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Autore: _Miss_    02/11/2010    7 recensioni
E' la prima volta che scrivo di Vampiri e questa è una semplice storiella che porta con se il desiderio di rivedere qualche caro che purtroppo è scomparso. Joy ha questa fortuna. Joy può riabbracciare il suo amico Lucas.
Se ci saranno delle recensioni potrei anche continuarla! :)
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Non Morto*

M’incammino a passi silenziosi verso il cimitero, verso quella lapide che ogni giorno mi vede arrivare, alla stessa ora, e versare lacrime silenziose. E sussurrare parole che lui non sentirà mai. Parole che portano con loro l’amarezza per non avergli potuto dire addio per sempre. È sciocco da pensarlo perché nessuno sa che quello è il giorno della tua morte. Nessuno sa che non puoi litigare con il tuo amico e non fare più pace perché andrà in uno stupido capannone a suonare per schiarirsi le idee e che da lì a poco scoppierà un incendio che se lo porterà via per sempre. Mi è sembrato stupido piangere su una bara e non averlo potuto neppure guardare.
Avrei voluto portare con me il ricordo di lui che sorrideva con i suoi capelli castani da pazzo, con la linea delle labbra sottili piegate a formare un sorriso da urlo. E con quegli occhi verdi che ti facevano sentire importante ogni volta che ti guardavano. E che avevano anche la capacità di farti sentire uno schifo come quell’ultimo giorno. Come quell’ultimo stramaledetto giorno! Anzi, non vorrei aver bisogno di un ricordo! Io vorrei averlo qui. Non vorrei essere nel cimitero ma a casa mia, o nel suo scantinato, a fare cazzate. A ridere. A bere birra e a parlare tanto, a confidarci i nostri sogni. Nulla avrà più senso ora che lui non c’è. I suoi sogni si sono infranti come la sua vita. E i miei con lui. Lui faceva parte di tutti i miei progetti e non posso continuare la mia vita facendo finta che andrà tutto come era stato deciso e progettato. Avevamo progettato le nostre cose insieme. Io e lui avevamo deciso di andare al College insieme e di fingerci fidanzati per suscitare l’invidia degli altri. Perché io e lui insieme eravamo imbattibili. Lucas e Joy: gli inseparabili. Eppure adesso lo siamo.
Mi siedo con ginocchia piegate e mi perdo ad osservare quella foto che i suoi genitori hanno fatto mettere. Non mi piace. Non lo rappresenta. In quella foto era arrabbiato, me lo ricordo bene dato che sono stata proprio a scattarla dopo che ha litigato con suo fratello maggiore. Non sorride. Ha lo sguardo spento e un cappello da basket che gli copre i capelli e gli fa ombra sul viso. Non era così.
“Ciao Lucas.” Lo saluto dandomi mentalmente della stupida dato che purtroppo non mi risponderà mai.
“Oggi è stato un disastro a scuola, lo sai? Ho preso una C in Trigonometria, probabilmente se ora tu fossi qui mi prenderesti in giro e ti saresti vantato della A che avresti preso. Vorrei prendere tutte le C e le D di questo mondo se questo servirebbe a riportarti indietro. A volte mi sfiora anche l’idea di raggiungerti, ovunque tu sia. Questo mondo è solo apparenza! Ora tutti ti piangono, certo, eri famoso, ma è tutta apparenza, gli do qualche altro mese di tempo e si dimenticheranno di te. Io non lo farò Lucas, io ti voglio bene.” E ovviamente delle lacrime solcano il mio viso. Non riesco mai a frenarmi. E solo qui mi lascio andare. Non ho fatto vedere a nessuno il mio dolore. Lo vede solo lui da lassù se mai un Paradiso esiste.
“Sai cos’altro? Non riesco a pensare a nient’altro che non sia tu. Mi manchi tremendamente. Mi manca ridere con te, giocare e prenderci per culo.” Provo a ridere e invece continuo a piangere come una bambina piccola.
“Joy?” Scuoto la testa. Ora sento anche la sua voce. Mi sto riducendo davvero male. Chiudo gli occhi e appoggio la testa sulle mie gambe.
“Joy?” Sento di nuovo la sua voce, che sembra provenire da dietro di me.
“Smettila. Esci dalla mia testa!” Mi trovo in piedi ad urlare con le mani tra i capelli. E sento la sua risata. Cristallina, soave, divertita e soprattutto vera.
“Joy ma di che testa parli? Non ho nessuna intenzione di entrare in quella testa che ti ritrovi! Soprattutto non con i tuoi capelli rossi!” Mi volto di scatto e sento di stare per morire.
Una mano si posa sul mio petto ansante, come a voler sorreggere il mio cuore.
Lucas.
Mi sorride e di riflesso sorrido anche io. È un sogno? È la realtà? O sono impazzita davvero?
“L-luc-cas?” Lo chiamo con voce spezzata. Anche se sto sognando, è bello poter rivedere il suo viso perché non sono mai riuscito a sognarlo.
“Joy.” Ora non ride più. Non c’è più ilarità sul suo volto ed è tremendamente serio. Non è così che volevo sognarlo. Nient’affatto!
“Come faccio a vederti?” Chiedo sentendomi ridicola.
“Sono un vampiro.” Mi dice avvicinandosi.
“Tu sei cosa? Ma tu… tu dovresti essere là dentro!” Indico la lapide di cui ormai conosco a memoria anche ogni angolo e mi appoggio al tronco dell’albero per sorreggermi. “E i vampiri non esistono. Sei una mia allucinazione.” Chiudo gli occhi e quando li riapro lui è lì, davanti a me, con la stessa espressione seria e con quegli occhi verdi che non mi sapevano mai mentire.
“Invece esistono. E io sono un vampiro. Per favore, non farmi domande inutili adesso. Abbracciami… ho bisogno anche io di te. Non ce la facevo più a osservarti ogni giorno piangere. Tu sei Joy, la mia amica, tu sei una parte di me…” Inclina leggermente il capo, come faceva di solito e si avvicina a me.
“Lucas?”
“Si? Sono vero, sono io. Toccami.” Allunga le braccia fino a sfiorarmi il viso con le sue mani. Sento davvero la consistenza delle sue mani lisce. Esattamente come sento il freddo che il suo tocco mi provoca.
Appoggio le mani sulle sue e incerta faccio un passo nella sua direzione guardando fissa i suoi occhi.
“Sei tu. Lo sei davvero.” Dico convinta di quello che penso. Che sia fantascienza. Pazzia. Quello che è. Ci credo. Ho bisogno di crederci.
“Si Joy, sono io. E ti voglio bene.” Mi attira a se facendomi scontrare contro il suo petto. Mi ci abbandono inspirando a fondo il suo profumo.
È Lucas. È lui e basta. Non m’importa che sia un vampiro. Per me è il mio amico e basta.
“Grazie di avermi reso partecipe di questa tua nuova versione di te…” Ridacchia e mi stringe ancora di più contro di lui.
“Non mi hai cacciato. Non hai paura di me. Non vuoi sapere come sono diventato quello che sono?” Mi chiede ancora.
“M’importa stare con te.”

Ciao a tutti. Questa è una OS che potrebbe anche avere un seguito se ci saranno delle recensioni. E' nata dal nulla, forse quest'atmosfera, il fatto di esere andata al Cimitero e la voglia di rivedere qualche caro ha contribuito.
Un saluto a tutti quelli che hanno letto. :)
   
 
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