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Autore: cupidina 4ever    01/11/2010    1 recensioni
Una festa in maschera per la notte di Halloween a Serpeverde può cambiare i rapporti tra i due più famosi Caposcuola. In meglio o in peggio?
Era, forse, un invito?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Dietro l’Angolo

 

- Bello, vero? – la voce della mia amica mi arrivò lontana ed ovattata. Ormai ero partita per il mondo dei sogni.

Bello? Era pazza?

Tutto ciò che avevo davanti agli occhi era assolutamente terrificante. Come si potevano definire zucche colme di sangue, scheletri appesi in ogni angolo, pipistrelli volanti che sembravano piuttosto reali e persone travestite in modo assai stravagante con l’aggettivo “bello”? cosa si era fumata prima di trascinarla in quel luogo? Non che ci volesse molto per capirlo ma non era assolutamente una mia idea andare a quel party organizzato dalla Casa più spregiudicata e lussuriosa della scuola, ossia Serpeverde. Cosa ci ero andata a fare? Semplicemente volevo distrarmi. Ma anche per far stare zitta un po’ la mia amica che continuava a dirmi che non mi divertivo abbastanza, che ero troppo fissata con le regole e robe varie. Che sia così? Non lo so ma non ho intenzione di scoprirlo questa sera. Questa è la mia sera per divertirmi, qualunque situazione verrà usata a mio piacimento per appagare la mia sete di svago ed sregolatezza. E quale modo migliore di farlo se non andare ad un party organizzato dalla Casa verde-argento? Nessuno,appunto.

- No! È terrificante! Chi ha organizzato tutto? Silente e Piton hanno realmente dato carta bianca per fare tutto ciò? – domandai leggermente preoccupata dopo aver visto un’accetta volare tranquillamente sopra le nostre teste. Ok. Quello era un po’ troppo. E se cadeva in testa a qualcuno intento a divertirsi od a fare altro? Non era proprio il massimo, eh. La sicurezza non era proprio garantita. Chi aveva dato il permesso? Chi..

Oh, al diavolo! Mi dovevo divertire o no? Chi ero io per fare la bacchettona quando due secondi prima avevo specificatamente detto che desideravo ardentemente lasciarmi alle spalle quelle maledette voci che mi disegnavano come una ragazza frigida e poco incline alla vita sociale? Non che mi interessasse poi molto fomentare le voci degli altri ragazzi della scuola ma non era tollerabile che anche i miei migliori amici, o almeno come tali li consideravo, pensassero le loro stesse cose! Eh no. Non potevo accettarlo. Chi se ne frega di come andava la festa o il numero di persone non idoneo per stare nella stessa stanza o gli oggetti volanti assai pericolosi! Chi se ne frega! Non era mio compito quella sera. Quella sera mi sarei solo divertita. Solo quello. Via preoccupazioni. Via faccia da brava ragazza. Via tutte le vecchie convinzioni. Via tutto. Che entri la Mezzosangue incline allo svago, al divertimento, alla trasgressione delle regole.

Con la musica assordante sparata nelle orecchie, ci avvicinammo al bancone della sala, gestito da un’incredibilmente elegante Blaise Zabini. Che fosse un’amante smisurato degli alcolici era risaputo da tutta la scuola ma non avrei immaginato che fosse rilegato a fare da barista ad una festa organizzata dalla sua stessa casa! Malfoy non aveva detto nulla? In fondo erano migliori amici fin da quando portavano pannolini e ciucci vari perciò mi pareva un po’ strano. Probabilmente lo aveva chiesto lui così da star più vicino alle bevande e controllare che nessuno toccasse qualcosa senza il suo permesso. Probabile. Dopotutto erano tutti alcolici provenienti dalla collezione personale del bel moretto. Vestito da perfetto Conte Dracula, rappresentava il peccato in persona. Se solo non fosse stato impegnato con Daphne Greengrass.. Un pensierino lo avevano fatto tutte le ragazze presenti nella sala, compresa la sottoscritta. Ne ero più che sicura. Chi era così stupida da non farlo? Apollo non era nulla in suo confronto.

