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Autore: elfin emrys    02/11/2010    4 recensioni
Sono morto. Sento dei sussurri nel buio che mi circonda. Riconosco la voce dei miei cari e li chiamo, ma loro non sentono. Non capisco quello che dicono. Sono solo frasi sconnesse, che si mischiano e che promettono una luce in cui non spero più.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DIARIO DI UN MORTO

 

Giorno 1

Sono morto. Finalmente, dopo tanta agonia, ho lasciato la Vita. Non vedo niente. Vago nel buio, senza alcuna meta. Non riesco a respirare. Adesso che ci penso, non ne ho il bisogno.

Giorno 5

Sono morto. E' da cinque giorni, ormai, che non sento il minimo accenno di calore nel mio corpo. Non ho molto da dire, a parte che sono stanco. Sento un enorme peso sulle spalle.

Giorno 17

Sono morto. Sento dei sussurri nel buio che mi circonda. Riconosco la voce dei miei cari e li chiamo, ma loro non sentono. Non capisco quello che dicono. Sono solo frasi sconnesse, che si mischiano e che promettono una luce in cui non spero più.

Giorno 20

Sono morto. Dopo venti giorni, ancora vago in questo buio, senza una meta. La voce è spenta in gola. Ho bisogno di sentire il cuore battere, ma ho paura che, se mettessi la mano sul petto, sentirei solo il freddo buco della morte.

Giorno 33

Sono morto. Oggi ho finalmente avuto il coraggio di mettere la mia mano sul petto. Silenzio. L'unica cosa che ho sentito, è stata la mia pelle. Sono nudo e non me ne ero accorto. Per un attimo ho avuto paura che qualcuno mi vedesse. Sento ancora quelle voci nella mia testa.

Giorno 40

Sono morto. Non so quello che mi aspetta. I vivi credono che ci sia un'altra vita dopo la morte. Poveri illusi. Io non sono vivo. Non c'è niente. Sono solo uno stupido che vaga nella notte, sperando ancora che ci sia una fonte di luce e calore da qualche parte.

Giorno 47

Sono morto. Quelle voci non smettono di riempire la mia mente. Sono voci che mi spronano a cammniare, avanzare senza sapere cosa troverò. Cammino con le mani in avanti, attento a non inciampare. Ma in cosa dovrei inciampare?

Giorno 50

Sono morto. Non riesco ad abbassare le braccia che cercano invano un appoggio, un appiglio. Sono uno stupido: senza sperare, continuo la mia ricerca di qualcosa che mi possa salvare.

Giorno 78

Sono morto. Per la prima volta dopo tanto tempo ho pregato. Ho pregato perchè qualcuno mi faccia uscire da tutto il freddo che mi circonda, da tutta la morte che sento dentro e fuori di me. Per un attimo mi è sembrato di sentire una mano sulla spalla. Ma poi è scomparsa subito.

Giorno 90

Sono morto. Mi è parso di vedere una luce, in fondo, ma non riesco a raggiungerla. E' come un miraggio, che appare e scompare. Le voci continuano a rimbombare nel silenzio del posto. Se sto in un posto. Decisamente, quelle poche voci rimaste, mi mandano avanti.

Giorno 101

Sono morto. La luce è sempre là, quasi a prendermi in giro. Cerco di raggiungerla, a volte tendo la mano per prenderla, ma è troppo lontana. Sono comparse anche altre luci, ma nessuna emanava quel calore, nessuna al solo guardarla mi ispirava una strana fiducia. Forse sto diventando pazzo.

Giorno 122

Sono morto. Ormai le voci che mi seguono sono ben poche, come se ci fossero persone che si sono dimenticate di me. Non sono stato un uomo buono nella mia vita e non pretendo niente, ma almeno un pensiero... Sento il peso della solitudine e di tutto quello che ho fatto. Quanto vorrei tornare indietro...

Giorno 239

Sono morto. Le voci ormai sono nulle. Sono stanco di andare avanti, verso quella luce irraggiungubile, ma io non voglio smetterla. E' difficile, lo so, ma sento che là sarò felice.

Giorno 300

Sono vivo. Dopo tanto tempo sono vivo. Se quello di prima era una punizione momentanea, adesso sono felice. Sento il cuore che batte nel petto, sento l'aria riempirmi i polmoni. Ho raggiunto quella luce, che adesso mi avvolge. Le voci adesso non ci sono più, ma non mi servono più per sentirmi vivo. Perchè lo sono già. E' un'aria tiepida. Di nuovo quella mano che mi regge. La luce annulla ciò che mi sta intorno. Piango dalla felicità. Dio esiste. E sono sicuro che è questo.

   
 
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