Sorvegliare bambini, blah.
In pratica fare il babysitter.
Gli rompeva terribilmente le palle, ma da quando papà era morto doveva collaborare con Justin, no? Almeno per avere il frigo pieno tutte le settimane...
Posteggiò l'auto di fronte ad una villetta carina, probabilmente ci viveva la famiglia del Mulino Bianco.
Si diede una sistemata ai capelli - in disordine come solo lui poteva averli - e al volo decise di addomesticarli alla meno peggio in una coda bassa.
Suonò il campanello, aspettandosi di veder comparire sulla porta una donna bionda e dal volto angelico ma si trovò davanti un ragazzino basso, di circa la sua età e dai capelli lunghi.
Oddio, aveva addirittura un piercing!
Sbuffò. E lui che aveva tolto il suo per non scandalizzare la bella famigliola!
"Ehr...ciao..."
Il ragazzo sulla porta gli sorrise. "Ehi, ciao sei in anticipo...sono Max, piacere"
"Ronnie, Ronnie Radke"
Max aggrottò le sopracciglia. "Ronnie Radke...facciamo la stessa scuola, vero?"
"Già...e quindi ora che devo fare?"
"Bada alle bestie", fece ridacchiando Max. "Lo farei io se non mi costringessero a frequentare gli allenamenti di football...", disse con un ombra negli occhi verde smeraldo.
"Capisco..."
La casa era grande, abbastanza luminosa.
Max era sparito al piano di sopra per finire di prepararsi, mentre lui aveva fottuto una birra dal frigo ed era andato a vedere le due bes...i bambini.
Erano intenti a guardare un cartone animato alla tv.
Si appoggiò rilassato al vano della porta, continuando a sorseggiare liquido amaro dalla lattina.
Blah, birra scadente.
Si sarebbe aspettato molto di più da una famiglia semi benestante, checcazzo!!!
"Ronnie, io vado...mia madre sarà qui per le sette e se hai qualche problema chiamami, così almeno diserto quel cazzo di football", fece abbozzando un sorriso.
"Perchè ci vai, se ti fa tanto schifo?"
Max fece spallucce. "Perchè devo...Ciao Zee, ciao Lynnie fate i bravi con Ronnie!"
"Ciao Mimi!", risposero in coro due vocette acute.
Ronnie stava per voltarsi e salutare Max ma il ragazzo era già scappato fuori.
Mah, che tipo.
Obiettivamente aveva tutto quello di cui aveva bisogno ma...sembrava triste.
Lo si leggeva sul suo viso da bambino.
Cercò di scacciare il pensiero scuotendo la testa.
Infondo non erano cazzi suoi, no?
"Allora bambini, non mi dite come vi chiamate?"
La femminuccia, dai lunghissimi capelli biondo grano e gli occhi grandi e blu pigolò un "Io mi chiamo Lynn".
Il maschietto era una specie di biancaneve al maschile, dai capelli nerissimi e non troppo corti e gli occhi di un'incredibile color ghiaccio. Lui pigolò che invece si chiamava Zack.
Ma erano davvero fratelli? L'unica cosa che sembravano avere in comune era la pelle bianco panna...
"Quanti anni hai, signor Ronnie?", gli chiese Lynn tirandogli un lembo della maglietta.
"E questa a cosa ti serve?", fece Zack sbucandogli al fianco e indicando la catena che aveva attaccato ai jeans.
Oddio.
"Okay, piano bambini, una domanda alla volta, intesi?"
"Intesi"
"Bene", sorrise soddisfatto. "Ho diciassette anni e la catena non mi serve a niente. Comunque mi chiamo Ronnie, non signor Ronnie"
"Giochi alle barbie con me, signor Ronnie?"
Angolino cimitero:
Ta-dan! Mi cimento nell'avventura della long fic (ovviamente Mannie, che ve lo sto a dire a fare??? xD), fatemi sapere se vale la pena continuare, okay?
Aspetto commenti, per favooooore *_____*
Con questo sparisco.
RestInPeace ;D