Peccato che non avessi visto ancora nulla.

Mi dovetti ricredere di lì a poco.

- Cosa volete, dolcezze? – ci domandò con voce suadente il moretto, inclinando un poco il capo e lasciando la bocca socchiusa,lasciando intravedere la lingua svettare con sensualità tra i finiti canini da Dracula. Cavolo! Ma era da svenimento. Come si poteva articolare una frase concreta con uno che ti guarda in quel modo? Era categoricamente impossibile, anche per un ragazza come la sottoscritta che aveva messo in secondo piano i ragazzi e l’amore. Come si faceva a non fare pensieri mooooolto sconvenienti su quella lingua così agile e sensuale? ….. Ecco. Non era possibile. Peccato che non avessi visto proprio tutto. Mi mancava veramente il pezzo forte della serata. Solo allora avrei potuto dire qualcosa. Ma prima dovevo arrivarci alla fine della serata. Di quel passo sarei morta d’infarto per colpa di quella maledetta lingua che si ritrovava Zabini. E non era un bene! No. No. Assolutamente. Ma come faceva la Greengrass ad andare in giro lasciando il suo ragazzo così, in balia di un branco di ragazze affamate e desiderose di placare i loro desideri su un bocconcino così prelibato!

…….

Ok. Sembravo proprio disperata se continuavo a parlare così. Veramente. Era meglio smetterla con quei pensieri totalmente impuri per una ragazzina pura e casta come la sottoscritta per tornare la solita Mezzosangue ligia alle regole e perfetta in ogni minimo particolare. Chissà cosa avrebbero detto i miei compagni di casa se avessero potuto leggere i miei pensieri. No. Meglio non pensarci neppure. Sarebbe stato troppo imbarazzante. Troppo. Mi sarei scavata una fossa in cui buttarmi dentro. E poi Zabini non era neppure tutta questa bellezza. È vero che non si era ancora visto qualcuno che potesse batterlo in fatto di sensualità e provocazione ma ci doveva pur essere un ragazzo ancora più bello di lui. Zabini non era mica il ragazzo più ambito della scuola, almeno non era più nella magica lista stilata dalle Corvonero da quando si era fidanzato con la Greengrass perciò qualcuno di ancora più desiderato,amato e venerato dalla fauna femminile doveva esserci. Aspetta. Ma perché continuo a fare simili pensieri? Non mi ero ripromessa di smetterla con queste cavolate? Probabilmente si ma devo averlo rimosso molto più velocemente rispetto quanto pensassi. Capita.

Mi appoggiai con i gomiti sul bancone, prendendo posto davanti a lui e fissandolo negli occhi, chiedendomi più e più volte come avessi fatto a non accorgermi di quanto fossero profonde quelle iridi, e presi a parlare senza neppure rendermene conto. Dove trovai tutta quella intraprendenza mi era sconosciuto ma dovevo pur migliorare con le relazioni con l’altro sesso, no? Meglio incominciare da qualche parte e quale occasione migliore di una festa Slytherin? Aspetta. Ma non ho già fatto un pensiero simile? Uhm. Probabile. Non mi ricordo con esattezza quando ma penso di averlo fatto. Dettagli. Mi ritorna in mente. Forse. Chissà. Se non sarò troppo sbronza si.

- Hai qualcosa di babbano o non ritieni degni i nostri alcolici? – domandai con una punta di acidità, sorprendendomi parecchio per esser stata così sgarbata con lui senza che abbia fatto qualcosa per meritarsi un simile trattamento. Non che fosse una perla di ragazzo, eh, però non aveva fatto nulla di male. Avrei potuto risparmiarmi per un’altra occasione, soprattutto quando si trovava assieme al suo migliore amico, Malfoy, e prendeva parte alle sue solite prese in giro su noi Gryffindor, su Harry e sul mio sangue. Ecco. Frase perfetta. Momento sbagliato. Cavolo. Che rabbia.

Sia Zabini che la mia amica mi guardarono strabiliati, probabilmente non si aspettavano un’uscita così poco..da me. Eh si. Avevo proprio deciso di dare una svolta,quella sera, ed avevo incominciato, a quanto pareva, con il piede giusto. Sempre che lo fosse stato. Giusto,intendo.

