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Autore: Furiarossa    08/11/2010    2 recensioni
Siete stanchi di vedere Chris Jerico che fa il salto del leone? Sempre le solite mosse … uffa, che barba! Guardate Chris Jerico che fa il salto della capra, e pporca la mmiseria!
Ci voleva proprio una bella storia in stile wrestling ... comica. E allora cosa aspettate, fate un salto nella WWE alternativa, la WWD, World Wrestling Demence, dove ogni evento è ... che è? Beh, avvertenze: leggere questa fanfiction significa garantirsi dosi massicce di Brothers of Destruction e vechi mostri cinematografici. Beh, oltre che di demenza assoluta.
Scritta in collaborazione con la mia geniale sorellina.
Genere: Comico, Parodia, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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WWD

Capitolo 1. Il festival, parte prima

 

E’ il giorno di San Marco e la WWD (World Wrestling Demence) decide di organizzare il più grande festival canoro di tutti i tempi. Con i wrestler.

Come suggerisce il nome della federazione, i booker, ovvero coloro i quali scrivono gli “sceneggiati” del wrestling, devono essere completamente pazzi.

Ecco, adesso ascoltate la tensione dell’evento … dovete sentirla scorrere nelle vene. Fra poco vedrete i vostri wrestler preferiti in azione. Non importa che tipo di azione, che cantino oppure che si limitino ad aggiustare le luci, potete stare tranquilli che li vedrete. E non solo loro, ci saranno molti ospiti speciali …

Ecco puntate le luci, grandi riflettori, sulla scenografia rossa ed irregolare come spruzzata di sangue su cui campeggiava il leone d’oro alato. Il commentatore lo stanno già preparando di tutto punto, nel suo gigantesco frac lustro. E sarebbe stata una cosa piuttosto normale se il tizio con il cravattino a farfalla non fosse stato l’Undertaker. Steve Austin e Hulk Hogan gorgheggiano preparando i loro brani, mentre JBL si prodiga a dare gli ultimi ritocchini alla scenografia e tirava su le luci.

Dietro le quinte ci sono la Spirit Squad, tutti vestiti di verde e pronti a preparare le loro coreografie da cheerleader  e il massiccio biondo Triple H. Quest’ultimo, glielo si legge in quella sua faccia baffuta e con il nasone, è il più scontento di tutti di dover cantare, ma lo farà lo stesso per l’onore di essere il re dei re dei cantanti della serata! Peccato per lui. Poveretto, già ha perso in partenza contro quel gran pezzo di rapper di John Cena, l’unico lì in mezzo che continua a porgere sorrisi e mani a  chiunque incontri. Sul suo volto chiaro si apre un sorriso affabile e i suoi occhi azzurri scintillano

«Mr. Taker!» chiama, avvicinandosi al grosso uomo con il frac che è destinato a fare il commentatore. L’interpellato si volta, socchiudendo appena gli occhi verdi

«John Cena» dice soltanto, la voce roca e vibrante

«Ma che ne pensi di quello che stiamo per fare?»

«Per me …» il grosso uomo si stringe nelle spalle possenti con noncuranza «Farlo e non farlo è lo stesso, ma una volta che lo dobbiamo fare … facciamolo pure».

John Cena è contento e annuisce. I suoi occhi brillano come i diamanti della cintura mondiale WWE a quelle parole e torna a gorgheggiare in rap insieme al suo compare birraiolo Austin, che ha smesso e ora sbevazza a tutta potenza.

C’è anche Madonna, nel suo vestitino rosa aderente da “Hung Up” e il suo collega alla lontana Nek che si fa dare consigli sulla pettinatura e poi se ne va, indignato, quando gli dicono che non era stato invitato. Poi, finalmente, le luci si abbassano.

Il pubblico va in delirio, le urla ritmiche, i fischi prolungati, le mani battono.

Kane nel backstage inizia a sudare freddo, anche se non è interpellato.

Il primo ad uscire non è il commentatore, ma invece ecco lì saltellante quanto truce e portatore del solito costumaccio Gene Snitzky che afferra il microfono ed inizia la sua canzoncina sull’aria di “Dadaumpa”

«Dadahompa, dadahompa, dadahompa!

Hello boys! Sto cercando le mentine a voi … s!

Ma io non le trovo mai, il pretesto non ce l’hai

Per dirmi che io puzzo

Che io puzzo

Che io puzzo

Che io puuzzoo! Ogni dentifricio, odore delizioso vi sembrerà

Se me ne date uno vi libero dall’alito cattivo che dietro mi porto

Dadhompa dadahompa

Dadahompa dadahompa!».Poi smette. S’inchina.

Il pubblico è attonito, hanno tutti gli occhi spalancati come se gli avessero spremuto la testa all’improvviso e qualcuno respira in maniera affannosa. Sarà l’alito di Snitsky? Finalmente il wrestlerone se ne va.

Tutti si aspettano l’arrivo del commentatore attesissimo, ma sembra che ancora non sia pronto.

La McCool sale sul palco. Anche lei canta Dadaumpa, quella originale, non modificata.

Le prime file sono costituite interamente da maschi sbavanti che urlano «Brava Michelle!» e alla fine dell’esibizione di lei lanciano anche le rose. Michelle si inchina con grazia e si allontana. Ora dovrebbe arrivare il commentatore … macchè!

Michelle torna indietro e guarda le prime file

«Come mai gridano così?» chiede a voce un po’ troppo alta.

La Make-upper e preparatrice dei costumi, Jodie, le risponde

«Vuoi vedere cosa succede se al posto tuo ci va Batista?»

«Volentieri»

«Allora sta a guardare».

Batista sale. Le prime file, come per magia, si svuotano di maschi e si riempiono di femmine.

