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Autore: LittleKairi14    01/11/2010    4 recensioni
E' la notte di Halloween, e due amici si ritrovano a casa per vedere dei film d'horror. Ma anche la notte più spaventosa di tutto l'anno, può diventare la più dolce di un'intera vita.
Piccola (?) One-Shot AkuRoku con tema Halloween, anche se in ritardo di un giorno. Sorry!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco, Altro contesto
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MVDED
Senza di te, non sono niente

Non mi stavo divertendo. Non mi stavo divertendo affatto. Perchè mi ero lasciato convincere da questa stupida idea? Sapevo che non sarei arrivato alla fine. Eppure come avrei potuto rifiutare senza apparire un codardo? "Vediamo un film stasera" aveva detto, con un'espressione del tutto innocente. E io come un cretino avevo detto si dimenticandomi che giorno fosse quello. Halloween. Che festa fastidiosa. Mi piaceva da piccolo girare per le case a fare dolcetto o scherzetto, travestito ogni anno in un modo diverso. Ma adesso, quando hai 15 anni e ti ritrovi a casa del tuo migliore amico di 18 a vedere una maratona di film horror, non era divertente. Per niente.
Sobbalzai sul divano, vedendo con orrore l'assassino di turno tagliare a pezzi una delle attrici con una motosega. E lo stronzo mi guardava ghignando. Si, stronzo perhè sapeva benissimo quanto odiassi i film horror. Ma sapeva anche fin troppo bene che non avrei mai voluto fare la figura del fifone. Sprofondai di più in mezzo al plaid che avevo avvolto addosso, sgranando gli occhi all'ennesima scena di sangue. Perchè ero stato cosi stupido? Stupido, stupido, stupido.
"Vado a prendere qualcosa da bere"
Istintivamente lo guardai con gli occhi spalancati, pieni di terrore. Mi guardò ghignando, alzandosi poco dopo. Stronzo. Sapeva che non l'avrei mai e poi mai seguito per orgoglio. Stronzo. Cercai di calmarmi quando non sentii più i suoi passi, socchiudendo gli occhi e inspirando lentamente. Non osavo abbassare del tutto le palpebre, avevo troppa paura che succedesse qualcosa mentre non guardavo. Cercai di ignorare con tutto me stesso le voci agghiaccianti e le musiche inquientanti del film, ma non ci riuscivo. Continuavo a guardarmi intorno - per quanto la visuale di una testa immersa in un plaid possa permettere - in cerca della natura dei tanti piccoli rumore che casualmente sentivo. Un respiro mi solleticò il collo, proprio sotto l'orecchio destro. Mi immobbilizzai, sentendo un brivido lungo la schiena. Mi ero quasi deciso a voltarmi quando qualcosa mi toccò la spalla. Poi sapevo solo di aver lanciato un urlo anormale, di essere scivolato dal divano e di aver sbattuto il mio povero sedere a terra. Dovevo avere una faccia a dir poco terrorizzata, visto le risate di Axel. Mi alzai infuriato, pronto a diventare io l'assassino di turno.
"
Ma che cazzo fai? Mi hai fatto quasi venire un infarto!"
Lo stronzo continuava a ridersela, e questo mi fece infuriare ancora di più. Presi velocemente un cuscino dal divano, tirndoglielo in faccia. Lo colpì in pieno e, quando ricadde a terra, sul suo volto c'era un'espressione sorpresa. Non se lo aspettava lo stronzo.