Alla fine si appoggiò,anch’egli, con i gomiti sul balcone e con il viso a pochi centimetri dal mio, comodamente sistemato sui palmi aperti a ventaglio, mentre mi scrutava con un sopracciglio alzato. Potevo notare, da quella vicinanza, dei particolari delle sue iridi che non ebbi mai occasione di vedere, o di come le sue labbra fosse dannatamente invitanti se piegate in un cipiglio divertito. Lui divertito? Va bene che non era Malfoy ma..lui divertito? E per cosa,poi? Per ciò che avevo detto? Per il mio atteggiamento leggermente sgarbato? Per cosa, dannazione? Dovevo assolutamente saperlo. Assolutamente. Non sarei stata contenta fino a quando non lo avrei saputo. No. No. Dovevo saperlo, qualunque cosa fosse. Non m’interessava se rideva del mio comportamento od altro. Dovevo solo saperlo. Era diventata una questione di principio. Se così potevo intenderla.

- Per l’occasione si, ne ho. E poi, sinceramente, gli alcolici babbani sono,a volte, più potenti dei nostri. Non sono come Draco che disdegna tutto, o in parte. – mormorò con voce suadente il moretto sorridendo divertito, attendendo una mia reazione. Malfoy. Cosa diamine centrava lui? Io non l’avevo neppure menzionato. A proposito : dov’era Malfoy? Non che mi interessasse ma il simbolo in tutto e per tutto di Serpeverde non poteva mancare ad una loro festa, non almeno se era invitata mezza scuola, dal quinto anno in poi, e doveva fare da padrone di casa. Che si fosse già appartato con qualcuno? Uhm. Probabile.

Non potei replicare alle parole del moretto poiché la mia amica mi precedette, ordinando il suo drink. Aspettai con pazienza che glielo preparasse, attorcigliandomi una ciocca di capelli castana tra l’indice e il pollice della mano destra, sospirando appena. Non è che mi stessi divertendo poi così tanto. Sentivo come se mancasse qualcosa. C’era un tassello che non era al suo posto ma non riuscivo a capire cosa. Era importante? Riguardava me? Non lo sapevo, purtroppo. In una manciata di secondi, Zabini fece il drink alla mia amica, porgendoglielo con un sorriso fin troppo esteso, così tanto da far sbuffare la mia amica per l’irritazione. Aspetta. Irritazione? La mia amica amante del genere maschile? Cosa le era successo? Mi ero persa qualche punto? Probabilmente con la mia idea super-strampalata avevo perso qualche piccolo passaggio della vita della mia amica, così tanto da non esser a conoscenza della sua presunta antipatia per Zabini. Ok. Appunto mentale: interrogarla non appena l’avrei trovata sola, possibilmente la mattina seguente. Quella sera avrei fatto ben poco, ne ero consapevole. Si. Si.

Ero così persa nei miei pensieri che non mi accorsi dello sguardo dubbioso del moretto Slytherin, in attesa di sapere che cosa volessi da bere. Cavolo! Non me ne andava una giusta, quella sera. Perché dovevo farle tutte io le figure di merda? Era una persecuzione? Una maledizione a distanza che mi avevano lanciato? Vi era lo zampino di qualche Serpeverde arrabbiato con la sottoscritta per qualche punizione?

Mi ripresi dopo qualche secondo ma il profumo screziato ed intenso proveniente dalle mie spalle mi negarono di compiere ogni qualsiasi facoltà. Ma chi..?

- Per la ragazza un Ladyboy, Blaise – disse qualcuno alle mie spalle con voce profonda ed inespressiva, comunque ben riconoscibile a chiunque. Era Lui. Finalmente il padrone di casa si era fatto vedere, compiendo un gesto assai insolito per uno come lui. Si era permesso, senza autorizzazione, di ordinarmi un cocktail assolutamente sconosciuto alla sottoscritta, così tanto da esser tentata di farglielo bere tutto davanti a me. E se mi faceva schifo? Se era troppo forte? Cosa ne sapeva lui dei miei gusti in fatto di alcolici, che poi non avevo proprio un gusto poiché era la primissima volta che ne bevevo uno?

