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Autore: Cinzietta    03/11/2010    0 recensioni
Dedicato all'eufemismo. Piccolo ritratto di un anno scolastico da "secchiona". O almeno è cosa che tanti credono di potermi definire. Vivetelo con me.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1 settembre 2010
 
L'esame di coscienza

 
Eccoci, siamo arrivati a settembre.
Con un po' di nostalgia dell'estate e della spensieratezza delle vacanze estive, della spiaggia, del sole, dei gelati e dei concerti.
E' il momento ideale per concedersi qualche minuto con se stessi e farsi un piccolo esame di coscienza.
 
Ripensando all'inizio della mia carriera scolastica e al suo svolgimento, mi rendo conto, finalmente con oggettività, degli errori compiuti. Ho vent'anni e mi sto accingendo ad iniziare l'ultimo anno, il quinto. Ho avuto delle difficoltà con la disciplina al primo anno, difficoltà che mi hanno portata a perdere due anni di scuola. Da allora sono passati quattro anni; quattro anni da migliore della classe, con media superiore a otto, probabilmente grazie all'orgoglio che non mi permetteva di leggere della pena nello sguardo della gente, che non volevo mi ritenesse un'ignorante.
 
Frequento un istituto professionale. Mia madre ha impiegato un anno per convincermi ad iscrivermi, io mi rifiutavo per via della fama che seguiva il nome della scuola.
Non avendo alternative, eccomi qui.
A contare i giorni che mi separano dalla libertà, dalla fine di questo supplizio, di questa continua lotta per sopravvivere a questa giungla di ragazzine vestite da donne poco serie e ragazzi ovviamente eterosessuali abbigliati da supereroi effemminati.

Sarà l'orgoglio di non essere paragonata al resto degli studenti della mia scuola, il desiderio di riscattare un reputazione che mi sono meritata ma della quale desidero liberarmi, ho deciso di mirare al massimo. Ho deciso che quel giorno estivo in cui mi avvicinerò al tabellone dei risultati, voglio vedere un cento accanto al mio nome. 
Non sono "secchiona", infrango anche io le regole, trascorro anche io dei pomeriggi davanti al televisore, senza scopi precisi. Ma a differenza di tanti altri, ho stima nelle mie capacità. Tanta da vedere profilarsi all'orizzonte il traguardo tanto ambito: il diploma, e finalmente, l'università.
Ma mi chiamano "secchiona", e se studiare, capire, concentrarsi poche ore al giorno pensando al futuro, ottenendo quello che si merita, è essere "secchiona", sono fiera di esserlo.
   
 
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