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Autore: asyouwishmilady    01/11/2010    0 recensioni
Perchè i loro genitori non vogliono che si vedano? Cosa c'è sotto? Perchè? Nick e Miley devono lottare per stare insieme. Anche se entrambi non sono completamente convinti.
Questa storia è nata non proprio per caso. Per non solo per i fan di Niley.
Non ho la presunzione di credere di conoscere i caratteri dei personaggi realtamente esistenti, semplicemente ho delineato i caratteri per come me li immagino io o per come abbiano più senso nel contesto.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non chiedetemi se sono stufo di questa vita perché rimarreste delusi dalla mia risposta.
 
Talk show, party esclusivi, tappeto rosso, premiere, tour, concerti… Sembra un sogno non è vero? Posso assicurarvi che non lo è. Spesso mi capita di voler fare una passeggiata da solo ma non posso perché io sono Nick Jonas e Nick Jonas + Foto Esclusive = Denaro.
 
Solo quando sei davvero molto ricco, ti rendi conto che soldi in esagerazione non portano nulla di buono.
 
 Mi alzai dal letto, infilai le pantofole e corsi al piano di sotto: mi sembrava di aver sentito il campanello.
 
Intravidi dei lunghi capelli castani ed un gigantesco sacchetto bianco, aprì la porta – Miley? –
appoggiò il sacchetto a terra e sospirò asciugandosi il sudore in fronte – Sono venuta… Portarti… - le appoggiai la mani sulle spalle – Rilassati, vuoi qualcosa da bere? – annuì.
 
Si sedette sul divano, esausta. Tornai dopo qualche minuto con un bicchiere colmo d’acqua fresca e glielo porsi. La bevve tutta d’un fiato. – Grazie – mi sorrise, adoravo il suo sorriso, l’ho sempre adorato – Beh, che dovevi dirmi? – indicai il sacchetto bianco ai suoi piedi, lei sbuffò.
 
– Mia madre ha una coltivazione di carote, ne sono cresciute troppe, ora non sa che farsene – la guardai senza fare una piega lei continuò – So che odi le carote – sollevai le spalle, a dire il vero in quel momento le adoravo: avevano portato lei a casa mia.
 
Era un silenzio così imbarazzante, troppo pesante – Come va con Liam? – Stupido, che ti salta in mente?! Lei fece un sorrisetto imbarazzato – Ci eravamo presi una piccola pausa, ma ora e tutto ok – abbassai la testa – Tutto ok? Forte – forse avevo esagerato con il sarcasmo, avevo paura che Miley si fosse offesa – E tu? – risposi stizzito senza nemmeno pensare.
 
- Io sono convinto che ci siano cose ben più importanti delle ragazze – ok, forse avevo esagerato – Non ti agitare – non mi agito.
 
 Si alzò e si avviò verso la porta – Sai Nick, ora ricordo perché abbiamo rotto – uscì. Cosa diavolo intendeva con quelle parole? Facevano molto male. Mi alzai di scatto e corsi fuori dalla porta. Vidi Miley con Tish e mia madre, le raggiunsi.
 
Senza farmi notare trascinai dai fianchi Miley verso di me, mi guardava seria ma non arrabbiata – Cosa intendevi dire? – mi si avvicinò sensualmente – Siamo sempre stati molto diversi – Tutto qui? Mi si avvicinò ulteriormente e mi appoggiò le mani poco sopra il sedere – Comunque sai, Nick, gli opposti si attraggono – Ci fissavamo senza dire una parola.
 
- Ragazzi, che fate? – Miley levò di colpo le mani dal mio corpo – ehm niente – risposi evitando lo sguardo di mia madre. Tish prese Miley per un braccio, guardò severamente mia madre e se ne andò.
 
Durante il tragitto verso casa, mia madre non disse una parola. Mi assalì un dubbio. E se fossero venute a sapere di quello che era successo tra me e Miley, quella volta a Dallas? Ricordo ancora la data e la ricorderò sempre: 20 Giugno 2009. Era stato bellissimo, dopo aver cantato la nostra canzone, live, per la prima volta, per la prima volta lo facemmo. Tutto durante quell’indimenticabile sera. Ma ora mi restava solo un fiabesco ricordo di lei, di noi.
Io e mia madre eravamo arrivati nel nostro giardino, mi fece segno con la mano di sedermi sulla panchina. Ubbidì. – Nicholas, io… - mi mordevo le unghie, mi sentivo agitato – Perché non me lo hai detto? – guardai di lato – detto cosa? – in realtà lo sapevo benissimo ma non avevo una risposta. – Insomma… Tu e Miley… Voi avete… - era molto imbarazzata, anche io lo ero – Va tutto bene – mi puntò il dito contro – no, non va tutto bene! Miley è troppo piccola per questo genere di cose – cosa? Stai scherzando? – Lei ha la mia età! – lei scosse la testa stizzita – Questo l’hanno detto i suoi genitori e comunque il mio compito è di tenerti lontano da lei, per evitare che lei e la sua famiglia subiscano brutte conseguenze – Non la metto incinta, so come funziona. – Non potete impedirci di incontrarci – lei sogghignò – Sai che lei ha un bellissimo fidanzato, vero? – ah, ecco. Allora perché mi è saltata addosso al parco?
 