Mi voltai verso di lui per replicare ma non appena i miei occhi si posarono sulla sua figura, ebbi la netta sensazione di avere la lingua secca ed il battito cardiaco notevolmente accelerato. Colpa sua? Assolutamente. Se in precedenza avevo affermato che Zabini era il ragazzo più sexy della serata, dovevo ricredermi. Non avevo visto ancora nulla. Lui era solo il contorno. La vera ciliegina sulla torta era,senza ombra di dubbio, Malfoy. Vestito da diavolo, i capelli biondissimi ricadevano scomposti sulla fronte, le iridi argentee scrutavano nel profondo dell’anima, alla ricerca della preda giusta da portare giù all’Inferno con lui. Una vera e propria tentazione a cui nessuno sarebbe stato in grado di resistere. Nessuno. Neppure io, per quella sera.  Al diavolo i nostri screzi, i litigi frequenti ogni santo giorno, le rese in giro che durano da tanti anni a cui,nessuno dei due, voglia dare fine: potevamo mettere da parte tutto quello, far finta di nulla per una sera e comportarci come due normalissime persone che possono andare d’accordo, per poi, la mattina seguente, ritornare ad essere il solito Malfoy e la solita Granger. Non era affatto una cattiva idea ma tutto dipendeva dalla decisione del biondo: si voleva abbassare a divertirsi con una Mezzosangue? E qual’era il suo concetto di divertimento? Diverso od uguale al mio? Troppi punti interrogativi erano presenti nella mia testa, impedendomi di realizzare il mio intento della giornata.

Dovetti aver guardato troppo il biondo Slytherin poiché vidi sul suo volto allargarsi un ghigno di compiacimento, inclinando un poco il capo verso destra così da scontrare meglio le nostre iridi.

- Ti piace ciò che vedi, Mezzosangue? – domandò con voce lasciva, lasciando che i suoi occhi percorressero la mia figura dal basso verso l’alto, fermandosi in più punti per qualche secondo. Cos’era quello strano lampo che intravidi nei suoi occhi? Curiosità? Una scossa elettrica mi attraversò completamente la colonna vertebrale con’intensità tale da far rabbrividire e sospirare lievemente. Sentivo il suo sguardo scrutarmi senza alcun freno inibitore, cercando qualcosa che neppure io comprendevo. Voleva,forse, sapere come mai la famosa Mezzosangue era ad una festa verde-argento? Aspetta. Lui mi aveva riconosciuta! Sapeva chi ero, senza neppure che glielo avessi detto o che mi fossi tolta la maschera dal viso. Mi aveva,forse, già vista? O qualcuno glielo aveva detto? Impossibile che fosse stato lui, con un po’ di pazienza, a scoprire chi si celava dietro quella maschera di carnevale completamente nera, decorata da nastri ed una farfalla a lato sporca di sangue. Sicuramente aveva avuto qualcosa di meglio da fare che controllare chi partecipasse o meno alla sua festa. Un strano senso di gelosia s’impossessò di me, lasciandomi per un secondo senza fiato. Gelosia? Non avevo ancora toccato l’alcolico che già deliravo? Andavo proprio bene! Non potevo farmi certe pippe mentali quando non v’era il motivo! Eh no. In fondo si trattava di Malfoy, il solito figlio di papà che ogni giorno mi prendeva in giro per il mio sangue impuro o per i miei capelli forse un po’ troppo indomabili. Era lui. Semplicemente. Non vedevo qual’era il problema. Nessuno,appunto.

Scossi la testa leggermente infastidita, sperando di averlo convinto a non pormi simili domande ma era più che naturale che, un ragazzo viziato come Malfoy, non aveva nessuna intenzione di ascoltare ciò che altri dicevano. In modo particolare, non ascoltava ciò che io dicevo. Naturale,no? Sarebbe stato un controsenso se avesse dato retta ad un Mezzosangue come la sottoscritta e poi andava in giro a semi-predicare ciò che pensavano i suoi genitori. Un vero e proprio controsenso di prima categoria.

