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Autore: Clou Jeevas    03/11/2010    1 recensioni
Trentino bisbigliò qualcosa chiudendo gli occhi.
Tentò di spostare la propria mente in un'altro luogo, in un'altro
tempo, senza tutto quel sangue e quei tedeschi. Sì.
Lei voleva soltanto starsene in pace, nei suoi boschi, nei suoi prati,
senza che nessuno venisse a disturbarla.
E invece sulla sua bandiera era stampata l'aquila tedesca.
Chi era lei? Tedesca o Italiana?
Genere: Malinconico, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Germania/Ludwig, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Mutter / Oh, dammi il coraggio.
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggio/Coppia: Austria ( Roderich Edelstein ); Trentino (???); Germania (Ludwig )
Rating: Verde
Avvertimenti: OOC, storico;
Note: in onore del 92esimo anniversario dell'annessione del Trentino all'Italia.(End WW1)



« Mutter, Mutter, Mutter! » cinguettò la piccola Trentino rivolgendosi all'austriaco indaffarato con delle scartoffie di poca importanza,
« non chiamarmi Mutter! non sono una donna! » si lamentò Roderich « io sono il tuo capo » specificò appoggiando la penna d'oca intinta di inchiostro nero sulla scrivania. La bimba la guardò curiosa, storcendo la testa e sorridendo, « Mutter » ripeté.
Austria sospirò rassegnato, « vedi di stare buona, non mi piace come ti stai comportando » avvertì alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso il salotto
« io e Ungheria abbiamo deciso che presto dovrai partire » la informò « ho un lavoro per te ».



« Nein, Nein, spostati da lì! »l'avviso il soldato tedesco facendo cenno di correre « sei a fianco scoperto » gridò.
Trentino eseguì gli ordini correndo il più veloce che poteva.
Si sentiva un macigno.
Ogni dannato passo rimbombava nella sua testa come le cannonate dell'Armata rossa. Gli stivali di cuoio, ormai consumati, le coprivano i piedi semi congelati, e il fucile austriaco le sbatteva sul fegato rallentando così i movimenti del corpo. Ebbe la sensazione di non farcela, di star per cadere da un secondo all'altro sulla corte innevata, di morire in quel punto come i suoi compagni. Si gettò a terra raggiungendo la postazione indicatale dal tedesco, e attese.
Sbirciò attraverso i sacchi di sabbia la steppa davanti a sé, rincontrando poi lo sguardo di Ludwig.

« Lo sai caricare un fucile? » osò a questo punto il biondo tenendo d'occhio l'orizzonte, « certo che so caricare un fucile! » affermò la ragazza offesa da quelle parole. 
Stupidi crucchi.
 « Hai perso metà unità in meno di duecento metri » constatò il Germania quasi sorpreso « come pensi di sopravvivere in questo posto ».
« Non sono affari tuoi» rispose acida Trentino « io non ci volevo venire quì » continuò caricando il proprio fucile « mi ci ha mandato quello sfigato di Austria».
Ludwig distolse lo sguardo, intravedendo qualcosa che appariva dietro la nebbia , « eppure eri così affezionata a lui, la chiamavi addirittura mamma ».
Dito nella piaga.
Trentino tremò lungo tutto il corpo « non ho niente a che vedere con l'Austria, mi ha costretta » ripeté « io sono italiana » precisò la ragazza.
« Attenta, potresti finire in brutti guai se lo ripeti » la informò Germania alzando il tono di voce « non intendo ammettere nient'altro ».
Trentino bisbigliò qualcosa chiudendo gli occhi.
Tentò di spostare la propria mente in un'altro luogo, in un'altro tempo, senza tutto quel sangue e quei tedeschi. Sì.
Lei voleva soltanto starsene in pace, nei suoi boschi, nei suoi prati, senza che nessuno venisse a disturbarla.
E invece sulla sua bandiera era stampata l'aquila tedesca.

Cos'era?
Tedesca o Italiana?
Non voleva essere niente di che, se il prezzo fosse stata la sua libertà.
Autonomia.

Questa era la parola giusta.
« Sposatati! » spolmonò il tedesco all'improvviso spalancando gli occhi.
Bam. Un colpo di fucile.

Oh, dammi il coraggio di vivere.


« Trentino... » mormorò Austria tra le labbra
« Vattene dalla mia terra! » gridò lei accasciandosi a terra per lo sforzo « vattene Mutter! » strillò premendosi le ferite « sparisci! ».
L'austriaco rimase a fissarla, stanco e sanguinante anch'egli, mentre l'esercito si ritirava verso nord per tornare a casa dopo gli scontri in Italia.
« Io passo all'Italia! » strepitò la ragazza « sono libera! » gridò finalmente « non dovrò più fare quello che mi ordini tu! ».
Roderich ebbe un nodo alla gola. Si irrigidì in un colpo solo, non riuscendo più a dire una parola. 
Figlia ingrata.
« Addio » sussurrò abbassando il capo e seguendo il suo esercito.
Un grido di gioia si levò nell'aria.
   
 
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