É la fine.

La sorreggo fra le mie braccia un'ultima volta. Sapevo che sarebbe arrivata ma speravo non così presto.

Piango, non riesco a trattenere le lacrime. Mi chiedo a cosa pensa adesso, se è ancora convinto di avere colpa quando invece non ne ha nessuna. Ricordo che non voleva che io morissi, me lo ha ripetuto così tante volte...

La colpa è mia, non deve morire, non in questa tenera età. Io che nemmeno l'ho vista crescere.

Il mio sguardo dice tutto. Ripercorro con la mente tutti i momenti che abbiamo vissuto con una strana malinconia.

Mi fissa senza dire niente. Mi scruta, mi vede sotto altre spoglie. Intravede le mie vere emozioni, quelle che sempre ho saputo mascherare e che adesso scorgano via dai miei occhi.

Mi osserva ancora.

-Sebastian...- riesce a dire con poco fiato

-Si...

-Signorino?...-

-...Non piangere.-

Mi scuso con lei ma questo è l'unico ordine a cui non obbedirò. Non posso, non ne sono capace di smettere e continuo a piangere.

Una lacrima cade sul suo volto. Gli occhi quasi del tutto serrati mi fissano ancora con sguardo triste, come volessero pregarmi di smettere di piangere.

Lentamente riesco a combattere e i singhiozzi diminuiscono.

Lei che nemmeno una volta ha regalato un sorriso a sua cugina o a sua zia... lo ha regalato a me tempo fa e non accenna a rifarlo adesso, come se quel sorriso di tempo fa fosse stato un errore, una disattenzione, un gesto di pietà.

Capisco che è per orgoglio, capisco che non c'è niente a cui sorridere in quel momento. Io non posso vederla andarsene e sorridere, lei non può sapere che morirò e sorridere.

E lentamente chiude del tutto gli occhi. Le lacrime urlano più forti per uscire nuovamente. Però non possono, non adesso.

Con gli ultimi minuti che mi restano da vivere mi alzo con il corpo fra le braccia e lo stendo sul letto, poi prendo posto accanto a lui.

Con una mano mi asciugo il volto, con l'altra gli sfioro una guancia. Un sospiro, questione di pochi secondi ancora.

Chiudo gli occhi...