- No, Malfoy. Ti sbagli. Piuttosto: cosa mi hai ordinato? – domandai cercando di essere il più gentile possibile, cosa che non era affatto semplice quando si trattava di parlare con uno come Malfoy. Più cercavo di esser disponibile ed affabile con tutti, più riuscivo a diventare maleducata ed intrattabile. Che stessi cambiando? Probabile. La vicinanza con un tipo come lo Slytherin per eccellenza mi stava facendo veramente male. Dovevo allontanarmi dalle sue spire malefiche se non volevo diventare come lui. Un bene? Un male? Dipende dai punti di vista. Sicuramente per me non era un bene. Se per quella sera volevo trasgredire dalle mie solite routine, non avevo mica intenzione di diventare disinibita e sregolata come la Parkinson! Quel ruolo lo lasciavo volentieri a lei.

Il biondo scoppiò a ridere divertito,probabilmente da ciò che avevo detto, senza preoccuparsi minimamente di potermi, in qualche modo,offendere. Cavolo, quanto lo odiavo! Non conoscevo nessun altro ragazzo menefreghista e maleducato come lui, ed era tutto da dire perché conoscevo parecchie persone, sia streghe/maghi che babbani. Lui batteva,senza dubbi, chiunque. non si poteva proprio dubitare poiché, anche con solo una sua frase,si poteva subito etichettare. Non che fossi fiera di ciò, cioè di giudicare la gente poiché cercavo di farlo il meno spesso possibile, ma lui era uno di quei casi particolari che se ti capitano tra le mano una volta nella vita, rimangono per sempre.    

- Non ti preoccupare. Nulla che possa compromettere la tua faccia da brava ragazza, Granger. – disse con voce profonda, spostando una ciocca dei capelli biondi da sopra l’occhio che li era caduta quando aveva inclinato il capo per guardarmi meglio. Perché notavo un leggero cambiamento nei suoi modi di fare? Che fosse veramente interessato a fare conversazione con la sottoscritta al posto di andare a divertirsi con qualcun’altra? Sinceramente: no. Probabilmente stava aspettando il momento adatto per piazzarmi una bella battutina in bocca ed utilizzarla a suo piacimento il giorno seguente o per il resto dei mesi che ci restavano di trascorrere in quella scuola. Che fosse, invece, interessato? Se volesse conoscermi meglio per una volta? Non ci speravo più di tanto. Anzi. Non ci speravo proprio. La cosa era totalmente impossibile.

Nel frattempo, il moretto Slytherin si era riavvicinato con il drink suggeritogli dall’amico senza mai smettere di guardarlo negli occhi con uno strano luccichio. Cosa significa? Era un.. basta! Ero troppo paranoica. Non mi ero forse detta di non importarmi di nulla, ma proprio di nulla, perché desideravo solo divertirmi come mai avevo fatto in tutta la mia vita? Ed allora perché mi facevo tanti problemi su cosa vi era negli occhi della gente – e forse vedevo solo io certe cose – o su cosa pensava? Non dovevo proprio prendere in considerazione gli sguardi languidi che mi stavano lanciando alcuni ragazzi poco più in là, né fare domande su cosa diamine fosse il drink che il biondastro si era preso la briga di ordinare per me o per quale assurdo motivo la mia amica ripugnasse tanto il moretto Zabini. No. Dovevo solo divertirmi. Ci sarei riuscita? Di questo passo, non credo proprio.

Spostai una ciocca di capelli dietro l’orecchio, abbassando il capo e gli occhi per concentrargli sul mio dito intento a giocare con il bordo del bicchiere di cristallo. Mica male. Si trattavano bene i Serpeverde. In fin dei conti erano quasi tutti figli di papà perciò non dovevo stupirmi più di tanto. Anche l’arredamento della sala, stranamente spoglia dei soliti colori verde ed argento per abbracciare l’arancione e il nero come vuole la tradizione babbana, rappresentava al meglio il ceto sociale da cui provenivano tutti gli Slytherin. O almeno una buona parte di loro.       

