Anime & Manga > Sailor Moon
Ricorda la storia  |      
Autore: Alexiel Maho    05/11/2010    6 recensioni
Il vento accarezza il mare, fino ad unirsi in un'unica cosa, proprio come Haruka e Michiru.
Un prato di non ti scordar di me intona questo canto nostaligico, avvolgendo d'amore due persone unite da uno stesso destino...
[dedicata a Mai Valentine che adora questa coppia]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un prato fiorito ondulava

Un prato fiorito ondulava

seguendo il tempo del vento

che cantava.

Piccoli fiori blu

che davano inizio

a quel canto d’amore.

La collina sembrava toccare

il cielo con quei ciuffetti d’erba

che sprizzavano nell’alto

dando una sensazione di libertà,

avvolti da quel lieve profumo floreale.

Di fronte il mare…

Quella lunga distesa cristallina

che sembrava abbracciare il cielo limpido.

Il vento si spinse lungo il mare.

Entrambi si avvolsero,

creando delle piccole onde

che insieme cantavano

lungo quella giornata di sole.

Un momento magico…

Una forte unione…

Lunga e dolce come l’eternità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Michiru Kaioh quel giorno era nella sua villa al mare, aveva deciso di scappare da quella frenetica città.

Voleva restare sola e potersi rilassare, accompagnata dal canto delle onde.

Era seduta in cucina, e stava sorseggiando una tazza di thè caldo appena fatto.

Alzò lo sguardo e fissò il cielo con insistenza, quasi volesse capire il suo linguaggio, perché c’era qualcosa di diverso in lei quel giorno.

I raggi del sole penetravano con forza lungo le finestre, anche se la tenda azzurra, ricamata a mano, cercava di rendere l’entrata meno violenta.

Il sole arrivò ad accarezzare la pelle della giovane, tanto che sembrava renderla ancora più candida e bella.

Michiru sorrise dolcemente…

Si alzò, tenendo sempre la tazza di thè in mano, e si avvicinò verso quella finestra, dove il sole stava richiamando la sua attenzione.

Scostò leggermente la tenda, tanto da poter vedere meglio quello che il panorama le offriva.

La vista era semplice e forse spoglia all’apparenza, ma per lei era davvero forte, e quasi nostalgica, tanto che le procurava un suono senza eco nel cuore.

-Il mare è la mia casa… - Sussurrò.

Lo fissò con attenzione, seguendo ogni gesto di quelle leggeri ma forti onde che si stavano avvicinando lungo la spiaggia, accompagnate dal vento.

Vento e mare sembravano una cosa unica…

-Loro sono nati per stare unirsi… hanno bisogno uno dell’altra… proprio come noi…

Fece una smorfia e le venne da ridere…

Diede le spalle alla finestra e ne rimase appoggiata.

Chiuse gli occhi…

-Unite come mare e vento, proprio come la notte che ci ha avvolto con il suo triste canto… un amore impossibile anche se eterno…

Si portò una mano sul cuore ed iniziò a pensare…

 

 

 

 

 

-Dove stiamo andando Haruka?

-Lontane da questa città… dobbiamo liberare le nostre menti… basta con i soliti problemi…

Haruka guidava la sua macchina, sportiva e di un colore rosso scintillante, a tutta forza, sembrava volesse scappare da quella città il prima possibile.

Era stanca di tutto quello che le capitava intorno, lei voleva solo stare insieme a Michiru, quello le sarebbe bastato per tutta la vita.

-So io dove possiamo andare…

Le disse Michiru con un sorriso sincero, appoggiando la sua dolce mano su quella di Haruka mentre cambiava le marce della sua macchina.

La bionda la fissò attentamente aspettando una risposta…

-Andiamo nella mia casa in riva al mare…

-Non è che troviamo strane sorprese Michiru?

-Certo che no… in quella casa non ci vai mai nessuno…

-Capisco…

-Quando devo allontanarmi da tutti e stare sola con me stessa, voglio andare lì… un posto che mi fa pensare… - Rispose abbassando lo sguardo.

-Perché lo dici con questo tono? E’ per caso successo qualcosa che non so?

-No, niente di preoccupante… una volta scappai dalla mia famiglia, ero stufa di ascoltare le loro solite conversazioni riguardo al mio futuro… volevo essere libera per una volta… così mi recai in quella casa… una casa che mi aiuta a restare sola con me stessa ed a pensare… un posto dove posso fissare il mare… un luogo che mi ha visto diventare Sailor Neptuno per la prima volta…

-Michiru…

-Allora ti va di andare lì?

-Ma se è un posto tuo… perché vuoi portarci anche me?

