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Autore: lovejero    06/11/2010    4 recensioni
Titti sbuffò, forse per l'ennesima volta. Seduta con le gambe a penzoloni sul muretto, continuava a ripensare a quella giornata assurda e al fatto che Adriano Rizzi fosse davvero un cretino.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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BACIAMI CRETINO...!



Titti sbuffò, forse per l'ennesima volta. Seduta con le gambe a penzoloni sul muretto, continuava a ripensare a quella giornata assurda e al fatto che Adriano Rizzi fosse davvero un cretino.
Intanto, Adriano era chino sul cofano della sua adorata Golf nera alla ricerca del guasto che l'aveva costretto a fermarsi in una zona di Roma molto lontana da casa sua. E da quella di Titti, naturalmente.
 
L'ennesimo sbuffo di Titti lo fece voltare, sbattendo rumorosamente il cofano della macchina.
"La vuoi smettere? E' almeno mezz'ora che sbuffi!"
"Sbuffo perchè mi sto annoiando...e perchè sei un cretino!"
"Io cretino? E perchè?!?"
"Perchè mi hai rovinato di nuovo la giornata!"
Adriano non fece in tempo a replicare che gli arrivò un piccolo pugno sul braccio.
“Poche ore fa non sembrava avessi avuto una giornata tremenda!”
Ripensò con un sorrisino alle ore trascorse con Titti: l’aveva trovata per caso in una zona completamente opposta a quella dove entrambi abitavano, che camminava con passo spedito e aria imbronciata. Dio, era irresistibile! Una bambina imprigionata nel corpo di una donna. Il caso aveva voluto che quel giorno ci fosse lo sciopero dei mezzi pubblici e Titti doveva attendere che Silvia la passasse a prendere…non prima di due ore, però. E così aveva approfittato dell’occasione per stare da solo con lei…perché Adriano, in cuor suo, lo sapeva che si stava innamorando di quella ragazza esuberante e piena di vita…e i loro continui battibecchi ne erano la prova. Le aveva così offerto un passaggio alle sue condizioni: trascorrere un pomeriggio con lui. Titti aveva accettato un po’ riluttante….ma lui sapeva che non si era minimamente pentita della scelta. L’aveva portata al Luna Park, offerto prima un gelato e poi lo zucchero filato….proprio come i bambini. Avevano trovato una complicità assurda, che aveva rafforzato ancora di più le sue convinzioni. Adriano non aveva più dubbi: si era ufficialmente innamorato di Stefania Olari. D’altronde, era per quello che aveva lasciato Martina, no?
Ma sulla strada di ritorno verso casa, la macchina aveva scelto di fare i capricci e rovinare quella bellissima giornata.
E le conseguenze si stavano facendo sentire. Si maledì mentalmente per non averla portata dal meccanico qualche giorno prima, quando aveva sentito dei strani rumori nel motore.
Con un po’ di rabbia, tirò un calcio a un sasso lì vicino e si sedette sul muretto, vicino a lei.
Titti, dal canto suo, guardò Adriano perso nei suoi pensieri. Era stata bene con lui quel pomeriggio….stava bene con lui…sempre. Ma come al solito, la bambina impertinente che era in lei dominava: era bugia che la giornata era stata nuovamente rovinata. E a dirla tutta, non aveva la minima voglia di tornare a casa e porre fine alla sua compagnia. Quindi, in religioso silenzio, ringraziò il cielo che la macchina si fosse fermata: gli piaceva stare in compagnia di Adriano. Gli piaceva lui.
Ripensò alla giornata appena trascorsa: capelli sempre in disordine per l’umidità, un colloquio di lavoro andato male, sciopero dei mezzi pubblici e poi….lui. Lui e la sua voglia di giocare, di assecondarla in ogni pazzia, lui e le sue risate, lui e le sue mani che le provocano brividi ad ogni tocco, lui e la sua capacità di farla arrabbiare e zittirla nei loro soliti battibecchi.
“Che ore sono?”
La domanda di Adriano la destò dai suoi pensieri.
“Le 8. Mia sorella ha detto che passa a prenderci col ragazzo tra un’ora.”
Un sospiro. “Ok.”
Titti si guardò intorno: erano in una stradina di Roma poco trafficata. Fortuna che era illuminata perché lì vicino c’era un ristorante. E sempre da quel posto, si sentì provenire una musica, che lei riconobbe come la sua preferita: “Moon River”.
Un sorriso le comparve sul volto….cosa che non sfuggì alla persona seduta accanto a lei.
Adriano si alzò e si posizionò davanti a lei tendendole la mano.
“Vieni!”
Un’espressione incredula sul viso di Titti.
“Che vuoi fare?”
“Ballare, no?”
“Nononono….non se ne parla nemmeno!”
Adriano incrociò le braccia, in tono di sfida.
“E perché?”
Vide Titti abbassare lo sguardo e mordersi il labbro inferiore.
“Non so ballare….”
Una confessione sussurrata.
Adriano stava per scoppiare a ridere e prenderla nuovamente in giro, ma fu intenerito dalla scena e dalla faccia di Titti, che come una piccola bambina, si vergognava.
“E allora? Io non so nuotare, per esempio!”
Titti alzò la testa di scatto.
“Davvero?”
“Sì…dai, vieni!”
Adriano la prese per mano e la trascinò al centro della strada.
“Allora….si fa così: un braccio qui” – e posizionò il braccio di Titti dietro il suo collo – “l’altro qui” – pose l’altro braccio dietro, congiungendolo con il primo – “le mie mani qui” – mise le sue mani sui fianchi di Titti, che al contatto sussultò leggermente, provocando un sorrisetto malizioso sul volto di Adriano – “e ora…seguimi…”
Iniziarono a ondeggiare lentamente sulle note della colonna sonora di “Colazione da Tiffany”…occhi negli occhi, anche se Titti ogni tanto abbassava la testa per l’imbarazzo; da parte sua, Adriano non smetteva di fissarla neanche per un secondo. Le prese la mano e la fece girare, incrociando lo sguardo sorpreso e divertito di Titti.
“Aaahhh! Sto ballandoooo!”
Titti scoppiò a ridere….una risata che riempì il cuore di gioia. E Adriano non potè fare a meno di sorriderle.
“Dai…fammi fare una di quelle prese in aria!!!”
Titti, presa da un attacco di euforia, si mise a battere le mani e a saltellare. Adriano, invece, un po’ meno.
“Eeehh?No, no, non se ne parla nemmeno!”
“E daiiii!”
Titti implorò Adriano facendo il musetto e sbattendo i suoi occhioni, congiungendo le mani a mo’ di preghiera. Alla vista di questa scena, Adriano acconsentì sconfitto. E così, restando fermi sul posto, Adriano la sollevò mantenendola poi con entrambe le braccia sotto il sedere. Questo provocò una risposta al suo corpo, che però tentò di mascherare con indifferenza. Intanto Titti, era al settimo cielo, felice di aver fatto “a modo suo” una presa ed essere diventata in 5 minuti una provetta ballerina.
“Guardate genteeeee: sto ballandoooooooooooo!”
Adriano scoppiò a ridere e piano piano la riportò giù. I loro corpi sono vicini, i loro visi vicinissimi: bastava poco e le loro labbra si sarebbero sfiorate.
Preso dall’impulso del momento e dall’eccitazione di un intero pomeriggio trascorso con lei,  Adriano le mise le mani sul viso e la attirò a sé, baciandola con tutta la passione del momento. Titti colta di sorpresa, ricambiò…ma la razionalità e la bambina impertinente che è in lei presero il sopravvento. Con entrambe le mani sul petto, lo spinse via violentemente.
“Ma sei impazzito?!?”
Adriano la guardò ancora sconvolto dal bacio e dal fatto che lei lo avesse respinto in maniera brusca. Eppure….pensava che lei lo ricambiasse.
Titti lo guardò, anche lei sconvolta: ma che diavolo ha in mente Rizzi?
Però, cavolo….che bacio….e che pettorali….
Ma al cuor non si comanda e Titti lo acchiappò per la camicia e lo baciò…con tutta sé stessa. La passione prese il sopravvento:hanno resistito tante, troppe volte al desiderio di posare le loro labbra le une sulle altre, di respirare l’uno dall’altro, attraverso occhiatine, battibecchi e inutili prese in giro.
Adriano la spinse sul cofano, facendo vagare le sue mani forti e lunghe su tutto il corpo; Titti, eccitata non solo per l’intera giornata trascorsa con lui, ma soprattutto dal contatto delle sue mani e delle sue labbra, si avvinghiò ancora di più con le braccia al collo di Adriano.

