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Autore: Lalliss    08/11/2010    0 recensioni
La mia ragione di vita, Greta, era la con i suoi amichetti dell'asilo.
La vedevo ancora troppo minuta e sottile per intraprendere questo cammino. Ma purtroppo mi accorgevo che queste erano solo le solite preoccupazioni di una mamma che vuole il meglio per la sua bimba.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio piccolo raggio di sole

La guardavo entrare a scuola.
Il primo giorno delle elementari di mia figlia.
Credo di non essere mai stata più agitata in vita mia.
Pensavo che fosse ancora troppo piccola per incominciare a studiare, che era ancora troppo ingenua per iniziare ad entrare in questo mondo lasciando per sempre il suo modo di vivere da bambina.
La vedevo con tutti gli altri bimbi sorridere perchè si sentiva importante quel giorno.
Le sembrava che tutto fosse bello in quel momento e aveva voglia solo di entrare in quell'edificio.
La mia ragione di vita, Greta, era la con i suoi amichetti dell'asilo.
La vedevo ancora troppo minuta e sottile per intraprendere questo cammino. Ma purtroppo mi accorgevo che queste erano solo le solite preoccupazioni di una mamma che vuole il meglio per la sua bimba.
Speravo che quella campanella non suonasse mai e invece non andò così.
Ero felice per lei. Stava crescendo. Ma d'altronde avevo anche paura di perdere la mia piccolina, quella bimba coi capelli castani, lunghi fino alle spalle, e gli occhi grandi e verdi.
Avevo paura che stando con gli altri bambini, soprattutto quelli più grandi, perdesse la sua ingenuità e la sua purezza.
In quel grande piazzale che dava sul cancello d' ingresso si sentiva il tintinnio lieve della campanella ma che per me era il rumore più fastidioso al mondo.
Iniziò il finimondo.
Bambini che non volevano lasciare le proprie mamme, altri che piangevano e strillavano, bambine che si facevano rifare le treccine per avere la sicurezza di una perfezione totale.
Mia figlia invece niente.
Stavo già iniziando a pensare che si fosse dimenticata di me, che quel fiorellino fragile e bellissimo si fosse già abituata all'odore di fogli nuovi e al rumore delle penne che scorrevano sui quaderni appena comprati.
Mi stava venendo l' ansia.
Non la vedevo più.
Nella mia testa passavano i peggiori pensieri di questo mondo ma in fondo mi dicevo: “ Dai, non posso mica farmi tutte queste paranoie. Sta andando a scuola mica in campo di concentramento!”. Ma alla fine i sensi di colpa ritornarono.
La intravedevo tra le teste dei suoi compagni e mi sembrava sempre che la mia vista fosse offuscata.
Avevo paura per il mio piccolo raggio di sole.
Poi arrivò il momento di entrare in classe.
Greta si avvicinò a me saltellando, con in spalla il suo zainetto delle barbie ormai più grande di lei.
Mi guardò con quei suoi occhioni grandi e molto espressivi.
Mi sorrise e come se si fosse accorta di tutte le mie preoccupazioni mi saltò in braccio e sussurrò:
“ Ehi mamma.. Lo sai che ti voglio un bene infinito?!?! Non ti preoccupare, tra sole 4 ore torno a casa. Mi raccomando fai la brava!”. E velocemente, presa dalla foga di correre da suoi amichetti, mi diede un piccolo bacino sulla guancia.
In quel momento tutte le mie preoccupazioni svanirono e l' abbracciai forte.
La mia farfallina, l' amore della mia vita, la cosa più bella che avevo si sistemò il vestitino e poi trotterellando entrò a scuola.
E anche io, con il sorriso stampato sulle labbra e qualche lacrima agli occhi tornai verso casa.

Spazio Lalla

Ciaooooo ragazzi :D 
Ho scritto questa storiella perchè stavo pensando a come sarebbe avere una figlia e soprattutto le difficoltà che questo potrebbe comportare. 
Credo che non sai fantastica questa fanfiction ma a me ha emozionato almeno un pochino. Spero che questo succeda anche con voi. 
Se mi volete lasciare qualche recensione per darmi qualche consiglio mi fareste molto felice. 
A presto. 

                                                                                                        Laura

  
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