-Perché tu sei parte di me… ormai sei nel mio cuore…

-Michiru…

-Allora andiamo Haruka?

-Si…

Le due ragazze arrivarono in poco tempo nel luogo indicato da Michiru.

Una volta entrate, la giovane fece vedere la casa ad Haruka.

Era molto confortevole ed in perfetto ordine, e di fronte c’era la vista di quel fantastico mare.

Era una cosa isolata da tutto e tutti, lungo la spiaggia e dietro un paesaggio vegetale con una lunga sporgenza rocciosa.

-Cosa c’è lì in alto? – Chiese Haruka.

-Un prato…

-Un prato?

-Si… un prato fiorito… se vuoi domani ti ci porto…

-Come mai domani?

-Perché quando tramonta o sorge il sole, lo spettacolo è diverso… - Rispose aggiustandosi i capelli.

-Va bene… allora ci andremo domani, insieme…

-Come sempre Haruka… come sempre…

Michiru sistemò alcune cose e poi si recò in cucina…

-Ti va di mangiare qualcosa? E’ quasi ora di cena…

-Si, grazie… mi è venuto un certo languorino…

-Cosa ti preparo?

-Quello che vuoi…

-Sicura che non hai preferenze?

-No… quello che cucini tu mi piace tutto, lo sai…

Dicendo questo Haruka prese la mano di Michiru dandole un dolce bacio, chiuse gli occhi ed assaporò il suo dolce profumo, come quello di una rosa appena sbocciata.

-Allora vedrò di soddisfarti… - Rise Michiru.

Dopo aver cenato ed aver chiacchierato per tutta la sera, le due giovani si recarono in camera.

Haruka aveva ancora addosso la camicetta, non sembrava molto intenzionata a togliersela.

Era seduta sul letto, con le spalle contro il cuscino ed un braccio dietro la testa, come se la stesse avvolgendo.

Fissava il soffitto e pensava a quello che le era capitato nell’ultimo periodo…

Dai problemi con la famiglia, all’incontro con Michiru, alla straformazione da sailor e per finire all’amore che iniziò a provare per la sua campagna.

Tutto era capitato come un fulmine a ciel sereno…

Sospirò…

In quel momento la porta della stanza si aprì, era Michiru che era appena uscita dalla doccia, intorno al suo esile corpo aveva solo un asciugamano.

Haruka la fissò intensamente, i suoi occhi sembravano illuminati da quella dolce visione.

Michiru lentamente si avvicinò alla ragazza, si sedette di lato a lei, appoggiando sempre i piedi al suolo.

La fissò attentamente negli occhi…

-Michiru qualcosa non va?

-Shh non dire niente…

Rispose la ragazza appoggiando il dito medio della sua mano destra contro la bocca di Haruka.

Quest’ultima non riusciva a comprendere la situazione, ma non disse niente, ascoltò la richiesta della sua compagna, ma non smise di fissarla, sembrava avere uno sguardo strano, quasi nostalgico.

-Quando l’acqua mi ha accarezzato la pelle in quel momento mi è sembrato di sentirti vicina, come quando i tuoi baci mi accompagnavano la sera, lungo il mio corpo… ed ho avuto paura… avuto paura di non sentirli più… non voglio che questa battaglia ci separi… non voglio che i nostri problemi ce ne creino di ulteriori… non chiedo molto… solo di restare per tutta la vita con te… i nostri cuori, come le nostre anime sono sicura che resteranno uniti fino in fondo, per tutta l’eternità… come il mare quando viene avvolto dal vento…

Haruka era senza parole, aveva gli occhi spalancati sentendo quelle parole, tanto che sentì un brivido lungo il corpo.

-Ti chiedo solo di restare sempre con me… non mi lasciare mai Haruka… non credo che lo sopporterei… lo so, sono egoista e forse ti chiedo troppo… ma sei veramente tutto ciò che ho di più caro al mondo…

Delle lacrime, limpide e cristalline, solcarono con delicatezza il viso di Michiru, lasciando ancora più senza parole Haruka, tanto che si sentì una fitta dentro al cuore.

-Amami sempre… fallo per favore… fallo come l’ho sempre fatto io… e ti chiedo un’ultima cosa… amami anche questa notte… voglio sentirti vicina al mio corpo… voglio che la mia anima si unisca alla tua…

Finalmente Michiru alzò lo sguardo, ancora rigato dalle lacrime…

Fu a quel punto che Haruka tirò verso di sé la ragazza e l’abbracciò forte.

Le prese il viso fra le mani e le diede un dolcissimo bacio che durò qualche minuto.

