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Autore: Minnow19    03/11/2010    4 recensioni
Tum Tum. Tum tum. Sentivo il battito del cuore. Una lacrima silenziosa scivolò su una guancia, e chiusi gli occhi, consapevole delle memorie che sarebbero arrivate all’improvviso. I ricordi mi avvolsero come una nuvola, e tornai a quel giorno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco una nuova FF su Joe e Deh.. mi piace molto scrivere su di loro.. Questa os è un po' più lunga della precedente, e mi è piaciuto molto scriverla..

Mi piace sperare che un giorno ritorni Jemi, perchè li ritengo una delle più belle coppie del mondo... Non mi piace Jashley.. Non trovo la nuova coppia altrettanto vera, altrettanto autentica.. volevo solo darvi il mio punto di vista..

Appena la finisco, pubblicherò una FF lunga lunga sempre sui Jonas, che mi ispirano sempre un sacco di storie--

Spero davvero che vi piaccia, e vi annuncio che sto pensando di fare un seguito, quindi fatemi sapere cosa ne pensate... mi raccomando, recensite numerosi.. mi piace sapere i pareri dei miei fino-ad-ora pochi lettori.. Si accettano sia i complimenti che le critiche, che (si sa) aiutano sempre a migliorare..

Un bacio grande..

Rock On

Lady Jonas<3

 

AND IF PEACE MEANS LOVE?

Jemi<3

Tum Tum. Tum tum. Sentivo il battito del cuore. Una lacrima silenziosa scivolò su una guancia, e chiusi gli occhi, consapevole delle memorie che sarebbero arrivate all’improvviso. I ricordi mi avvolsero come una nuvola, e tornai a quel giorno.

Qualcuno bussò alla porta. “Deh, sono io. Possiamo parlare?” Joe. Sempre lui. Che cosa volesse non lo so. Da quando mi aveva lasciata, inizialmente si era dimostrato distaccato, ma da qualche tempo voleva parlarmi, ma con nonchalance riuscivo sempre a svignarmela, perché non sopportavo di vederlo. Mi faceva troppo male pensare che quel ragazzo magnifico che è stato mio, ora apparteneva ad un’altra ragazza. Okay, non le apparteneva, Joe era proprietà di sé stesso, però il concetto era quello. Non potevo sopportare di vederlo, sapendo che stava con un’altra. Per quanto i fan ci amassero come coppia, lui aveva scelto la sua strada, opposta alla mia ovviamente. Ma quel giorno aveva calcolato tutto. Eravamo rimasti da soli finite le prove e io ero dentro la sala costumi, che aveva un’unica uscita, ovvero la porta da dov’ero entrata, dove lui mi stava aspettando.

Santissimi numi, pensai. Perché capitano tutte a me? Aprii la porta per uscire, e lo trovai davanti a me. Era di una bellezza sconvolgente, e anche con quello sguardo preoccupato e ansioso negli occhi era magnifico. Come se a me piacesse solo fisicamente! Chi mi conosceva sapeva che in lui amavo molto di più. Il modo in cui ride quando è nervoso. Il modo in cui ti parla quando cerca di convincerti a fare qualcosa. Il modo in cui gesticola quando non sa bene come esprimersi. Il modo in cui canta quando è felice. La facilità con cui si mette a piangere, quando gli togli qualcosa a cui è veramente legato.

“Possiamo parlare ora?” mi chiese gentilmente.

“Dimmi..” risposi gelida.

“Potresti essere un po’ meno fredda per favore? È una cosa seria..” mi fece gli occhioni dolci e mi strappò un sorriso. Era ovvio che non potevo resistergli.

Mi prese per mano e mi portò in sala prove, chiudendo la porta. Anche se eravamo soli, era una precauzione da prendere.

“Avanti Joseph.. che c’è?” chiesi curiosa. Lo chiamavo così da quando ci eravamo lasciati. Joe apparteneva al passato. Se l’avessi chiamato “Joe” sarebbe stato come tornare a quando eravamo felici. Sembrava stupido, ma chiamarlo così mi faceva stare un po’ meglio.