"Lo sai...tu hai appena dichiarato guerra a me"
Lo guardai alzando un sopracciglio, poco prima che mi arrivasse un cuscino dritto in faccia. Lo ripresi velocemente da terra, tirandoglielo addosso, iniziando poi a correre per la stanza. Ricevetti un paio di cuscinate sul volto e altrettante sullo stomaco, ma alla fine eravamo tutti e due sfiniti, dopo solo 15 minuti di lotta. Recuperai il plaid da terra, avvogendolo intorno al mio corpo. Sulla tv c'erano i titoli di coda del film, ma non gli prestavo attenzione. Posai il mio sguardo su di lui, seduto su un cuscino a terra, che guardava con poca attenione la tv. Ammirai i suoi occhi così verdi e limpidi, dimenticandomi quasi di dove mi trovassi. Ormai da un anno mi ero reso conto di essere innammorato di lui. All'inizio mi ero quasi rifiutato di crederlo possibile, avevo cercato di darmi spiegazioni assurde a quei brividi quando per sbaglio mi sfiorava o alla sensazione strana allo stomaco quando lo vedevo. Avevo paura di quello che potevo provare, di come poteva cambiare la nostra amicizia o addirittura spezzarla. Ma ormai non potevo più nascondere la verità a me stesso.
"Perchè mi fissi?"
Ritornai alla realtà sbattendo freneticamente le palpebre e intuendo che mi ero bloccato a guardarlo. Di nuovo. Arrossii immediatamente, voltandomi dall'altra parte per non farmi vedere.
"Vo-volevo solo riuscire a capire il senso dei tuoi capelli"
I tuoi meravigliosi capelli.
Sentii la sua risata e mi voltai a guardarlo. Era così bello mentre rideva.
Sbadigliai istintivamente, capendo solo ora di avere talmente sonno da non riuscire a tenere gli occhi aperti.
"Andiamo a dormire, nano"
Lo vidi alzarsi e spegnere la tv, poi si incamminò verso il corridoio. Lo seguii immediatamente, non volevo mica rimanere solo in quella stanza.



Mi svegliai nel cuore della notte, dopo aver fatto un incubo. La stanza di Axel era illuminata in parte dalla luce debole della luna, che intravedevo dalla finestra. Mi voltai verso il letto del mio amico. Era completamente immerso sotto le coperte tanto che non riuscivo nemmeno a vedere i suoi capelli strani. Una sgradevole sensazione alla gola mi fece intuire che forse non mi ero svegliato solo per colpa dell'incubo. Mi alzai cercando di fare meno rumore possibile. Raggiunsi la porta in punta di piedi, tenendo sempre d'occhio il letto del mio amico. L'aprii leggermente, voltandomi subito dopo a controllare se Axel si fosse mosso. Niente, non dava alcun segno di vita. Mi concentrai di nuovo sulla porta uscendo la testa fuori, nel corridoio. Era così buio da non poter quasi distinguere il pavimento dal muro. Dovevo anche ammettere che avevo una paura tremenda. Ma la mia gola era troppo secca, e dovevo bere. Presi coraggio e finalmente uscii dalla stanza. Mi appoggiai quasi subito al muro, camminando a tentoni. Ogni tanto sobbalzavo a sentire un fruscio o un minimo rumore, ma riuscii a raggiungere la cucina, dopo essermi quasi rotto l'osso del collo sulle scale.
Una parete della cucina era composta da un'enorme vetrata, e la luce della luna mi bastava giusto per individuare il frigorifero. Lo aprii, trovando subito la bottiglia d'acqua. La presi prima di voltarmi verso il bancone e afferrare un bicchiere, versandoci dentro l'acqua. Cominciai a bere socchiudendo gli occhi. Dopo il primo sorso d'acqua, la fastidiosa sensazione alla gola era finalmente sparita. Aprii gli occhi, guardando attraverso la vetrata, quando vidi una sagoma sulla veranda che dava sul giardino. Che ci faceva in piedi a quest'ora? E poi...avrei potuto giurare di averlo visto nel suo letto, sotto le coperte. Posai il bicchiere, uscendo a passo svelto dalla cucina. Passai per il soggiorno arrivando alla piccola porta che dava sul retro. La aprii lentamente, scivolando fuori.
