Un prato fiorito ondulava
seguendo il tempo del vento
che cantava.
Piccoli fiori blu
che davano inizio
a quel canto d’amore.
La collina sembrava toccare
il cielo con quei ciuffetti d’erba
che sprizzavano nell’alto
dando una sensazione di libertà,
avvolti da quel lieve profumo floreale.
Di fronte il mare…
Quella lunga distesa cristallina
che sembrava abbracciare il cielo limpido.
Il vento si spinse lungo il mare.
Entrambi si avvolsero,
creando delle piccole onde
che insieme cantavano
lungo quella giornata di sole.
Un momento magico…
Una forte unione…
Lunga e dolce come l’eternità.
Michiru Kaioh quel
giorno era nella sua villa al mare, aveva deciso di scappare da quella
frenetica città.
Voleva restare
sola e potersi rilassare, accompagnata dal canto delle onde.
Era seduta in
cucina, e stava sorseggiando una tazza di thè caldo appena fatto.
Alzò lo sguardo e
fissò il cielo con insistenza, quasi volesse capire il suo linguaggio, perché
c’era qualcosa di diverso in lei quel giorno.
I raggi del sole
penetravano con forza lungo le finestre, anche se la tenda azzurra, ricamata a
mano, cercava di rendere l’entrata meno violenta.
Il sole arrivò ad
accarezzare la pelle della giovane, tanto che sembrava renderla ancora più
candida e bella.
Michiru sorrise
dolcemente…
Si alzò, tenendo
sempre la tazza di thè in mano, e si avvicinò verso quella finestra, dove il
sole stava richiamando la sua attenzione.
Scostò leggermente
la tenda, tanto da poter vedere meglio quello che il panorama le offriva.
La vista era semplice
e forse spoglia all’apparenza, ma per lei era davvero forte, e quasi
nostalgica, tanto che le procurava un suono senza eco nel cuore.
-Il mare è la mia
casa… - Sussurrò.
Lo fissò con
attenzione, seguendo ogni gesto di quelle leggeri ma forti onde che si stavano
avvicinando lungo la spiaggia, accompagnate dal vento.
Vento e mare
sembravano una cosa unica…
-Loro sono nati
per stare unirsi… hanno bisogno uno dell’altra… proprio come noi…
Fece una smorfia e
le venne da ridere…
Diede le spalle
alla finestra e ne rimase appoggiata.
Chiuse gli occhi…
-Unite come mare e
vento, proprio come la notte che ci ha avvolto con il suo triste canto… un
amore impossibile anche se eterno…
Si portò una mano
sul cuore ed iniziò a pensare…
-Dove stiamo
andando Haruka?
-Lontane da
questa città… dobbiamo liberare le nostre menti… basta con i soliti problemi…
Haruka guidava
la sua macchina, sportiva e di un colore rosso scintillante, a tutta forza,
sembrava volesse scappare da quella città il prima possibile.
Era stanca di tutto
quello che le capitava intorno, lei voleva solo stare insieme a Michiru, quello
le sarebbe bastato per tutta la vita.
-So io dove
possiamo andare…
Le disse
Michiru con un sorriso sincero, appoggiando la sua dolce mano su quella di
Haruka mentre cambiava le marce della sua macchina.
La bionda la
fissò attentamente aspettando una risposta…
-Andiamo nella
mia casa in riva al mare…
-Non è che
troviamo strane sorprese Michiru?
-Certo che no…
in quella casa non ci vai mai nessuno…
-Capisco…
-Quando devo
allontanarmi da tutti e stare sola con me stessa, voglio andare lì… un posto
che mi fa pensare… - Rispose abbassando lo sguardo.
-Perché lo dici
con questo tono? E’ per caso successo qualcosa che non so?
-No, niente di
preoccupante… una volta scappai dalla mia famiglia, ero stufa di ascoltare le
loro solite conversazioni riguardo al mio futuro… volevo essere libera per una
volta… così mi recai in quella casa… una casa che mi aiuta a restare sola con
me stessa ed a pensare… un posto dove posso fissare il mare… un luogo che mi ha
visto diventare Sailor Neptuno per la prima volta…
-Michiru…
-Allora ti va
di andare lì?
-Ma se è un
posto tuo… perché vuoi portarci anche me?
-Perché tu sei
parte di me… ormai sei nel mio cuore…
-Michiru…
-Allora andiamo
Haruka?
-Si…
Le due ragazze
arrivarono in poco tempo nel luogo indicato da Michiru.
Una volta
entrate, la giovane fece vedere la casa ad Haruka.
