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Autore: Alexandes    04/11/2010    2 recensioni
Dialogo tra due amanti dopo una notte trascorsa assieme. Una delle poche cose stucchevoli che abbia mi potuto scrivere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Hai idea di cosa significhi avere un vuoto all’altezza del cuore?- chiese Axel a Roxanne. Lei lo guardò per un attimo. Cercava di scoprire il perché di quelle parole attraverso l’arroganza mascherata di quel volto perfetto. Poi, non riuscendoci, rispose: - Si-. Scrutò il cielo in lontananza che andava schiarendosi.
-Io no- disse allora Axel. Si unì a Roxanne nell’osservare l’alba.
-Sei fortunato- commentò lei laconica.
- Roxas mi ha chiesto consiglio al riguardo, - riprese Axel - e io non ho saputo dirgli niente. Sembrava la persona più apatica di questa terra.- la ragazza annuì distrattamente, rimuginando su quanto potesse essere bella la voce del fidanzato anche dopo una notte in bianco. Il senso delle parole le arrivò qualche istante più tardi.
- Chi, mio fratello? – chiese bruscamente, distogliendo lo sguardo dal sole per fissarlo in quel paio di occhi castano rossiccio.
- Quanti Roxas conosci che conosco anche io? – rispose l’altro lievemente seccato dall’ovvietà della domanda.
-Hai ragione- disse allora lei, con un tono calmo e melanconico. Si accoccolò meglio al petto del compagno e gli diede una lieve carezza sull’addome. Vedendola persa in chissà quali pensieri, (l’animo orgoglioso di Axel provò una fitta di gelosia per non esserne messo a parte volontariamente) e soprattutto con una tale espressione, Axel le accarezzò i capelli:- Che hai? – chiese.
- niente, sono triste per Roku. Spero proprio che riesca ad uscirne presto. È un orrida sensazione-
Sfregò una guancia sulla pelle ambrata dell’altro e fu ancora più convinta che avere un ragazzo così fosse un idillio: bastava il profumo a scacciare tutti i brutti pensieri.
- Ma a cosa è dovuta esattamente?- Curiosò Axel.
- Bhe … - Roxanne cercò le parole più adatte – credo succeda quando ti manca qualcosa di … essenziale.-
Il ragazzo la guardò perplesso.
- Ti faccio un esempio, ok?- chiese, percependo il suo sconcerto. – ok- .
- Quando stavo così, a me non mancava nulla, apparentemente. Avevo ed ho due genitori splendidi, uno straordinario fratello non-rompiscatole, una migliore amica che mi capisce alla perfezione. Solo che non ero felice. E nemmeno triste.  Andava tutto bene, c’era anche una sorta di boyfriend con cui uscivo-
Axel si irrigidì un poco, facendo sorridere Roxanne.
- Il fatto è che volevo qualcosa che mi facesse tribolare. Qualcosa che nn fosse grigia monotonia. Un obbiettivo, uno scopo, qualunque cosa. Mi mancava quella ragione per continuare ad esistere. Qualcosa per cui lottare. – si fermò.
- Tu pensi che a Rox stia succedendo una cosa del genere? – chiese apprensivo Axel.
Roxanne annuì. Il moro aveva continuato meccanicamente ad accarezzarle i capelli, e una specie di sonnolenza e di stanchezza, derivata anche dall’assenza di riposo quella notte, si risvegliarono grazie a quel contatto. Stava per abbandonarsi tra le braccia di Morfeo, stranamente somigliante ad Axel, quando quest’ultimo le pose un'altra domanda:
- E tu come ne sei uscita?- Roxanne aprì gli occhi, che incontrarono il sole, rosso fuoco all’orizzonte. Sorrise. – Sei arrivato tu-.  Ed Axel divenne il ragazzo più felice del mondo.
 
 
 
 
 
  
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