Axel era appoggiato sul corrimano della veranda, con il resto di quella che doveva essere stata una sigaretta in mano. Guardava il cielo, ed era incredibilmente bello sotto la luce della luna. Mi avvicinai, appoggiandomi come lui al corrimano, ma Axel non si voltò.
"Come mai sei in piedi?"
Mi voltai a guardarlo. Dovevo essere io a fargli quella domanda.
"Avevo sete. E tu?"
"Non riuscivo a dormire"
Diede un ultimo tiro alla sigaretta consumata, prima di tirarla oltre il muro che delimitava il giardino. Si voltò verso di me, notando il mio sguardo curioso. Sorrise, quel sorriso sincero e spontaneo che adoravo e che credevo fosse solo a me riservato.
"Pensavo. Ma ovviamente tu questo concetto così compicato non puoi comprenderlo"
Mi diede un pugnetto sulla testa.
"Ha parlato il grande genio!"
Diedi anche io un pugno sul suo braccio, ma probabilmente riuscii solo a fargli il solletico. Ci mettemmo a ridere insieme, rompendo il silenzio che sovrastaa la notte. Mi misi a guardare le stelle, che contornavano qua e là la splendida luna piena.
"Axel?"
"Mh?"
"Sai dirmi...qual'è la tua più grande paura?"
Non rispose subito.
"Dipende"
Corrugai la fronte. Avere una paura dipende da qualcosa?
"E la tua?"
Non pensai nemmeno, risposi istintivamente.
"Perderti"
Sgranai gli occhi, non riuscendo a credere a quello che avevo appena detto. Adesso sicuramente avrebbe capito tutto. Era impossibile che dopo quella semplice parola non arrivasse ad intuire la verità, quello che in realtà provavo. Non riuscivo minimamente a voltarmi, a guardarlo in faccia e magari vedere un'espressione schifata sul suo viso.
"Sei uno stupido"
Il sangue mi si gelò nelle vene a sentire quelle parole. Dopo un anno di fatiche per tenere nascosti i miei sentimenti, avevo distrutto tutto.
"Tu non mi perderai mai..."
Per un attimo il mio cervello smise di formulare pensieri, troppo attento alle parole di Axel.
"...perchè, senza di te, io non sono niente"
Non ebbi neanche il tempo di analizzare bene la frase, che mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Sentii subito il cuore accellerare i battiti, mentre il bacio, da innocente e casto, diveniva più passionale. Le nostre lingue si incontrarono in una danza dettata dal nostro amore. Si, perchè io lo amavo, e ora sapevo che anche lui mi amava. Gli gettai le braccia al collo mentre lui affondava una mano fra i miei capelli, e con l'altra accarezzava dolcemente la mia schiena, facendomi provare piacevoli brividi. Un lampo di luce ci fece dividere. Sbattei le palpebre più volte, per riprendermi da quel fascio improvviso di luce.
"Questo è molto meglio di uno scherzo di Halloween!"
Guardai a bocca aperta un Demix fra i cespugli, che sventolava una fotografia in una mano e teneva una vecchia Polaroid nell'altra.
"DEMIXXXXXXXXX!"
L'urlo mio e di Axel si espanse per tutto il quartiere.




Note dell'autrice:
Buonashera miei cari lettori!
Eccomi qui in ritardo di un giorno con una One-Shot (la prima per me!) di Halloween!
Sono riuscita a postarla solo ora perchè finalmente sono riuscita a liberarmi dai mille impegni, ma in realtà era già pronta da sabato. Ma sapete, tra scuola, compiti, il mio compleanno ieri e la festa di Halloween non ho avuto un attimo di tregua. E poi sono andata anche a dormire da una mia amica ieri! E ora sono sfinitaaaaaaaaaaaaaa
Mmmmh so che è una schifezza, ma dopotutto è Halloween (o meglio ERA) quindi se non vi fa spaventare questo obrobrio non ci riesce nulla e nessunooo!
Meglio che vado, altimenti mi addormento sulla tast...
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