Una volta che si staccarono, la bionda iniziò a parlare…

-Non ti lascerò mai e lo sai anche tu… non dire più certe cose, perché sai benissimo quanto sei preziosa per me Michiru… anche io ti chiedo di amarmi per tutta la vita… e se è per questo anche io voglio amarti questa notte… ma non solo stasera… io ti voglio amare sempre, ricordatelo…

Dicendo questo spinse appoggiò Michiru delicatamente sul letto, le sue braccia erano tese, di lato al viso della giovane.

-Ti amo…

-Anche io Haruka ti amo…

Le braccia di quest’ultima si allungarono tanto da avvolgere il viso della bionda e spingerlo verso di lei, per unirsi in un tenero bacio, che stava diventando sempre più passionale.

Michiru tolse la camicia di Haruka, tanto lasciarla a petto scoperto, e quest’ultima insinuò la sua mano fra le gambe di Michiru, ma senza toglierle ancora l’asciugamano.

I baci erano sempre più ripetitivi ed audaci, tanto che le due ragazze rimasero completamente nude in quel letto di seta.

Haruka ormai distesa sul corpo di Michiru decise di entrare più in profondità con la sua mano, tanto da provare attimi di piacere alla sua campagna.

Andarono avanti così, molto delicatamente, per quasi tutta la notte.

La mattina presto Michiru si alzò, lasciando dormire ancora beata la sua bella compagna, che non si era ancora mossa e continuava a farsi avvolgere dai sogni onirici.

 

 

 

 

 

 

 

-Il tuo profumo rimase sempre con me… Haruka…

Michiru aveva un leggero vestito di lino bianco addosso, quando si recò nel salotto della casa per prendere il suo violino.

-Ho voglia di suonare…

Lo prese ed uscì dalla casa, mentre camminava lungo la riva sabbiosa trovò una conchiglia, abbastanza grande tanto da poterne sentire il rumore.

Se la portò vicina all’orecchio e chiuse gli occhi…

Il mare era forte ed il vento era sempre vicino ad esso…

Sorrise…

Ad un certo punto si sentì avvolgere da due braccia intorno alla vita, tanto che fece un balzo.

-Ti ho spaventata?

-No Haruka… pensavo stessi dormendo…

-Mi sono svegliata da poco infatti… sono scesa in cucina ed ho visto che non c’eri…

-Ero appena uscita…

-Ti ho vista dalla finestra infatti… stai per caso scappando da me?

-Certo che no, come potrei mai farlo?

Disse Michiru voltandosi lentamente, fino ad avvolgere con le sue esili braccia il collo di Haruka.

-Era solo una domanda… hai intenzione di suonare?

-Si… ho voglia di intonare questa giornata… - Rise.

-Vai verso la collina che mi volevi mostrare?

-Si, vieni con me?

-Non c’è bisogno di chiederlo… - Sorrise Haruka.

Le due, mano nella mano, si recarono verso la collina…

Quando la bionda vide quel fantastico panorama ne rimase impressionata da tanta bellezza genuina.

-E’ un posto fantastico…

-Lo so… è un posto che mi fa stare bene, sai Haruka?

Michiru si chinò fino ad accarezzare ed assaporare quel dolce profumo floreale.

-Che piccoli questi fiori… sono davvero molto belli… - Disse Haruka.

-Sono i non ti scordar di me…

-Belli…

-E’ un fiore che ti dedico Haruka…

-Non ti scorderei mai Michiru… lo sai anche tu… - Sorrise la bionda.

La ragazza fece un dolcissimo sorriso, tanto che prese il suo violino e lungo la punta di quella collina, la parte che si affacciava lungo il mare, iniziò a suonare.

Haruka si sedette ed iniziò non solo ad assaporare quel dolce suono, ma anche quell’incantevole profumo che l’avvolgeva.

Il vento la stava aiutando a sentirsi un tutt’uno con quell’ambiente, che in quel momento le sembrò quasi magico.

Guardò l’orizzonte e sorrise, il mare era avvolto dal vento, proprio come lei e Michiru.

Fece un altro sorriso e fissò la sua splendida compagna che stava continuando a suonare.

Una volta terminata la melodia, Haruka si alzò e dolcemente appoggiò le sue labbra su quelle di Michiru.

-Vorrei che questa giornata non finesse mai… - Sussurrò Michiru.

-Anche io… ma sappiamo che non è così… abbiamo una missione…

-Lo so… e la porteremo a termine insieme…

-Si, sempre insieme… fino alla fine Michiru…

Le due si diedero la mano e fissarono l’orizzonte…

Loro erano proprio come il mare e il vento, perché loro erano Nettuno ed Urano.

 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Alexiel Maho