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Autore: GwenCassandra    03/11/2010    4 recensioni
Non ho mai pensato seriamente alla morte e, sono sicuro, neanche tu.
Per questo sono qui, adesso.
Per spiegare com’è, per farti capire.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Autore: PurpleMally
Personaggi principali:
Fred Weasley
Pairing: --
Genere:
Mh. Sapete che non saprei? Si passa da momenti allegri a momenti malinconici.
Rating:
Verde
Avvertimenti:
One-shot
Introduzione:
Non ho mai pensato seriamente alla morte e, sono sicuro, neanche tu.
Per questo sono qui, adesso.
Per spiegare com’è, per farti capire.


Note dell'autore:
La canzone che ho scelto è “Eagle” degli ABBA. Credo di essere caduta nell’OOC in alcuni punti ma penso possa essere giustificato dalle situazioni e dai sentimenti relativi ad esse.

 

Afterlife
Keep Smiling

Non credo di aver mai pensato seriamente alla morte in vita mia, sai?
Ma certo che lo sai, hai sempre saputo tutto. C’era così tanta morte intorno a noi, me ne rendo conto solo adesso. Mentre continuavamo ad ignorarla, quella maledetta, continuava a distruggere tutto. Le persone, le cose, le speranze. Era un mondo morente, ma noi l’abbiamo sempre ignorato, George. È capitato, in questi anni, che qualche pensiero malinconico strisciasse nella mia mente, lo ammetto. Sono sicuro che sia così anche per te, ma non l’abbiamo mai ammesso all’altro, e credimi, so perché lo hai fatto. Tutto il nostro mondo, separato dall’ormai lugubre palude che ci circondava, era basato sul sorriso. Il sorriso ci proteggeva da qualsiasi cosa accadesse, era il nostro scudo.
O forse, semplicemente, sorridere e ignorare ci dava la forza per andare avanti.

Non ho mai pensato seriamente alla morte e, sono sicuro, neanche tu.
Per questo sono qui, adesso.
Per spiegare com’è, per farti capire.

Sono morto sorridendo. Non ricordo molto degli attimi successivi alla morte, ma di questo sono sicuro: sono morto sorridendo. Ne sono sicuro perché è stato il mio primo pensiero, una volta riaperti gli occhi. Ok, lo ammetto, forse non è stato proprio il primo, ma diamine! Ero appena morto, dovevo ancora capire cosa stesse succedendo.

Non avevo idea di cosa ci fosse dopo la morte: tutte le cose che credono gli altri, il paradiso, l’inferno, il vuoto assoluto, mi sono sempre sembrate assurde.
Per questo quando mi sono reso conto di cosa stesse succedendo, ci ho messo un paio di minuti a realizzare.
La prima cosa che vidi furono le montagne scozzesi sfrecciare sotto di me: solo pochi secondi dopo ho realizzato che non erano le montagne, ma ero io a muovermi.
“Hey, amico!” Urlò una voce dietro di me, ma non riuscii a fermarmi. C’era qualcosa che mi spingeva ad andare avanti, a superare più boschi e montagne possibili. “Hey!” Urlò ancora, affiancandomi.
Ok, c’era seriamente qualcosa che non andava. Sai che non mi sono mai stupito di nulla, ma quella volta… Un’aquila parlante. L’essere che aveva cercato di fermarmi e che adesso sfrecciava insieme a me era un’aquila parlante. “Amico, non fare quella faccia!” Rise, notando evidentemente lo stupore nei miei occhi. Non fare quella faccia, tsè. Mi sembra ovvio, dovrei essere a mio agio con un rapace parlante! “Scusa ma tu…” Cominciai a dire, prima di essere interrotto.
“Non ti sei ancora guardato le mani, vero?” Mi domandò, come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo.
Ancora un po’ scettico riguardo la nuova compagnia, girai la testa.
“Oh porca vacca.” Sussurrai, sgranando gli occhi. Piume. Ero completamente ricoperto di piume! E non avevo mani, avevo…
“Ali. Quella sono ali.”
Non so perché, ma risi come un pazzo quando me lo disse. Ero un rapace parlante anch’io!
Ti giuro, per un attimo ho pensato: Adesso ho capito. Non sono morto, sono rincoglionito!