“C’è che ti amo Deh. Ti amo immensamente. E solo ora ho capito quanto ho sbagliato in passato. Quanto ho sbagliato lasciandoti. La verità è che sono sempre stato innamorato di te. Non so come ho fatto a commettere un simile sbaglio. Ma voglio rimediare, lo giuro. Dio solo sa quanto ci metterò a riconquistare la tua fiducia, ma lo farò. Ho provato a parlarti più volte, ma non mi badavi mai. Mi manchi come l’aria. È come se non potessi respirare da quando non ci sei più. Mi manchi come il sole. È come se vivessi in mezzo ad una tempesta da quando ti ho lasciata andare. Ti chiedo scusa, ti prego, perdonami. Facciamo pace?”

Dopo mesi e mesi di dolore implacabile, dopo avermi lasciata senza un motivo che mi sembrasse abbastanza valido, mi diceva che mi amava. Era da quel giorno di maggio in cui mi aveva lasciata che speravo me le dicesse queste parole. E avevo aspettato quattro lunghi mesi, senza nessun segnale. Solo ora si decideva a dirmi tutto. Ora che aveva trovato un’altra donna, più adulta e affascinante di me. Una donna della sua età, matura quanto lui, non un’adolescente. Quante volete mi ero paragonata ad Ashley? Quante volte l’avevo invidiata? Troppe. Ed ora mi veniva a dire che nonostante tutto, voleva me? Ero confusa.

Feci per aprire la bocca, ma lui mise un dito sulle mie labbra per zittirmi, e poi mi baciò. Quanto avevo aspettato per quel bacio, certa che non l’avrei più ricevuto! Appena le sue labbra si poggiarono sulle mie, dimenticai tutto. Ashley non esisteva più, lui aveva scelto me. Joe mi spinse leggermente, e caddi sul divano dietro di noi. Lui era sopra di me. Eravamo così vicini, e non avevamo nessun limite. Di solito in quei momenti arrivava sempre qualcuno a disturbare, a distrarci, ma non quel giorno. Ero pronta, lui era pronto. Mi sfilò il vestito, e poi si tolse la maglietta. Le mie mani insicure gli slacciarono la cintura, fino ad arrivare alla cerniera di quei jeans. Non ci eravamo mai spinti tanto in là. Ma non si poteva più tornare indietro. Joe mi baciò di nuovo e lo avvicinai a me.

Facemmo l’amore lì, in quella stanza in cui tutto era nato tra noi, la prima volta che l’avevo conosciuto. Difficile credere che il destino avesse scelto proprio quel posto per un momento tanto speciale per entrambi.

Tra spartiti, strumenti e musiche di ogni genere, componemmo anche noi la nostra musica. Eravamo come due strumenti, nati per essere suonati assieme. Fu il momento più felice della mia vita.

Qualche ora più tardi, eravamo ancora lì. Semivestiti, ci muovevamo ancora in quella stanza, cercando di stare il più vicini possibile. Come se avessimo paura che fuori da quella stanza tutto sarebbe stato diverso. Facemmo l’amore di nuovo, e ci addormentammo felici. Circondata dalle sue braccia, niente poteva farmi del male.

Mi svegliai qualche ora dopo, sentendo il telefono di Joe che squillava. Era notte fonda. L’aveva appoggiato su una scrivania e mi alzai per andarlo a prendere. Risposi senza pensarci.

“Pronto? C’è Joe?” mi chiese un’Ashley preoccupata.

“No, sono Demi” risposi titubante. Chissà come l’avrebbe presa quella megera.

“Oh.. Scusa Demi ma sono preoccupata, perché Joe non è ancora tornato a casa, e lo stavo aspettando. È lì con te?” guardai Joe che dormiva pacifico come un angioletto, avvolto da una coperta che avevamo trovato, e risposi: “Sì tranquilla.. Ieri sera ci siamo messi a parlare e poi ci siamo addormentati stanchi morti.. Sta dormendo ora.. Ti faccio chiamare appena si sveglia?” chiesi fintamente gentile.

“Sì, grazie mille. Ci sentiamo, un bacio.” E riattaccò.

