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Autore: brividi_    07/11/2010    0 recensioni
Il tango.Ballo che urla passione e sensualità spuduratamente.
Una guerra muta tra due corpi che si bramano,si sfiorano.
Riusciranno a resistere?
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'urlo straziante di un violino vibra intensamente nell'aria scura della notte.
Due corpi si sfiorano senza contatto ma con la consapevolezza l'uno dell'altro si sfidano in una muta competizione in cui il palio in gioco è molto alto.
Un suono basso che fa tremare le membra.
Un tacco che cozza col pavimento lucido e immacolato come la pelle di lei che serica brilla alla luce della luna pallida.
Un movimento fulmineo.
I due corpi si muovono all'unisono e i due sfidanti si scrutano nell'anima degli occhi.
Il tango ha inizio.
Le mani grandi e ruvide di Demetri cercano immediatamente la schiena apparentemente fragile di Vivienne accarezzandole dolcemente le lunghe onde  rosse che s'infrangono sulle sue spalle fino a raggiungere il punto agoniato.
I polmoni che si svuotano in un battito di ciglia e le sue labbra rosse come i suoi capelli sfiorano quelle rosa pallido invitanti come il profumo di rose selvatiche.
I loro occhi s'incorciano.
Demetri si perde ipnotizzato in quei occhi azzurri e freddi come il mare del Nord che bagnava gran parte della sua terra natìa,la Russia.
Vivienne vedeva rispecchiata la sua tangibile bramosia in quel prato verde di una giovane primavera che era incastonata perfettamente negli occhi di lui.
Le loro dita s'incastrano con maledetta facilità da far pensare che i loro corpi fossero stati creati esclusivamente l'uno per l'altro.
Un passo all'indietro.
Vivienne doveva fidarsi ciecamente.
Passo.Passo.Passo.Veloce.Veloce.Veloce.
I loro movimenti erano fluidi come il sudore che le percorreva la distinguibile linea della schiena nuda.
Incrocio.
Il tacco di lei scivolo' provocando fremiti di piacere contro il polpaccio di lui incastrandosi perfettamente nella piega del ginocchio.
Colpo.Colpo.
Via,di nuovo libera.
Giro.Giro.
Vide il mondo ruotarle attorno.
A lei,di cui solo alcuni poeti maledetti erano riusciti a descriverla.
Un unico contatto.Quella mano ferma e salda che bloccava la sua in una piacevole prigione.
Dove scappi dolce Vivienne?
Il pensiero passò fulmineo nella testa bionda del russo.
Un movimento veloce e leri come un colpo di frusta tornò indietro incastrandosi tra le sue braccia.
I respiri affannati.
le sue labbra che indugiavano lentamente sul collo che pulsava per il cuore frenetico che supplicava di uscirle dal petto.
la girò di scatto prendendole il viso tra le mani ampie.
In punta di piedi poteva anche sfiorargli le labbra e le sue lunghe ciglia cozzavano delicatamente con quelle di lui.
Uno scambio di sguardi.
Il suo soffio di vita raggiunse le sue labbra rosse danzandoci sopra.
-tu sarai la mia rovina,ragazzina.-
Lei sorrise e indugiò nello scorgere nei suoi occhi la lussuria che aveva scorto qualche giorno prima al suo arrivo in città.
L'urlo del violino straziò nuovamente l'aria in un acuto e fragile grido d'estasi e Demetri affondò in quella chioma riccia le dita lunghe e affusolate.
I loro respiri si pronunciavano segreti proibiti e dopo un'agoniata attesa si congiunsero fondendosi l'una nell'altra generenado un unico sospiro di bramosia concessa.
mani esperte scivolarono sui loro corpi privandoli delle loro armature di stoffa morbida come la seta e preziosa come il pizzo.
Scivolarono tra cuscini di piume che parevano  nuvole di panna su cui affondare il proprio corpo all'abbandono.
Occhi che tremavano da dietro le palpebre semichiuse.
  
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