Being Chuck Bass

Ogni volta che la vede, è come se non la vedesse realmente.
Ogni volta che la vede, fa finta di non vederla realmente.
Se non la vede, non esiste.
Se fa finta che non esista, non potrà fargli del male.
Chuck ne è convinto perché solo così può andare avanti senza impazzire. Ma, forse, è già completamente andato. Forse non c’è più niente da salvare. Gli ultimi brandelli di sanità sono scomparsi quando Eva ha varcato la soglia per tornarsene in Europa. Lontano da lui e da quel mondo fuorviato.
Forse non c’è mai stato niente da salvare, è troppo corrotto. Come suo padre, come sua madre, come tutti quelli che lo circondano. Un Bass è un Bass e non potrà mai essere niente di meno che marcio dentro.
È nella sua natura.
Chuck è anche convinto che non potrà scendere più in basso di dove si trova ora. È lì, sul fondo, e come potrebbe cadere più in basso? È lì, sul fondo, perché ce l’ha messo Blair, ancora una volta. È lì, sul fondo, e dimostrerà ancora una volta quanto può fare schifo un Bass.
Un tempo gliene sarebbe importato, ora non più.
Ora non gli importa di nulla perché non c’è niente per cui ne valga la pena. L’unica cosa che lo fa muovere, che gli permette di non sdraiarsi lì, sul fondo di quel baratro, che gli permette di girare in tondo – perché di uscirne, neppure a parlarne – è ancora lei.
Perché la odia con la stessa intensità con cui l’amava.
Perché è sempre e solo lei che determina con precisione chi è lui.
Perché è sempre e solo lei che crea e plasma il Chuck Bass che le sarà accanto. E accanto non significa più stare insieme. Le può essere accanto in un milione di modi diversi, anche odiandola ferocemente.
Deve esserle accanto, perché altrimenti perderebbe anche quel piccolissimo impulso che gli permette di muoversi. E rimarrebbe lì, sul fondo, a guardarsi attorno mentre le vite degli altri proseguono.
No.
Non può lasciarla andare, perché non ci sarebbe più niente. Più niente da odiare. L’amore l’ha già perso, ma l’odio, quello deve mantenerlo se vuole sopravvivere. Se vuole mantenersi vivo. Non spera più di essere felice, non può esserlo, l’ha capito ormai. Non spera più di poter essere. Per essere, devi esistere, e lui si è perso da tempo, ormai.
Si è perso quando ha perso lei e non si è più ritrovato.
È anche morto e non è comunque servito a nulla.
Non è più niente.
Chuck Bass non è niente. È un nome, una facciata, uno schifo che si espande come un virus.
Chuck Bass non esiste senza di lei. Lei, che gli fa contorcere addirittura il cuore anche solo a pensarla.
Perché non può essere veramente qualcosa se lei non è con lui. È per questo che deve averla, in qualche modo, nella sua vita. È per questo che con Eva non ha funzionato. È per questo che non funzionerà mai con nessun’altra. Perché Chuck Bass non esiste.
Chuck Bass non è niente.
È solo un nome. Ma un nome sono solo lettere. E le lettere non esistono.
Chuck non esiste. E quando il suo cuore smetterà di fargli credere il contrario, quando il suo cuore smetterà di battere e stritolarsi nel suo petto e fargli così male da neppure sentirlo più, quasi da pensare che non ci sia, forse potrà tornare a essere.
Forse.