Sembrava così preoccupata. Come sarei stata io giustamente, se il mio ragazzo non fosse tornato a casa una notte, per restare con la sua ex. Senza rendermene conto, ero diventata l’altra. L’amante. L’amante segreta di Joe. Ma era giusto? E se questa nostra pace, avesse significato amore? Per un momento pensai che se fossi stata Ashley, sarei impazzita se fosse accaduta una cosa del genere. Un’altra sarebbe stata felice della situazione, ma io ero troppo buona anche nei confronti dei miei nemici. Perciò scrissi un biglietto a Joe:

Amore mio, è stata la notte più bella che io abbia mai passato in tutta la mia vita. Sei stato, e sarai sempre importante per me, ma non possiamo fare così. Non è giusto. E per quanto ti ami, so che devo lasciarti andare, perché hai una ragazza che ti ama, e tu ami lei. È stato bello finché è durato, anche se per poco. Mi è piaciuto sognare di stare con te per sempre. Ma questa è la vita reale, e non sempre le cose vanno come vorremmo. Ti amo, credimi, ma a volte non basta solo questo. Vai con Ashley, stai con lei che ha bisogno di te. Lei che è più adatta a te. E non scrivermi, non cercarmi, se non quando dobbiamo provare. Mi farebbe soltanto male.

Con infinito amore.. Tua per sempre Deh.

Quando riguardai il biglietto, notai che era mezzo zuppo di lacrime, ma lo lasciai così, perché non volevo rischiare che lui si svegliasse. Non avevo il coraggio di dirgli tutto, perché non ce l’avrei mai fatta guardandolo negli occhi. Indossai il mio vestito e ci misi sopra la sua maglietta perché volevo tenere ancora il suo odore addosso, e uscii da quella stanza girandomi indietro più volte, sperando che mi rincorresse dopo aver letto quel biglietto.

Arrivai a casa e mi distesi sul letto a piangere, senza avere idea che da quel giorno sarebbe cambiata la mia vita. Sentivo il suo profumo sulla mia pelle, il segno indelebile che aveva lasciato su di me. Gli pensai tutti i giorni a tutte le ore. Passarono due mesi stranissimi. Cercavo di evitare Joe il più possibile, ma era difficile cantare ai concerti senza che mi venisse da piangere. Lui era triste, lo percepivo, ma non lo dava a mostrare. Provava a chiamarmi tutti i pomeriggi, ma rifiutavo sempre le chiamate. Era tornato con Ashley, non le aveva detto nulla molto probabilmente, ma era meglio così. Volevo che fosse felice, e così era stato. Ero così nervosa, mangiavo un sacco, pensavo sempre a lui. Finché mia madre mi fece notare una cosa davvero.. mm.. il termine giusto è particolare.

Mi recai subito dalla dottoressa di famiglia, Jane, per fare un controllo. Mi fece gli esami del sangue, e poi decise di farmi un ecografia. Ed ecco la verità, su un piccolo schermo.

Tum tum. Tum tum. Tum tum. Sentivo il suo battito cardiaco dall’apparecchio. Una lacrima silenziosa scivolò sulla mia guancia. Non sapevo cosa dire.

“Demi, sei incinta.” Dichiarò, sbalordita quasi quanto me. Io me ne stavo in silenzio e pensavo a lui. Era ovvio che era suo figlio, ma come facevo a dirglielo, dopo quello che gli avevo fatto?

“Da quanto?” riuscii a dire, anche se lo sapevo benissimo.

“Due mesi. Hai idea di chi sia il padre, vero?” mi domandò.

“Sì, certo, ma preferisco non parlarne. Però, Jane, ti prego. Non devi dirlo a nessuno! Nessuno deve saperlo. Voglio dire, la mia famiglia sì, ma nessun altro. Ti prego. Se la gente lo sapesse, chissà cosa direbbe di me. Demi Lovato incinta! Non riuscirei a sopportarlo.” Risposi triste.

“Certo tesoro, tranquilla.” Mi disse rassicurandomi. “Ed ora facciamo entrare tua madre, perché devi dirglielo subito.”

Mia mamma entrò, e appena la vidi negli occhi, compresi che ormai l’aveva capito. Mi alzai lentamente e l’abbracciai forte. “Mi dispiace mamma. Non volevo, te lo giuro. Pensavo fossimo stati attenti, invece no, ma ti prego, non avercela con me.”

“Amore, lo sai che non posso avercela con te. Un figlio è un dono del cielo, non un castigo, una cosa per cui bisogna essere perdonati. Chiedilo alla tua amica Selena: sua madre aveva due anni in meno di te quando lei è nata, eppure se l’è cavata lo stesso. Ora devo farti una domanda. È di..?” lasciò la domanda in sospeso, come se non avesse il coraggio di pronunciare il suo nome.

“Sì, è suo. Portami da lui mamma, devo dirglielo.” Dissi seria.