Era molto
confortevole ed in perfetto ordine, e di fronte c’era la vista di quel
fantastico mare.
Era una cosa
isolata da tutto e tutti, lungo la spiaggia e dietro un paesaggio vegetale con
una lunga sporgenza rocciosa.
-Cosa c’è lì in
alto? – Chiese Haruka.
-Un prato…
-Un prato?
-Si… un prato
fiorito… se vuoi domani ti ci porto…
-Come mai
domani?
-Perché quando
tramonta o sorge il sole, lo spettacolo è diverso… - Rispose aggiustandosi i
capelli.
-Va bene…
allora ci andremo domani, insieme…
-Come sempre
Haruka… come sempre…
Michiru sistemò
alcune cose e poi si recò in cucina…
-Ti va di
mangiare qualcosa? E’ quasi ora di cena…
-Si, grazie… mi
è venuto un certo languorino…
-Cosa ti
preparo?
-Quello che
vuoi…
-Sicura che non
hai preferenze?
-No… quello che
cucini tu mi piace tutto, lo sai…
Dicendo questo
Haruka prese la mano di Michiru dandole un dolce bacio, chiuse gli occhi ed
assaporò il suo dolce profumo, come quello di una rosa appena sbocciata.
-Allora vedrò
di soddisfarti… - Rise Michiru.
Dopo aver
cenato ed aver chiacchierato per tutta la sera, le due giovani si recarono in
camera.
Haruka aveva
ancora addosso la camicetta, non sembrava molto intenzionata a togliersela.
Era seduta sul
letto, con le spalle contro il cuscino ed un braccio dietro la testa, come se
la stesse avvolgendo.
Fissava il
soffitto e pensava a quello che le era capitato nell’ultimo periodo…
Dai problemi
con la famiglia, all’incontro con Michiru, alla straformazione da sailor e per
finire all’amore che iniziò a provare per la sua campagna.
Tutto era
capitato come un fulmine a ciel sereno…
Sospirò…
In quel momento
la porta della stanza si aprì, era Michiru che era appena uscita dalla doccia,
intorno al suo esile corpo aveva solo un asciugamano.
Haruka la fissò
intensamente, i suoi occhi sembravano illuminati da quella dolce visione.
Michiru
lentamente si avvicinò alla ragazza, si sedette di lato a lei, appoggiando
sempre i piedi al suolo.
La fissò
attentamente negli occhi…
-Michiru
qualcosa non va?
-Shh non dire
niente…
Rispose la
ragazza appoggiando il dito medio della sua mano destra contro la bocca di
Haruka.
Quest’ultima
non riusciva a comprendere la situazione, ma non disse niente, ascoltò la
richiesta della sua compagna, ma non smise di fissarla, sembrava avere uno
sguardo strano, quasi nostalgico.
-Quando l’acqua
mi ha accarezzato la pelle in quel momento mi è sembrato di sentirti vicina,
come quando i tuoi baci mi accompagnavano la sera, lungo il mio corpo… ed ho
avuto paura… avuto paura di non sentirli più… non voglio che questa battaglia
ci separi… non voglio che i nostri problemi ce ne creino di ulteriori… non
chiedo molto… solo di restare per tutta la vita con te… i nostri cuori, come le
nostre anime sono sicura che resteranno uniti fino in fondo, per tutta
l’eternità… come il mare quando viene avvolto dal vento…
Haruka era
senza parole, aveva gli occhi spalancati sentendo quelle parole, tanto che
sentì un brivido lungo il corpo.
-Ti chiedo solo
di restare sempre con me… non mi lasciare mai Haruka… non credo che lo
sopporterei… lo so, sono egoista e forse ti chiedo troppo… ma sei veramente
tutto ciò che ho di più caro al mondo…
Delle lacrime,
limpide e cristalline, solcarono con delicatezza il viso di Michiru, lasciando
ancora più senza parole Haruka, tanto che si sentì una fitta dentro al cuore.
-Amami sempre…
fallo per favore… fallo come l’ho sempre fatto io… e ti chiedo un’ultima cosa…
amami anche questa notte… voglio sentirti vicina al mio corpo… voglio che la
mia anima si unisca alla tua…
Finalmente
Michiru alzò lo sguardo, ancora rigato dalle lacrime…
Fu a quel punto
che Haruka tirò verso di sé la ragazza e l’abbracciò forte.
Le prese il
viso fra le mani e le diede un dolcissimo bacio che durò qualche minuto.
