In your memory
Larxene
camminava per gli infiniti corridoi della Fortezza Oscura. Tutto era avvolto
dal silenzio da quando i Nessuno inviati al Castello dell’Oblio erano stati
eliminati. Tra i pochi rimasti, in quel
momento Axel e Roxas si trovavano fuori in missione, così come gli altri. Chi
era rimasto?
Ah
si, Demyx. Aveva scaricato la sua missione a qualcun altro, con molta
probabilità.
Arrivata
all’ultimo piano si ritrovò a passare vicino alla terrazza. Sentì una tenue,
malinconica melodia aleggiare nell’aria, un lieve pizzicare di corde. Cos’era?
Si
avvicinò alla porta che dava sul balcone e, con sua immensa sorpresa, vide il
numero IX seduto sul parapetto, le gambe accavallate mentre imbracciava il suo
sitar.
Gli
si avvicinò con aria seccata, fino ad arrivargli alle spalle.
-
Numero IX, cosa stai facendo?-
Chiese
affiancandolo. Lui non rispose, continuando a suonare.
-
Numero IX, mi hai sentito?!-
Disse
spazientita, e lo afferrò per una spalla.
Alla
fine notò lo sguardo spento Demyx, mentre questi continuava a far scorrere le
dita sulle corde con aria assente, lasciando vagare lo sguardo lontano,
sull’orizzonte.
-
Numero IX?-
Lo
chiamò esitante. Cosa gli era successo?
Ancora
nessuna parola. Riprovò.
-
...Demyx?-
-
Mi è sempre piaciuto il suono del sitar.-
Una
frase senza logica, sussurrata dal biondo e a malapena udibile.
-
Cosa c’entra? Demyx?-
-
Anche a Zexion piaceva tanto.-
Un
lieve sorriso si dipinse sul volto pallido del ragazzo.
Mentre
le dita continuavano la loro danza.
-
Gli avevo promesso di insegnargli a suonarlo un giorno.-
Continuò
assente, incurante di farsi comprendere da Larxene.
-
Demyx, sai benissimo che Zexion è...-
-
Oggi sono entrato nella sua stanza. Era piena di polvere.-
La
stretta sulla sua spalla si era annullata. La mano di Larxene stava per
scivolare via.
-
Non gli sarebbe piaciuto. Aveva sempre così tanta cura dei suoi libri.-
Non
capiva. Larxene in quel momento davvero non capiva. Demyx appariva veramente
cambiato. Il suo sguardo era spento.
-
Avrebbe voluto che la sua stanza restasse pulita...-
Plin
plon, le note non si fermavano.
-
Demyx, entra ora.-
-
Devo salutare Zexion.-
-
Zexion è morto. Sono quasi tutti morti. Adesso smettila.-
-
La musica viaggia nell’aria, se suono raggiungerà Zexion ovunque lui sia.-
Larxene
non sapeva più cosa dire. Fece un respiro profondo.
-
Demyx...-
Ammutolì.
In fondo perché dirglielo?
Si
voltò, semplicemente, e rientrò.
Demyx
credeva di poter raggiungere Zexion. E credeva che lui fosse da qualche altra
parte, ora.
Perché
doveva essere lei a rovinare tutto?
Che
Demyx si crogiolasse ancora nella sua dolce illusione.
- This is in
your memory, Zexion....-
- Angolo di Kimiko -
Penso di non sapere come commentare questa storia. E’ senza
senso, credo.
Non so neanche come mi sia venuto in mente di scrivere una Zemyx.^^”
L’ho iniziata qualche mese fa, partendo con alcuni appunti
su un quaderno di scuola, poi persi il quaderno e me ne dimenticai per un bel
po’. Qualche settimana fa ho ritrovato questo famigerato quaderno, e ho
riscritto tutto al computer.
Essendo però poco più della metà, per me è stata una
faticaccia pensare al resto, visto che era stata pensata in un momento
particolare (che, tra parentesi, non ricordo quale sia...alla faccia della
buona memoria =_=”). Però alla fine ci sono riuscita, questo è quello che
conta! Prima fan fiction su Kingdom Hearts, spero
l’abbiate apprezzata.^^”
*MewKimiko*