- Uhm. Non m’importa molto questa sera. – mormorai leggermente scocciata per il pallore della mia serata. In effetti non era accaduto poi molto. Non era il mio obiettivo stare a flirtare con Malfoy. Aspetta. Flirtare? Io? Con Malfoy? Ok. La cosa era davvero grave. Dovevo assolutamente battere in ritirata e cercare qualcun altro con cui intrattenermi visto che la mia amica, senza farsi troppi problemi, mi aveva lasciata sola nelle mani del biondo. Probabilmente aveva visto com’eravamo affiatati. Si. Proprio. Avrei dovuto fare un discorsino alla mia amica: mai lasciare le amiche in difficoltà, soprattutto nelle mani del nemico numero uno. Infedele. Caspita! Cosa dovevo fare? Non potevo mica lasciarlo solo. Eh no. Chissà come me l’avrebbe fatta pagare. Oh no. Meglio non pensarci. No. No. Però.. Malfoy era stato..piacevole. si era dimostrato dieci volte meglio rispetto a come si dimostrava assieme ai suoi amici. Che fosse la non presenza dei suoi compagni di casa a cambiarlo? Molti sostenevano che una persona spicca nell’individualità e non nella massa. Che fosse così anche per lui? Uno strano senso di curiosità s’impossessò di me, riaccendendomi completamente. Uhm. Forse avevo trovato il modo per divertirmi.

Senza alcun preavviso, saltai giù dalla mia sedia, lasciando il drink sul bancone, e lo invitai a seguirmi con lo sguardo. Non si fece attendere poi molto: neanche cinque secondi dopo, una presenza rassicurante e protettiva era al mio fianco, accompagnandomi in mezzo alla festa, scansando qualche coppietta fin troppo espansiva. Con la coda dell’occhio controllai la sua figura: le mani rigorosamente nascoste nelle tasche dei pantaloni neri e lo sguardo di ghiaccio perso nel vuoto gli conferivano un’aria da bello e dannato, proprio ciò che ogni ragazza desidera maggiormente, soprattutto quella sera. Ed io,cosa desideravo? A saperlo. Tra di noi si era creato uno strano silenzio, fatto d’imbarazzo e di timori.

Fu proprio lui a spezzarlo.

- Veramente? Mi sembra strano. – mormorò con voce atona, sempre con lo sguardo fiero puntato davanti a se e camminando tra la folla, la quale si spostava appena riconosceva il biondo Principe di Slytherin. Che fosse importante era risaputo ma non fino a quel punto. Nessuno si spostava quando passavamo io, Harry e Ron. Bè. Adesso. In realtà lo facevano ma avevano capito che a noi non interessava nulla di esser favoriti in qualche modo, anche nei piccoli gesti. Si vede che Malfoy non la pensava come noi.

Alzai il capo di scatto, risvegliandomi dalla stato di tortore in cui ero caduta, incontrando le iridi ghiacciate del biondo Slytherin. Ancora una volta dovetti ammettere tra me e me che era veramente un bel ragazzo. Carattere di merda ma un fisico da dieci e lode. Senza dubbi. Peccato che ci odiassimo così tanto se no.. un pensierino potevo farcelo anche io.   

- Cosa? – domandai senza ben sapere cosa avesse detto in precedenza. Poco male. Lo avrebbe ripetuto.

Sul suo viso nacque un ghigno divertito, uno di quelli che poche volte si potevano vedere,soprattutto quando parlava con la sottoscritta. Ah. Meglio non farsi domande sul perchè e sul come. Non avevo la minima intenzione di lambiccarmi il cervello per capire cosa gli frullasse in quella testolina coperta da fili di grano. Caspita. Che bella similitudine. O metafora. Uhm. Dettagli.  

- Devo proprio dire tutto? Mi sembravi più intelligente, Mezzosangue? – mi rispose ironico, spezzando quel bel momento che si era creato tra no. Ma cavolo! Perché i ragazzi riescono sempre a distruggere i momenti più belli di una serata? Era un vizio! Anche Ron aveva questo piccolo difetto. Piccolo. Fino ad un certo punto. Quando inizia ad essere..ripetitivo, allora bisogna preoccuparsi.