“’A sozzoniiiiii!”

Una moto con due ragazzi sfrecciò accanto a loro, interrompendo l’idillio: si staccano di colpo…entrambi con un’espressione colpevole, quasi come se fossero stati scoperti da genitori a fare “cose proibite”.
Si guardarono negli occhi: desiderio, malizia, passione, affanno…..e scoppiarono a ridere.
Chi meglio di loro poteva vivere una situazione del genere…così paradossale e così comica?!?
Il loro primo bacio…il primo di una lunga serie…avvenuto in una stradina alla periferia di Roma, un bacio che aspettavano da troppo tempo, desiderato e immaginato nella loro testa chissà quante volte, ma che nessuno dei due aveva il coraggio di fare. Ma si sa…l’amore gioca brutti scherzi, fa fare cose inimmaginabili..anche a due persone come Adriano e Titti il cui aggettivo “timido” non si addice per niente alla loro personalità.
Titti appoggiata alla macchina, giocherellava con la camicia di Adriano, guardandolo maliziosa; lui, felice e più confuso che mai, è attanagliato dai dubbi. E’ una vera storia? E se lei non lo ama? Se non si trovassero bene insieme? Decise di dare voce ai suoi pensieri.
“E…adesso che ‘famo?”
Le sue mani sui suoi fianchi, con gli occhi speranzosi di una risposta positiva.
“E adesso….baciami cretino…..”
 

  
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