Jane mi stampò le ecografie, per vederle, e per farle vedere al futuro papà. Uscii di fretta dallo studio medico, e mia madre mi accompagnò a casa di Joe. Ormai viveva da solo, quindi non ci sarebbero stati suoi genitori o i suoi fratelli a sentire tutto. Scesi e mi recai verso il cancello di casa sua, e suonai.

“Chi è?” rispose allegro.

“Sono Demi.” Risposi quasi tremando.

Aprì senza dire nulla, e si fece trovare sulla soglia. Era serio, quasi impassibile. Mi fece entrare, e mi fece togliere la giacca. Andammo in cucina e mi preparò un tè caldo, poiché sapeva che l’adoravo.

Finalmente ruppe il silenzio: “Perché sei qui Demi?”

“Ti devo parlare..” risposi.

“Adesso? Dopo avermi lasciato solo, dopo quello che abbiamo passato? Dopo avermi detto che mi amavi, ma pensavi non fosse giusto stare con me? Dopo aver detto che volevi vedermi felice con Ashley? Perché? Cosa devi dirmi ancora?” sembrava esasperato. Come lo ero stata io in questi ultimi due mesi.

“È una cosa seria. Io.. non so se riesco a dirtela.. Ho paura. Non ti arrabbiare. Ti prego.” Cominciai a piangere.

“Sembri davvero preoccupata Deh. Che c’è? Sono qui, ti ascolto.” Era tornato serio, non sembrava più in collera.

“Joe.. io.. io.. io sono incinta. Di tuo figlio.” E misi una mano davanti agli occhi, come per sparire. Continuai a piangere. Non avevo il coraggio di vedere come l’avrebbe presa. Sentivo i suoi passi, mentre si avvicinava. Mi prese tra le braccia e mi strinse a sé. Il mio viso era poggiato sul suo petto roccioso, e sentivo il suo battito accelerato.

“Lo so” continuai “siamo troppo giovani, e non voglio che per te sia un peso. Lo giuro. Capisco se non mi vuoi più vedere, e stavo pensando di andarmene. Con questa novità, non so quanto tempo avrò per occuparmi della mia carriera.”

Mi teneva ancora tra le braccia quando finalmente mi rispose: “Non essere sciocca. Come pensi che ti lascerei andare? Già vederti così poco è una sofferenza, figurati non vederti proprio. E poi, dimentichi la cosa più importante. Non potrei mai lasciarti andare a crescere il frutto del nostro amore senza di me. Ma prima devi dirmi una cosa. È possibile che dopo tutto quello che è successo, dopo tutto quello che abbiamo vissuto, tu mi ami ancora come io amo te? Dimmi la verità, ho bisogno di saperlo.” Quasi mi supplicava.

Sorrisi vagamente sperando che quindi mi avesse perdonata per i guai che gli avevo combinato. “È ovvio che ti amo ancora Joe, pensavo di essere stata piuttosto chiara. Però è tutto così sbagliato. Tu hai una ragazza. Che ti ama! E pensavo tu amassi lei.” Gli dissi.

“Sì, però ho anche un’ex ragazza che amo immensamente e che è incinta di mio figlio. Ti rendi conto? Nostro figlio! Un bambino con i tuoi occhi, il tuo bellissimo sorriso, e i tuoi morbidi capelli. O magari una bambina esattamente come te. Sarebbe pazzesco! Avrei due Demi in casa.. un paradiso, amore mio.”

Mi piaceva con quanta facilità mi aveva chiamata amore mio. Come se d’allora in avanti sarebbe stato tutto più facile. E fu talmente facile, talmente naturale prendere il suo viso tra le mani e avvicinarlo a me per baciarlo, nonostante le lacrime nel mio viso. Ero così tremendamente felice. Andava tutto per il meglio. Mi prese in braccio e mi fece sedere sul tavolo perché fossi alla sua altezza. Ero così piccola rispetto a lui? Quando mi sfiorò la schiena con le mani calde, e mi avvicinò a lui capii le sue intenzioni. Gli misi le gambe attorno alla vita, e lo avvicinai a me. Ormai ero incinta. Non poteva succedere nient’altro.

Ma non avevamo programmato una cosa. Eravamo così presi l’uno dall’altra che non sentimmo la porta che si apriva, e lei che si dirigeva verso la cucina. Ed ecco Ashley davanti a noi. Con le lacrime agli occhi. Disperata e furiosa allo stesso tempo.

