Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Ricorda la storia  |      
Autore: DarkSun    04/11/2010    3 recensioni
David era l'unico che potesse fare davvero qualcosa, per la mia incolumità di persona intelligente fra dementi. Ma no. BillinoPucciosoAdorato ti fa quegli occhioni da cerbiatto, e mi chiedo se non si alleni tutti i giorni davanti allo specchio, e tu devi cedere.
Dunque, era da tempo che volevo scrivere qualcosa di comico e qualcosa su Georg, perciò ho unito le due cose e... è venuta fuori questa breve OS. Fatemi sapere cosa ne pensate e buona lettura ^^
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Georg Listing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Confessions. Tutto quello che i Tokio Hotel non dicono.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Oh Mio Dio.
Tre parole. Sono le prime che pensi quando ti alzi la mattina e quando vai a coricarti di sera, circostanze permettendo, se ti chiami Georg Hagen Moritz Listing.
Più parolacce consecutive per tutto il resto della giornata, se sei fortunato, e se anche la fortuna fa cilecca, persino nei tuoi incubi si annida qualche imprecazione colorita.
Per questo credo di dover ringraziare Tom: quante ne inventa lui, nessuno.
Ahia. Questo nome mi fa a venire l’orticaria ormai. Poi se penso al cognome, l’orticaria si trasforma in una piaga dolorosa sulle cosiddette, poiché quel cognome mi ricorda che, sfortunatamente, quella chiavica ha anche un gemello. Quel palo della luce, solo senza meno illuminazione, visto che ha solo un misero neurone in quella zucca laccata.
Non ve lo aspettavate, vero?
Non ve lo aspettavate che io, bassista sventurato dei Tokio Hotel, facessi queste considerazioni su quei cari, dolci, coccolosi e fastidiosi ragazzi che sono i miei compagni di band. E invece sì.Ma secondo voi, dico, secondo voi, che in fin dei conti dovreste essere gente con la testa a posto, io avrei mai accettato di far parte di una band che si chiamasse Hotel di Tokyo volontariamente? Ma diamine! Insomma, prima avevamo un nome più sensato. Devilish non era poi così male, anzi era proprio perfetto, visto che quelli che lo avevano creato sono davvero dannatamente diabolici. Ma, misero me, io non lo sapevo. Quante volte mi chiedo come ho fatto a diventare amico di questi tre idioti. Eppure un giorno se ne sono usciti con questo nome: Tokio Hotel. Nemmeno avessi scelto di fare l’uomo delle pulizie degli Hilton. O meglio, mister iosonoioenessunomicontraddirà se n’è uscito con questa tanto magnifica quanto discutibile idea di chiamare la band come una catena di alberghi giapponese. E, come se non bastasse, ce ne fosse uno che azzecca la grafia del nome, tutti a scriverlo con la y.
Come a volerci far notare che siamo degli emeriti imbecilli che non sanno nemmeno come si scrive il nome della capitale del Giappone. Porca miseria! Che colpa ne ho io, se tra tutti i nomi di città che quel deficiente di un gracchiatore professionista, Kaulitznascofradieciminuti, doveva sceglierne uno che ci fa passare per ignoranti? A questo punto facevamo Berlino Hotel visto che il nome doveva suonare tedesco. In quel momento gli avrei suonato volentieri qualche altra cosa. Ma il problema è che nessuno mi appoggia mai. Tomi è lo schiavo di suo fratello anche perché, se la diva almeno ha un neurone egocentrico e, scommetto, laccato, il nostro caro SexGott non ne possiede neppure un quarto. D’altronde deve rispettare il suo soprannome; quanto a Gustav, l’orsacchiotto di voi fans assatanate, è proprio tale: senz’anima. O meglio, è fin troppo permissivo, concessivo, buono e tutto quello che le romantiche sognano come marito o come zerbino per poter intervenire in una questione di così poco conto. David era l’unico che potesse davvero fare qualcosa, per la mia incolumità di persona intelligente fra dementi. Ma no. BillinoPucciosoAdorato ti fa quegli occhioni da cerbiatto, e mi chiedo se non si alleni tutti i giorni davanti allo specchio, e tu devi cedere. Perché non si può dire di no. E quello sguardo killer il mezzo uomo lo ha usato anche contro di me. E mi ha assoggettato al suo volere. Scheisse. Certe volte comincio a credere che le fan fiction che alle fans piace inventare anche su me e lui siano fondate. Ed è così che ci chiamiamo Tokio Hotel insomma. Ma questo era solo per dire: per farvi capire che tipo di dittatura sia questa band. Io non mi ritiro solo perché senza di me andrebbe tutto in rovina e perché voglio bene a voi fans, infondo. Tranne quando vi vestite da Bill Kaulitz, sia chiaro. E per questo, in un giorno normale come oggi, in cui mi vedo schiaffata sul naso l’etichetta Tokio Hotel, che mi prende in giro bel bella attaccata sulla porta, non posso evitare di pensare: tanto valeva chiamarci Prosciutti in Affitto, sarebbe sicuramente più azzeccato, vista la rosea somiglianza. E visto il fatto che dobbiamo tenere in conto hotel e co.
Potrei proporre davvero questo cambiamento di nome.
Se solo Bill mettesse un po’ di carne addosso.
 
  
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: DarkSun