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Autore: Helena Velena    02/11/2010    1 recensioni
Severus Snape e Albus Silente discutono del loro accordo secondo cui Severus dovrebbe uccidere Albus. O almeno questa sarebbe l’intenzione del pozionista.
Storia prima classificata al I° turno del concorso "Lotta all'ultimo inchiostro" indetta da Magie Sinister sul tema “Risata di Piton”.
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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“Oh, vieni, Severus. Accomodati”
Silente si sistemò gli occhiali sul naso, che teneva sprofondato tra libri e
pergamene.
Snape, la faccia resa storta da una tensione profonda ed evidente, si avvicinò
tempestoso alla scrivania del Preside. Si fece forza con un sospiro contrariato e osò
l’argomento che tanto gli premeva, per la seconda volta.
“Dunque non reputi ancora il caso… di fornirmi quelle informazioni… che invece
sembrerebbero adatte a un ragazzetto sprovveduto come Potter…”
Silente aveva gli occhi abbassati su alcuni fogli coperti dalla propria scrittura,
sembrava rapito da qualcos’altro. Qualcosa di inutile, a giudicare dall‘espressione
concentrata ma divertita.
"Ah, Severus, è il Cielo che ti manda” rispose infine, levando lo sguardo e una
mano a mezz’aria. “Mi serve il tuo consiglio. Stai a sentire.”
La mano si portò verso il petto e Silente si mise a declamare una poesia:

“Come la Primaver’Appare
Il Frullobulbo mi farà spaventare
Nell’aria già piena di sementi
Si raccolgono pensieri e sentimenti…”


“Ebbene?” biascicò Snape, di rimando allo sguardo interrogativo e irrequieto di
Silente.
“Partecipo al concorso Rime Botaniche, dell’Accademia degli Stregoni Rimaioli.
Ma ahimè, non sono così ferrato in Erbologia. Non come te, Severus, comunque…”
Snape cercò di evitare quella trappola. Era venuto per altro.
Per ridiscutere i termini di un favore da nulla, che prevedeva l’uccisione del suo
amico. Non era certo in vena di rime bislacche, né delle solite sciocchezze inopportune.
Ma Silente interruppe sul nascere l’attacco e l’intenzione della sua frase, di
sicuro tagliente.
“Ora vedi, Severus, sono indeciso su un punto molto delicato della mia poesia…
Perché qui ci starebbe bene una metafora sul Frassànico…”
Nella rabbia e nell’urgenza di Snape cominciarono da aprirsi crepe che dalla
faccia di marmo puntavano le loro spaccature fino al cuore. Con quelle sue sciocchezze
Silente gli faceva tenerezza, ora. Gliene aveva sempre fatta. Era un’essenza volatile e
preziosa che entro poche settimane non sarebbe esistita più.
“Frassanìco…” lo corresse Snape puntiglioso. Non sopportava le imprecisioni
nemmeno in mezzo a quella marea di sentimenti contrastanti.
“Oh, per Merlino! Non si chiama Frassànico, quella pianta che a Pimavera sparge
un profumo intenso e dolciastro, come di miele caramellato nella melassa? Frassànico,
che potrebbe…” Silente girò gli occhi in alto, riflettendo ispirato. “Potrebbe forse far
rima con manico?”

Nel dolce profumo del Frassànico,
Volteggio sulla scopa, salgo sul manico…


“La pronuncia corretta, Albus, è Frassanìco” insistette Snape, quasi vinto da un
mezzo sorriso sul volto, per tre quarti ancora amareggiato. “Frassanìco, come Io ti
maledico…”
Snape la sapeva lunga, evitava di uscire durante l’impollinazione del Frassanìco,
perché l’odore dolce e nauseabondo, assolutamente persecutorio, gli dava il
voltastomaco.
“Ma secondo me, Albus, potrebbe… concludersi degnamente in questo modo…”
Il pozionista si schiarì la gola. Chissà se ci sarebbe mai più stato un momento
così.

“Inebriato dagli effluvi del Frassanìco
Tu puoi sentire quanto Io ti maledico…”


Silente lo guardò radioso da dietro gli occhiali.
“Oh, ecco, Severus. Ho trovato!” fece.

“Profumo di Frassanìco
…La Verità che non ti dico!”


Scoppiarono a ridere entrambi.
Severus di più.

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

   
 
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