Una volta che
si staccarono, la bionda iniziò a parlare…
-Non ti lascerò
mai e lo sai anche tu… non dire più certe cose, perché sai benissimo quanto sei
preziosa per me Michiru… anche io ti chiedo di amarmi per tutta la vita… e se è
per questo anche io voglio amarti questa notte… ma non solo stasera… io ti
voglio amare sempre, ricordatelo…
Dicendo questo
spinse appoggiò Michiru delicatamente sul letto, le sue braccia erano tese, di
lato al viso della giovane.
-Ti amo…
-Anche io
Haruka ti amo…
Le braccia di
quest’ultima si allungarono tanto da avvolgere il viso della bionda e spingerlo
verso di lei, per unirsi in un tenero bacio, che stava diventando sempre più
passionale.
Michiru tolse
la camicia di Haruka, tanto lasciarla a petto scoperto, e quest’ultima insinuò
la sua mano fra le gambe di Michiru, ma senza toglierle ancora l’asciugamano.
I baci erano
sempre più ripetitivi ed audaci, tanto che le due ragazze rimasero
completamente nude in quel letto di seta.
Haruka ormai
distesa sul corpo di Michiru decise di entrare più in profondità con la sua
mano, tanto da provare attimi di piacere alla sua campagna.
Andarono avanti
così, molto delicatamente, per quasi tutta la notte.
La mattina
presto Michiru si alzò, lasciando dormire ancora beata la sua bella compagna,
che non si era ancora mossa e continuava a farsi avvolgere dai sogni onirici.
-Il tuo profumo
rimase sempre con me… Haruka…
Michiru aveva un
leggero vestito di lino bianco addosso, quando si recò nel salotto della casa
per prendere il suo violino.
-Ho voglia di
suonare…
Lo prese ed uscì
dalla casa, mentre camminava lungo la riva sabbiosa trovò una conchiglia,
abbastanza grande tanto da poterne sentire il rumore.
Se la portò vicina
all’orecchio e chiuse gli occhi…
Il mare era forte
ed il vento era sempre vicino ad esso…
Sorrise…
Ad un certo punto
si sentì avvolgere da due braccia intorno alla vita, tanto che fece un balzo.
-Ti ho spaventata?
-No Haruka…
pensavo stessi dormendo…
-Mi sono svegliata
da poco infatti… sono scesa in cucina ed ho visto che non c’eri…
-Ero appena
uscita…
-Ti ho vista dalla
finestra infatti… stai per caso scappando da me?
-Certo che no,
come potrei mai farlo?
Disse Michiru
voltandosi lentamente, fino ad avvolgere con le sue esili braccia il collo di
Haruka.
-Era solo una
domanda… hai intenzione di suonare?
-Si… ho voglia di
intonare questa giornata… - Rise.
-Vai verso la
collina che mi volevi mostrare?
-Si, vieni con me?
-Non c’è bisogno
di chiederlo… - Sorrise Haruka.
Le due, mano nella
mano, si recarono verso la collina…
Quando la bionda
vide quel fantastico panorama ne rimase impressionata da tanta bellezza
genuina.
-E’ un posto
fantastico…
-Lo so… è un posto
che mi fa stare bene, sai Haruka?
Michiru si chinò
fino ad accarezzare ed assaporare quel dolce profumo floreale.
-Che piccoli
questi fiori… sono davvero molto belli… - Disse Haruka.
-Sono i non ti
scordar di me…
-Belli…
-E’ un fiore che
ti dedico Haruka…
-Non ti scorderei
mai Michiru… lo sai anche tu… - Sorrise la bionda.
La ragazza fece un
dolcissimo sorriso, tanto che prese il suo violino e lungo la punta di quella
collina, la parte che si affacciava lungo il mare, iniziò a suonare.
Haruka si sedette
ed iniziò non solo ad assaporare quel dolce suono, ma anche quell’incantevole
profumo che l’avvolgeva.
Il vento la stava
aiutando a sentirsi un tutt’uno con quell’ambiente, che in quel momento le
sembrò quasi magico.
Guardò l’orizzonte
e sorrise, il mare era avvolto dal vento, proprio come lei e Michiru.
Fece un altro
sorriso e fissò la sua splendida compagna che stava continuando a suonare.
Una volta
terminata la melodia, Haruka si alzò e dolcemente appoggiò le sue labbra su
quelle di Michiru.
-Vorrei che questa
giornata non finesse mai… - Sussurrò Michiru.
-Anche io… ma
sappiamo che non è così… abbiamo una missione…
-Lo so… e la
porteremo a termine insieme…
-Si, sempre
insieme… fino alla fine Michiru…
Le due si diedero
la mano e fissarono l’orizzonte…
Loro erano proprio
come il mare e il vento, perché loro erano Nettuno ed Urano.