“Non sai cosa c’è dopo la morte, vero?”
Signori e signore, vi presento l’Ovvio In Persona.
Per un attimo lo guardai negli occhi, alzando in sopracciglio. O almeno credo di aver alzato il sopracciglio, non so se le aquile sono in grado di farlo. “Come posso saperlo se tutti quelli che potrebbero dirmelo sono morti?”
“Acuta osservazione.” Mi rispose, inclinando la testa. “Comunque, io sono Charlie, membro del Comitato di Benvenuto.”

Ci crederesti? Esiste un Comitato di Benvenuto! Charlie mi raccontò praticamente tutto quello che dovevo sapere in quelle ore. O quelle che credo fossero ore.
Mi raccontò che di solito ad ogni novellino spettavano almeno due membri del Comitato, ma con tutto il casino che stava accadendo nel mondo magico, c’erano state troppe richieste.
Per un secondo, per un piccolissimo attimo, mi tornò alla mente tutto quello che era successo quella notte. I corpi dei miei amici, le urla, le mura crollate come castelli di carta sotto il vento della distruzione. Ero di nuovo lì, per un misero attimo.

Mi raccontò di essere morto per mano di Augustus Rookwood che, una volta uscito da Azkaban, l’aveva ucciso perché era un Nato Babbano.
Sai, non esistono differenze in quel Paradiso.
Mi spiegò che quando qualcuno moriva, ai “Piani Alti”, come li ha chiamati lui, si azionava una specie di lotteria. Ciò che usciva sarebbe stato il tuo animale e quello del tuo Comitato di Benvenuto. “E ringrazia di aver ricevuto l’aquila, non puoi capire la scorsa settimana cos’è stato gestire una blatta. Il lavoro più schifoso della mia vita.”
Mi spiegò che avrei potuto scegliere fra due opzioni: restare per sempre un’aquila o di diventare spirito, rimanendo accanto ad una persona a mia scelta.
“Ti devo avvertire di una cosa, però. Da animale sarai quasi costretto a viaggiare, a causa della tua nuova natura. E ricorda, il nuovo viaggio cancella il vecchio.”

Dopo quello che mi disse, non avevo più dubbi.
Il nuovo viaggio cancella il vecchio.
Cancellare era tutto ciò di cui non avevo bisogno, in quel momento. Ho vissuto la mia intera vita cancellando il dolore, richiudendolo in un angolo remoto del mio mondo.
Ma in quel momento, tutto ciò che volevo era ricordare.
Ricordare noi, George e Fred.
Non avrei potuto chiedere altro.
“Allora io torno indietro.” Dissi e non credo di aver ricevuto alcuna parola in risposta. Improvvisamente ero qui, dove sono adesso, al tuo fianco. Non so come abbiano fatto a capire che la persona alla quale sarei voluto essere vicino per l’eternità eri proprio tu.
Forse perché, sai, non c’è mai stato un “tu”.
Il “noi” era l’unica cosa certa della nostra vita.
Stai sistemando il nostro vecchio negozio, proprio come c’eravamo promessi.

La gente ha bisogno di ridere. Pensa quando la guerra sarà finita, lì sì che ci sarà da ridere!

E lo so che hai capito tutto. Sai che sono qui.
Perché quando sono entrato, hai girato la testa spostandoti i capelli dal volto, in cerca di qualcosa.
Poi hai sorriso, e lo sai, ho sorriso anch’io.
Anche se tu non puoi vederlo.

 

PurpleMally’s notes

È strana. È forse la cosa più strana mai scritta in vita mia. Vi allego il giudizio di Vogue91, Fabi_Fabi e lilyblack (che ringrazio immensamente), giudici de “Il Club dei duellanti”, al quale questa fan fiction ha preso parte, superando il primo turno.