- Infatti lo sono, Malfoy, ma preferisco sentire la tua perla di saggezza. – risposi stizzita, incrociando le braccia sotto il seno e guardandolo con occhi carichi di sfida. Odiavo che qualcuno mettesse in dubbio la mia intelligenza. Per me significava non esser accettata come persona ed io non lo potevo sopportare. No. No. Probabilmente il biondo dovette aver compreso il suo sbaglio poiché ammorbidì i tratti del viso, aprendosi ad un dolce sorriso. Ok. Se mi voleva morta, poteva anche dirlo. Mai nessuno aveva avuto l’onore di vedere il Principe delle Serpi sorridere e lui lo faceva con me, la sua peggior nemica da ormai sette anni, la Mezzosangue per eccellenza? Dovevo aver perso un passaggio. Sicuramente. Sentii le gambe cedermi e il cuore accelerare,stranamente, il numero dei battiti. Cavolo. Da quando in qua Malfoy mi faceva un simile effetto? Non era affatto normale. Non,almeno, per la mia psiche delicata.

- La perfetta Caposcuola Gryffindor che partecipa ad un party Slytherin per divertirsi? Suona strano. – dichiarò divertito passandosi una mano tra i capelli biondissimi, ignaro di avermi appena fatto perdere almeno un anno di vita con quel suo banale gesto. No. Non andava bene. Non potevo esser attratta, perché era di ciò che si trattava, proprio del mio peggior nemico! Era impensabile. Diamine. Dovevo far vedere. Si. Si.

- Forse. Ma non sei tu il primo a dire di divertirsi finchè si può? Mi è,forse,vietato? – dissi senza pensare, mordendomi la lingua con forza non appena compresi il significato delle mie parole. Cazzo! Ma cosa dicevo? Mi ero bevuta il cervello. Doveva esser tutta colpa del drink che mi aveva ordinato. Si. Non c’erano altre spiegazioni.   

- Touchè. Complimenti Mezzosangue: i miei insegnamenti non vanno sprecati con un’allieva come te. Ci si vede,Granger. E non bere troppo: qualche Serpe potrebbe approfittarsene. – disse il biondo divertito, fissandomi con le sue iridi che tanto avevo imparato ad apprezzare durante quella serata. Avevo già il vago presentimento che quelle iridi sarebbero divenute il punto fisso di ogni mio sogno da quella sera in poi. Una persecuzione,in poche parole. Una persecuzione dannatamente dolce, oserei dire. Mi ero fermata un attimo, non accorgendomi che lui era già andato avanti e stava per svoltare l’angolo.  Dovevo fargli quella domanda che tanto mi stuzzicava il cervello e desiderava prepotentemente uscire dalle mie labbra. Non avrei avuto nessun altra occasione per porgliela, anche perché il giorno seguente entrambi avremmo fatto finta di nulla di quanto era accaduto la sera precedente perciò non mi restava che giocare la mia carta o gettare la spugna. Ed io non gettavo mai la spugna senza aver tentato prima almeno una volta.

- Tu,per caso? – domandai con un filo di voce non appena svoltò l’angolo. Ero sicura, comunque, che lui mi avesse sentito. O almeno lo speravo. Non mi andava di aver fatto la figura della sciocca per nulla. Non almeno se dovevo farla con uno come Malfoy. Non era propriamente uno dei mie obiettivi da soddisfare nell’arco della mia vita. Fortunatamente le mie preghiere vennero esaudite poiché qualche secondo dopo vidi sbucare la sua testa bionda da dietro l’angolo con le sue immancabili corna da diavolo mentre un sorrisino malizioso gli sfigurava il volto.

- Chi lo sa. – mormorò con voce calda ed avvolgente, lasciando che fossero i suoi occhi a concludere al posto della bocca ciò che voleva comunicarmi. Non potei replicare poiché scomparve dietro l’angolo, lasciandomi con un’altra domanda non pronunciata che non avrebbe trovato risposta, o almeno non in quel momento.

Era, forse, un invito?                                       

   
 
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