Titolo: Who wants to live forever?
Fandom: Supernatural
Personaggi/Pairing: Castiel e Dean
Rating: Pg 15
Genere: Romantico con una leggera spolverata d'angst
Avvertimenti: slash
Timeline: Da qualche parte nello spazio-tempo.
Conteggio Parole: esattamente 457
Disclaimer: Iniziamo dalla bellissima canzone dei Queen “Who wants to lieve forever” che mi ha ispirato, e prompt della tabella di settenote; continuando con Highlaner (visto poco dopo aver scelto i prompt della tabella ed inevitabilmente finito nelle citazioni ù.ù) di Russell Mulcahy e soci; finendo con Supernatural di quella mente contorta che è Kripke.

 

 

 

~•~

 

 

“There's no place for us
What is this thing that builds our dreams,
yet slips away from us
Who wants to live forever,
who wants to live forever?”

L’accogli completamente in te aggrappandoti alle ampie spalle imperlate di sudore, ti sospingi verso il tuo angelo - il membro si strofina sui suoi accaldati addominali - lasciando cadere la testa sul cuscino invitando la sua bocca e i suoi denti a tempestarti di piacevoli torture. Gemi raucamente pregando che ogni sensazione possa estendersi all’infinito, che tutto non debba finire. Intrecci le dita fra i suoi capelli godendo 'ogni singolo gesto, dei suoi profondi e ben calibrati affondi - dopotutto ha avuto un ottimo maestro, ed a volte deve ammettere con sé stesso che in alcune abilità l’allievo l’ha superato di gran lunga - t’inarchi nel percepire il tuo essere riempito e le tue labbra si congiungono con le loro sorelle, bisognose d’attenzioni t’incitano alla lussuria, belle e perfette come sono. Non comprendi il perché ma improvvisamente, ridacchiando, ti ritrovi a paragonarlo a Connor MacLeod e mentre lo provochi ti ritrovi a desiderare che tutto non finisca come in Headliner, che Castiel non debba ritornare definitamente nelle schiere degli angeli, ma allo stesso modo preghi che non debba vederti invecchiare e morire in una casetta di pietra in una desolata vallata lussureggiante perso nella sua immortalità, fra discorsi esageratamente melassi e ridicole promesse.
Vorresti semplicemente poter vivere la tua stramaledetta vita in santa pace insieme alla persona scelta - non imposta da un qualche senso di colpa o di bisogno di normalità (perché per quanto tu possa negare sei come un cucciolo bisognoso di cure e attenzioni); - di poter vedere insieme il lento scorrere del tempo e di lasciarvi vincere dalla Nera Signora nell’ordine prestabilito dalla Natura. Ma sai che mai potresti chiedergli un simile sacrificio.
Gli mordi le labbra gioendo nel sentire la loro voluttuosa e mortale consistenza, stringi fra i palmi i suoi scattanti muscoli fremendo al sentire la sua carne e i suoi respiri così umani e reali, alzi gli occhi e ti perdi nei suoi infiniti cieli: un brivido di squassa le membra e l’anima.
Scorgi in quelle iridi cerule tutto quell’amore che forse mai riuscirà ad esprimere; i sacrifici e le rinunce perpetrate in tuo nome - e in quell’attimo hai la certezza che sarebbe pronto a compierne altri -, il sangue versato per adempiere la tua missione, il dolere e la certezza di non poter alleviare ogni tuo singola sofferenza e l’assoluta brama per il tuo intero essere. Ed allora giuri a te stesso - e che sia il loro Padre a farvi da testimone - che a dispetto di ogni ragionevole dubbio, di ogni singolo dilemma e di cosa il tempo v’avrebbe donato, tu gli apparterrai anima e corpo, per sempre.