Come mai?

Batista acchiappa il microfono senza alcuna grazia ed inizia a urlacchiare alla meno peggio la sua canzone, ma le ragazze delle prime file gli urlano che è bravo, che è un mito, che ha una bellissima, anzi meravigliosa voce, che è bellissimo, che è fortissimo, che è carismaticissimo, che è muscolosissimo e altre oscenità simili … Batista ridacchia forzatamente, come un ebete, poi anche lui si inchina e si siede nella panchina degli ospiti, più lontano che può dall’alito puzzolente di Gene Snitzky, che ghigna.

Stavolta le luci sono ancora più basse. Non c’è fumo, ma evidentemente qualcosa non va perché l’aria cambia temperatura… altro che gelida, diventa rovente!

L’Undertaker avanza lento fino a metà del palco. E’ più che elegante, insomma, è se stesso, ma sembra essere un po’ costretto, tuttavia non manca di entusiasmo nell’annunciare, stringendo la parte superiore del microfono come fa lui di solito

«E ora, signori e signore, bestie e immortali, demoni e vampiri, il primo cantante di stasera … Kurt Angle».

Pubblico non di certo delirante.

Il pelato Kurt sale sul ring, si acchiappa al microfono come se ne andasse della sua vita ed inizia a sputacchiare le prime file costituite da ragazze. Vari ombrelli fioriscono fra la folla.

Viene portato via dopo una mezz’ora di sputacchiamenti da Batista, che adesso fa il buttafuori.

L’Undertaker si asciuga con la manica la fronte sudata, poi guarda di nuovo verso il pubblico con fredda determinazione, un sentimento che ben presto si scalda e lascia il posto all’entusiasmo, pur sempre velato

 «Ecco i nostri ospiti di riguardo di stasera …» un sorriso leggermente truce, che fa pensare che sta per presentare qualcuna delle sue diavolerie « Uno dei miei cantanti preferiti … l’uomo lupo» alza un possente braccio.

Una creatura dal folto pelo grigio entra. Ha gli occhi gialli ed ardenti, i muscoli rigonfi sotto la pelle spessa e scura.

L’Undertaker gli passa il microfono quasi lanciandoglielo, l’uomo lupo lo assicura al supporto e vi si piazza davanti con stoica determinazione. Poi inizia ad ululare. I versi sono strazianti, il pubblico inizia a gemere ed a tapparsi le orecchie, poi il lupo gigante inizia a ringhiare e urlare. Che belle canzoni! I Limp Bitzkit dietro le quinte fremono di indignazione.

Finalmente lo strazio cessa. L’Undertaker non ha fatto una piega e con una specie di sorriso di cortesia ha ascoltato tutto il brano.

L’uomo lupo ridà il microfono al commentatore e va a sedersi vicino agli altri. Tutti i presenti rabbrividiscono, ma lui accavalla le zampe e sbadiglia mostrando i denti.

Triple H lo guarda di sottecchi, poi gli mostra lo Sladgehammer.

E il festival continua …

Kane, come detto, sudava freddo. Ma ancora una volta, non era il suo turno.

Il turno, invece, venne annunciato dal presentatore

«Fra poco preparatevi ad accogliere una star di calibro internazionale, un cantante ricercato. Reso celebre da un romanzo gotico, uno dei primi del suo genere, vi presento …»

La folla inizia a rumoreggiare

«Dracula! Dracula! Dracula!»

«Ehm» un po’ di imbarazzo «Veramente è il mostro di Frankenstein, reso celebre da Mary Shelley».

Il pubblico si scioglie in un «Ohhhh!» di delusione e il presentatore si fa da parte.

Arriva Frankenstein. Il mostro, di Frankenstein. Due metri di solida … ehm … friabile carne montata male … testa avvitata alla meno peggio, occhi giallo ocra, bocca sproporzionata e pelle lucida. Sembra che sia appena uscito da un salone di bellezza per donne di mezz’età.

Ha lo smalto alle unghie con le fragoline.

E anche la parrucca platinata.

Si, e anche la gonna. Rosa. A fiori.

Non sarà che è la moglie di Frankenstein? Nessuno osa dirlo: i due sono identici.

Il mostro afferra il microfono fra le sue mani enormi

«Auhihighhguiii aaaa! Mehememem!Mememehjeme! Ahagha!» sulle note di “Allelujia”, con perfetta intonazione, si snodano i suoi singhiozzi gementi «Gugu gaga! Ghighighi! Gorgegghia ghi! Gaggaaaa!».

Il pubblico è mezzo estasiato dalle capacità canore del mostro, l’altro mezzo pubblico sta vomitando sotto le poltroncine di pelle rossa.

Finalmente lo strazio termina. Per la seconda volta. Il mostro di Frankenstein s’inchina, poi si rialza e alza le mani con il segno della vittoria

«Garagggaggagaga!»

«Grazie, siete un pubblico fantastico» traduce lo scienziato Victor, che accompagna ovunque il proprio mostro

«Gahahaggagagag!»

«Non ho mai visto un pubblico bello come questo!»

«Hjhguiygbyhsddsljkdsjfoedfhdh!»

«Scusatemi … ma in questo discorso non ci ho capito un’acca nemmeno io».

Il presentatore attende che l’ospite si allontani per presentare la seconda parte del festival

«Bene, signore e signori, preparatevi, perché adesso faremo … wrestling».

 

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1. Siete stanchi di vedere Chris Jerico che fa il salto del leone? Sempre le solite mosse … uffa, che barba! Guardate Chris Jerico che fa il salto della capra, e pporca la mmiseria!

2. Siete stanchi della solita tombstone piledriver? No eh? Nemmeno io …

  
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