Se ne andò.
 
Faceva già male di per se. Perché mia madre doveva fare così? Mi sdraiai sul prato e chiusi gli occhi. Sentì un rumore di fianco a me. Sarà il cane, pensai. Una mano calda mi si poggiò sul fianco. Aprì gli occhi di colpo – Non dovresti essere qui – gli dissi con una nota di malinconia mettendo la mia mano sulla sua – lo so ma volevo dirti che mia madre mi ha parlato di una cosa – evitai di chiederle di cosa. Lo sapevo. Cambiai discorso. – perché non lo lasci? – lei rise – Liam mi fa comodo, quando sono sola – spero solo non intendesse quello che penso.
 
Mi si avvicinò al collo e mi baciò con un risucchio fortissimo. Avevo il respiro mozzato. Tirò fuori una penna dalla tasca e iniziò a scrivere sul mio polso.
 
- Ogni volta che vedi questa scritta, ti prego pensami.
 
Annuì. Mi baciò sulla guancia, delicatamente questa volta e se ne andò.
Mentre rientravo in casa non potei fare a meno di guardare quella scritta Mileysul mio polso. Era vero, la sentivo già più vicina. Non credo che sia capitata a casa mia solo per portarmi quelle carote, Tish avrebbe potuto darle a mia madre. Non so se la mia era solo una sensazione o il fortissimo desiderio che fosse così, che Miley volesse ancora me, dopo tutto quello che era successo.
 
Aprì la porta. Mio padre era in piedi davanti a me con le braccia conserte e un’aria serissima.
 
- Dove sei stato? – sorrisi cercando di alleggerire l’aria – Ero sdraiato in giardino a riflettere.
 
- Beh… In tal caso… - Mi sorrise e aprì le braccia. Lo abbracciai. Questa storia non mi piace affatto: cosa avranno detto di preciso Billy Ray e Tish ai miei?
 
Solitamente risvolto le maniche di praticamente qualsiasi cosa perché mi danno fastidio, ma quella sera a tavola mi accurai di avre il polsi ben coperti. Non volevo mi rubassero questo piccolo pensiero di Miley.
 
L’aria era strana, ma solita.
 
- Se Nick non mangia le carote allora non le mangio neanche io! – borbottò Frankie, mia madre gli rispose cercando di non dare a vedere quanto era nervosa – Franklin, sai che Nick detesta le carote, l’ultima volta che abbiamo cercato di fargliele mangiare è stato male.
 
Frank rise – Ha vomitato?!
 
Joe tossì e lo rimproverò – Franklin, evita di dire certe cose a tavola per favore.
 
Sì. Lo vedevo dalla sua espressione. Joe sapeva.
 
 
 
 
Finita la cena lo feci venire con una scusa in camera mia: è insonorizzata.
 
- Che c’è? – mi chiese bruscamente – No, io chiedo a te che c’è. – corrugò la fronte – Joseph, tu sai perché mamma e papà non vogliono che veda Miley? – più che una domanda la mia era un’affermazione.
 
- No – mentiva. Capisco quando mente, perché non riesce a guardarmi negli occhi.
Prima che potessi rispondergli se ne andò. Presi il telefono. Un messaggio da Miley.
 
Vieni a casa mia, passa dal retro. I miei sono fuori casa.
 
No. Non potevo rischiare. Non senza sapere il motivo per cui non la potevo vedere. Se i miei genitori lo avessero dovuto scoprire probabilmente mi avrebbero vietato di andare al ballo organizzato dalla Disney.
 
Mentre elencavo i motivi per cui non sarei dovuto andare mi resi conto di essere a metà strada tra le nostre case.
 
Da lontano visi una figura che mi si avvicinava. Era troppo distante per capire di chi si trattasse.
 