“J.. Joe.. che.. che stai facendo?” chiese. E poi si rivolse a me.

“TU!! TU! Come hai potuto? Me l’hai portato via!! Era il mio ragazzo!! Sei una puttana!! Sei ancora minorenne cristo santo!! E mi stai rovinando la vita!! All’inizio ero preoccupata, pensavo sarebbe tornato da te, invece no. NO! Sembrava tutto perfetto! Non vi parlavate nemmeno. Ed ecco che inizia il calvario. Da quella notte in cui siete rimasti assieme, è cambiato tutto. Joe è tornato a casa, ma non era più lui. Non vi guardavate nemmeno in viso, e ho dovuto cercare di stargli accanto anche se sembrava depresso, e non sapevo il motivo per cui stava così. E dopo due mesi torni qui! A casa sua! A casa nostra! E vi trovo dentro così!! Non avete nulla da dire?”

“Ashley, mi dispiace, sul serio, però dovevamo parlare e..” cercai di iniziare.

“Ed è così che parlate? Facendo l’amore? Perché se fosse arrivata qualche minuto più tardi chissà cosa avrei visto!! E Joe! Come puoi fare una cosa del genere? Mi avevi detto che ti importava del tuo giuramento! Che volevi rispettarlo!! E ti trovo qui con lei??!! Non ti avvicinare più a me Joe! Mai più!! Non voglio sapere da quanto va avanti questa storia, ma non rivolgermi più la parola!!”

“Aspetta Ash.. Una spiegazione credo di dovertela. Sei stata una preziosa amica, anche se tu volevi ci fosse qualcosa di più tra noi, e mi dispiace di averti illuso. ”

Capii anche senza che me lo dicessero che dovevo lasciarli soli, e uscii dalla cucina per andare in salotto. Mi fermai a metà strada per ascoltare quello che dicevano. Ero pur sempre un’adolescente innamorata.

“Ash, mi dispiace, so di aver sbagliato. Ti giuro che mi dispiace.”

“Non mi importa nulla delle tue scuse. Non servono a niente.”

“Lo so. E ti chiedo scusa. So di non essere stato sincero, e mi dispiace di averti fatto soffrire tanto. Non so cosa dire..”

“Non serve che tu dica niente Joey. È finita. Forse lo era da tanto, ma non avevamo il coraggio di guardare in faccia la realtà.”

“Aspetta Ash.. ti devo dire una cosa.. il motivo per cui è venuta qui. È incinta Ash. E sono io il padre.”

Potevo sentirla piangere, come tante volte era capitato a me.

“Stai scherzando Joe? Mi prendi in giro?”

“No, te lo giuro. È la verità.”

“Mi hai deluso in una maniera assurda. Fosse un altro caso cercherei di restarti amica, ma non  mi fido di te, neanche come amico. ”

“Scusami Ash. Scusa per averti deluso. Per averti mentito. Per averti illuso. Mi dispiace. Spero potrai perdonarmi un giorno. E mi dispiace che sia finito tutto così. Ti voglio bene. Non ti amo, ma ti voglio bene. E mi dispiace vederti soffrire, e vederti uscire per sempre dalla mia vita. È un addio, lo so. Ma grazie per essermi stata accanto nei momenti peggiori della mia vita. Te ne sarò per sempre grato, perché mi hai permesso di continuare a vivere, nonostante le difficoltà che vedevo davanti a me. Scusa ancora.”

La porta si aprì e Ashley uscì guardandomi in modo sprezzante.

“Demi.” Voleva essere un saluto.

“Ciao Ashley.” La salutai, e la vidi allontanarsi dalla nostra vita per sempre.

Joe mi venne incontro e mi prese le mani.

“Allora.. è davvero finita?” chiesi titubante..

“Cosa?” mi domandò.

“La guerra tra noi.. Facciamo pace ora?”

“Se pace per te significa amore, allora direi proprio di sì.” Mi rispose guardandomi sorridente.

Prese il mio viso tra le mani e mi baciò.

“Ti amo Deh. Anzi, vi amo.” Mi sussurrò accarezzandomi il ventre. E in un secondi mi fu evidente che stavamo per formare una famiglia perfetta. Non importavano le difficoltà che avremmo trovato nel nostro cammino. Eravamo insieme. Per sempre.

 

   
 
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