 

Grammaticae sintassi: 9.5/10

Lessicoe Stile: 9.6/10

Originalità:10/10

Caratterizzazionedei personaggi: 14/15

Attinenzaal prompt* e sviluppo della trama: 13.3/15

Gradimentopersonale: 7.6/10

64/70

 

giudiziodi Fabi:
La tua storia mi ha spiazzata, direi che non solo non avevo mai pensato aduna cosa del genere, ma non avevo mai neanche immaginato che Fred ti avrebbe potuto portare a pensarci. Fossero previsti dei premi per questo turno, ti prenderesti di diritto il premio originalità, leggevo a bocca aperta: 'ma avrò capito male?' Hai usato l'aquila in un modo molto originale, ma secondo me manca un po' il senso della canzone,anche se hai conservato perfettamente gli elementi che presenta.

Devo ancora riuscire a capire se la storia mi sia piaciuta o se mi abbia semplicemente colpita, ma, come si dice: che se ne parli bene o male,basta che se ne parli', e io mi sento di consigliare la tua storia perla sua originalità e per il finale, che mi è piaciuto di sicuro molto.

La parte formale è ottima.

giudiziodi lilyblack:
Per me è difficile commentare questa storia, non perché sia brutta, anzi,ma perché è talmente originale che non so da dove iniziare, quindi probabilmente, non odiarmi per questo, sarà il commento più breve della storia di questo contest, ma ti ho detto, più per un tuo merito che per un tuo demerito. La grammatica e la sintassi sono praticamente perfette, non mi ricordo di aver trovato alcun errore, se non forse qualche virgola da limare, ma assolutamente niente di importante e lo stile, tranne in un paio di punti, è fluido come si richiede ad una storia del genere, quindi brava. Fred è perfettamente Fred, tranne forse un punto su cui non sono pienamente d’accordo, ed è che io penso che in fondo Fred e George si accorgessero della morte intorno a loro ma avessero scelto di combatterla a loro modo. E’ comunque una visione personale, per il resto sei stata brava nel caratterizzare un personaggio in una situazione così difficile e particolare. La canzone è interpretata in modo originale , perché nessuno ha interpretato la sua canzone in modo così ‘materiale’ e il mio gradimento, seppur non totale è sicuramente alto e sottolineo che non è totale, per un mio mero parere personale non perché tu abbia sbagliato cose abnormi.

giudiziodi Vogue:
Parto dalla grammatica, sebbene ci sia ben poco da dire: non ho trovato errori, di alcun genere.

Buono il lessico, che ben si confà alla situazione descritta, di tipo colloquiale. Non male nemmeno lo stile, sebbene siano presenti delle frasi che ho dovuto rileggere più di una volta, che ho trovato alquanto contorte. Quanto all’originalità, penso che capirai da te il perché del punteggio pieno. Penso che mai mente umana abbia partorito una storia del genere, posso tranquillamente dire di non aver mai letto nulla del genere. Mi è piaciuta la caratterizzazione di Fred, anche se in certi frangenti mi è parso fin troppo riflessivo, ma mantenendo comunque quei lati frivoli che sono tipici del suo personaggio (del resto va anche detto che è calato in una situazione che di tipico non ha proprio nulla).L’attinenza alla canzone... beh, quando ho scelto Eagle non mi sarei mai aspettata che fosse interpretata in modo così letterale,quindi ti faccio assolutamente i miei complimenti. Pur non riprendendola nel testo, si nota come faccia da punto di snodo della vicenda. Ho trovato invece frettoloso lo svolgimento, il che rende a tratti confusionario il contenuto, che di per sé non è di facilissima comprensione. Forse alcune parti avrebbero necessitato di maggiore approfondimento. È una storia che mi ha spiazzata, e ci h omesso un po’per capire se mi fosse piaciuta o meno. Sono giunta alla conclusione che, oggettivamente, è una bella storia, e che sicuramente lascia spazio alla fantasia. Complimenti davvero per l’idea, che pur essendo bizzarra (in senso positivo) è assolutamente piacevole da leggere.

 

 

   
 
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