03/11/2010
3 recensioniE’ quando guardi la luna che ti rendi conto che il Mondo è davvero piccolo. Che non siamo altro che degli esseri minuscoli che vogliono essere più grandi di quello che sono. Che vogliono cambiare lo scorrere delle cose. Ma le cose vanno solo in un verso: il verso del destino.
Anche io prima credevo che il destino non esistesse, che la nostra strada ce la sceglievamo da noi, che la nostra vita non dovesse per forza finire come prestabilito, ma che le cose potevano essere cambiate.“Ti amo” “No. Non è vero. Ma grazie per averlo detto”
“Spike”
Si. Spike mi ha aperto gli occhi. Mi ha fatto capire, vedere cose che prima non riuscivo a vedere. Sunnydile sembra così piccola vista da qui. Quel grande buco che ora è al posto della città. Abbiamo vinto. Ma cosa abbiamo vinto davvero? Una battaglia. La guerra vera non è contro mostri o demoni, vampiri, la vera lotta è quella della vita reale, della vita di tutti i giorni. Per gli adolescenti andare a scuola e affrontare genitori e insegnanti, per noi adulti affrontare i ragazzi e fare la parte di quelli forti. Per me. Era capire chi davvero fossi. Chi amassi. E chi avrei dovuto salvare.
Probabilmente non avrei potuto salvarlo, o se fosse rimasto vivo, probabilmente non avrebbe funzionato. Ma stava il fatto che mentre guardavo quel buco, non sentivo le voci dei miei compagni. Erano a due passi da me, parlavano fra di loro, scherzavano, anche se avevano comunque perso qualcosa anche loro, erano felici. Avevamo vinto. Il Primo era stato sconfitto. E loro ridevano. Mi piace vedere i miei amici ridere, mi piace sentire le loro voci soavi, ma non le sentivo. Non riuscivo a dettagliare i suoi intorno a me. Anche il vento, che mi smuoveva incessantemente i capelli, aveva smesso di soffiare. Almeno per me.
Non sentivo niente, se non lui. Era vicino a me. Potevo sentire la sua Anima accanto a me, la sua mano sulla spalla.
Mi voltai, piano. Ma non ero io a farlo. Il mio corpo rimaneva ancora immobile, fermo a guardare l’orizzonte a braccia conserte. Senza alcuna espressione sul volto e ignorando le voci dei suoi amici. No. Era la mia Anima ad essersi voltata. Voltata verso di lui.
Se ne stava dietro di me, sorridente. Non potei fare a meno che sorridere a mia volta. Non era ferito. Al collo non portava la collana che l’aveva ucciso, sacrificandolo per tutti noi.
“Non è andata poi così male” gli sorrido, mentre quelle parole uniscono le nostre menti. Io non parlo, lui non parla, sorridiamo. Non mi risponde. Solo..apre la mano. La alza. Aspetta.
Lo guardo interrogativa sciogliendo l’intreccio delle mie braccia, mentre il mio corpo ancora guarda il vuoto.
Lui annuisce e aspetta. Non so cosa vuole. Cosa quella mano stia a significare, quando ricordo. Fuoco. Fiamme. Bruciava.
Alzo la mano e l’appoggiò leggermente alla sua, rialzando lo sguardo su quel viso che sorride. Quel volto radioso e privo di alcun risentimento, rimorso, per essersi sacrificato per tutti.
“Non è andata poi così male”.
No. Non lo è.
Sparisce, come sparisco anch’io.
Il mio corpo finalmente si muove. So che Spike non se n’è andato. È qui e sempre ci sarà. Accanto a me. A proteggermi. A dirmi cosa fare. Ad aiutarmi a prendere delle scelte.
E sul mio volto compare un sorriso. L’ultimo sorriso dedicato alla persona che io abbia più amato in vita mia.
Abbiamo vinto. Ma la battaglia non è finita. La vita continua e noi andiamo avanti. Uniti.
“Ti amo” “No. Non è vero. Ma grazie per averlo detto”
“Spike”
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Mia prima One-shot su Buffy L'Ammazzavampiri. Se ve lo devo dire fra Angel e Spike amo Spike molto di più, e non sopporto Angel. Questa One shot mi è venuta in mente subito dopo aver visto l'ultima puntata di Buffy della Settima Stagione quando Spike muore. Dopo tante lacrime e tante indecisioni mi sono decisa a postarla.
Spero davvero che vi piaccia.
Si accettano anche recensioni negative purchè educate e costruttive