All’improvviso tutti i lampioni, tutte le illuminazioni si spensero. Sobbalzai. È strano ma ho paura del buio, della notte. Sentì dei passi accanto a me. Era la figura che avevo visto prima? Il cuore mi stava esplodendo. Stavo per urlare quando…
 
- Nick? Sono io: Miley – mi abbracciò lateralmente. Che cosa stupida, ora che c’era lei con me mi sentivo improvvisamente tranquillo, protetto. Come se una ragazza di 18 anni potesse proteggermi. Eppure non avevo più paura.
 
- Oh ciao, andiamo? – mi prese la mano – Andiamo.
 
È incredibile come le cose più strane possano eccitarmi. Stavamo semplicemente camminando mano nella mano in una strada completamente buia. Eppure sentivo un certo desiderio nei suoi confronti. Anche solo quello di baciarla.
 
Ad un certo punto la presi, stretta, perfettamente aderente al mio corpo. Non potevo più aspettare. Appoggiai le mie labbra alle sue. Lei si strinse ancora di più a me. Mi morse il labbro inferiore poi continuò a baciarmi.
 
Si staccò lentamente dalla mia bocca. Mi abbracciò forte. Ora la desideravo ancora di più, ma cercai in tutti i modi di nasconderlo: non volevo passare per un pervertito.
 
Mi morse il lobo dell’orecchio e poi lo leccò piano. I miei respiri si erano fatti più pesanti. Le girai il viso verso il mio e la baciai, questa volta più appassionatamente. Prese le mie mani e le mise sul suo sedere. Stavo impazzendo.
 
Mi prese la mano e mi trascinò verso casa sua.
 
- Miley… - non capivo le sue intenzione e oltre il fatto che potevamo essere scoperti da un momento all altro, avevo una gigantesca paura di roivinare tutto.
 
Nel frattempo eravamo arrivati. Entrammo dal retro. Tutte le luci continuavano ad essere spente. Salimmo le scale.
 
- Sì? – mi trascinò sul suo letto.
 
- Che vuoi fare?
 
Sentì prima le sue mani appoggiarsi sulle mie spalle, poi il suo corpo che saliva a cavalcioni sul mio. Infilò la lingua nella mia bocca. Non potevo più sentire ragioni: la presi e la adagiai sul letto baciandola e spogliandola. Lei fece lo stesso con me. Stavo per chiederle di nuovo quali fossero le sue intenzioni quando tutte le luci si riaccesero.
 
La porta. Dei passi che venivano verso la stanza di Miley. Feci la cosa che al momento mi sembrava più giusta: corsi e mi chiusi in un armadio.
 
 
- Bocciolo, siamo a casa! – sentì la porta della stanza aprirsi.
 
- Ci… Ciao! – Tish iniziò a raccontare di quanto fosse stata divertente la cena.
 
- Sai Miley, c’era una ragazza che aveva un abito molto simile a quello che hai indossato alla premiere di The Lasta Song.
 
- Ehm… Wow… Forte! – Miley era terrorizzata.
 
- Voglio vedere se è perfettamente uguale al tuo. In quale armadio sarà? – il cuore iniziò a galopparmi. Cosa sarebbe successo se avesse aperto l’armadio e mi ci avrebbe trovato dentro completamente nudo? Smisi di respirare. Chiusi gli occhi.
 
Sentì l’anta di un armadio aprirsi. Mi volle qualche secondo per capire che non era l’armadio in cui ero io.
 
- Eccolo! Sì! È esattamente uguale!
 
- Mamma, papà, perché non andiamo in cucina? Devo parlarvi di una cosa – Brava Miley.
 
Una volta sentita la porta chiudersi, uscì dall’armadio senza fare il minimo rumore. Cercai il più velocemente possibile i miei vestiti e mi rivestii.
 
Uscii sul balcone dove c’era un albero che sembrava fatto apposta per salire e scendere dalla stanza di Miley. Scesi il più velocemente possibile. Poi corsi fino a casa.
 
 Entrai piano piano. Erano già tutti a letto, probabilmente credevano lo fossi anch’io.
 
Entrai nella mia stanza e mi tolsi i vestiti lanciandoli ovunque. Alzai il cuscino con noncuranza, presi il pigiama e me lo infilai.
 
Quello spavento mi aveva distrutto. Mi inflai sotto le coperte, guardai la scritta sul mio polso e spensi la lampada.
 


Mi raccomando recensite. Ditemi se vi piace o anche se non vi piace.
                                                                                                                             
                                                                                                               Phoebe
   
 
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