro di Sasuke che si era avvicinato a lui con la grazia e la leggerezza di una pantera, e ci impiegò ancora più tempo a comprendere cosa gli aveva sussurrato all’orecchio.
-Ma ci sono cose che non posso farti mentre stai dormendo... Cose che amo ancor di più del vederti sognare con gli occhi chiusi- Il viso di Naruto fu assalito da una vampata di calore; le sue guance si arrossarono e lui ringraziò la sua carnagione color caramello per avergli nascosto almeno in parte quella imbarazzante reazione.
-Sasuke- sussurrò Naruto con desiderio -Mi sei mancato...
-Sono stato via solo alcuni minuti-rispose divertito e compiaciuto
-Sono sempre troppi- e come una firma alla fine di una lettera, Naruto siglò il suo amore con un piccolo bacio sull’angolo della sua bocca.
Sasuke ricambiò il sorriso del compagno con uno ancor più malizioso, e cingendolo con un braccio lo spinse delicatamente sul divano portando lentamente le proprie labbra a contatto le sue. Naruto poteva sentire il battito del cuore di Sasuke; era come una musica suonata solo ed unicamente per lui, l’unico spettatore di quella spettacolare armonia. Gli avvolse le braccia attorno al collo e lo trattenne più saldamente a se, come se avesse paura che scappasse. Le loro bocche si incontrarono di nuovo, stavolta in un bacio più maturo e coinvolgente. Le labbra di Sasuke aprirono dolcemente le sue e le loro lingue cominciarono a danzare sulle note di una musica sconosciuta. Ogni dubbio, ogni domanda ormai non contava più. Erano solo loro due, e Sasuke sapeva che, giusto o sbagliato, quello era ciò che desiderava: stare con Naruto, perdersi sulle sue labbra, sentire il suo calore come se fosse il proprio. Non avrebbe più avuto riserve, non sarebbe più stato freddo e distaccato; l’avrebbe amato sempre come in quel momento.
Naruto, come se avesse già capito cosa non gli era ancora stato detto, come se in quell’abbraccio loro avessero condiviso tutto, anche i pensieri, si scostò lievemente da quelle labbra vogliose della sua carne e disse sorridendo-Te l’ho mai detto che ti amo?
-Solo un migliaio di volte-rispose Sasuke scherzando-ma è sempre bellissimo sentirtelo dire. Sarà diverso d’ora in poi; te lo prometto-aggiunse, certo che Naruto avesse capito il significato di quella frase.
Come per suggellare quel giuramento Naruto gli morse delicatamente il labbro e lo baciò-Lo so
-Ti amo Naruto
-Ti amo Sasuke
-E con questa fanno mille e uno...
-Sta zitto- sbottò ridendo Naruto -e baciami.
Non ne era sicuro, ma sembrava che fuori non piovesse più.

   
 
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