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Autore: laurayvaine    08/11/2010    5 recensioni
One-shot sull'episodio 2x13. Racconto degli avvenimenti, con introspezione dei personaggi ^^ Spero sia di vostro gradimento!
[Arthur/Gwen]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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Premetto che amo Artù e Ginevra insieme e che mi rammarico di non saper essere più originale, però mi piace pensare a come i personaggi possano sentirsi in un determinato momento e che, per ovvie ragioni, è impossibile riportare sullo schermo =) So che la Ginevra del telefilm è molto diversa da quella della leggenda, come dopotutto lo è l'intera storia...però mi piace come personaggio ^^ Spero la apprezziate e attendo tanti commenti xD
I nomi, i personaggi e il contesto appartengono a chi di diritto.

 Artù si affannava, con l’aiuto degli altri cavalieri, cercando di mettere in salvo quel poco di cui erano in grado.
“Sgombrate la piazza!” urlò tenendo costantemente gli occhi puntati al cielo. Tutto attorno era in fiamme, resti di muri crollati giacevano a terra, e nel rapido sguardo che si diede alle spalle notò qualcuno che cercava velocemente di raccogliere l’acqua dal pozzo.
Il drago volteggiava proprio sulle loro teste. Artù le lanciò un avvertimento.
“Gwen…” Non sembrava avesse sentito. Il drago si stava pericolosamente dirigendo verso il basso. “Ginevra!!” Lei si voltò e il principe potè cogliere il suo sguardo spaventato quando anche lei lo rivolse al cielo e si rese conto del pericolo.
Accadde in un istante e il panico si impadronì di lui. Il suo cuore saltò un battito e la sua mente smise per un momento di ragionare. Tranne che per un unico pensiero: Non lei.
Un attimo dopo correva veloce con lei, sperando di raggiungerla in tempo.* Le fece da scudo con il suo corpo e il drago lo colpì con la sua coda spinata alla spalla sinistra facendoli cadere entrambi a terra. Il dolore era forte, ma si rialzò in fretta afferrandole la mano e conducendola dentro.
Erano momentaneamente al sicuro all’interno delle mura del castello; nella grande sala si udivano i gemiti della gente ferita distesa sulle brandine di quell’ospedale improvvisato.
Artù stava seduto senza armatura, mentre Ginevra cercava in qualche modo di medicargli quella brutta lacerazione. In cuor suo, la giovane serva si sentiva profondamente colpevole per avergli fatto correre quel rischio inutilmente, e cercò di farglielo comprendere.
“Non avreste dovuto rischiare la vostra vita” mormorò lei sbirciando rapidamente il suo viso. Non osava guardarlo negli occhi…temeva di leggervi un’aria di rimprovero o peggio, delusione. Si concentrò sul suo petto, sui suoi muscoli così forti adesso lesionati.
“Non potevo permettere che ti accadesse qualcosa” ammise, sincero. Ginevra, forse colta leggermente di sorpresa, alzò finalmente lo sguardo su di lui scorgendo un leggero sorriso delinearsi sul volto del principe. La osservava con dolcezza, grato che fosse ancora incolume, perché era vero…non sapeva cosa avrebbe fatto se le fosse successo qualcosa. In quel breve, intenso momento di pericolo si era reso conto che Ginevra era fra le persone più care a lui, a cui non sarebbe mai riuscito a rinunciare. Si era chiesto molte volte fino ad allora quanto forti fossero i suoi sentimenti, quelli che tanto aveva cercato di nascondere; eppure adesso comprendeva che non potevano essere messi da parte, che non riusciva e non voleva metterli da parte.
Avvertì la mano di lei staccarsi dal suo petto, e senza pensarci la prese nella sua ripoggiandola con delicatezza sul proprio cuore, esattamente dove si trovava un attimo prima. Era un contatto rassicurante, associato al calore trasmessogli dagli scuri occhi di Ginevra che lo osservavano, sorridenti.
 Sì, forse anche lei si era resa conto di quello che provava.   
Il giorno dopo Artù partì con Merlino che quella notte, in seguito a diversi tentativi di persuasione, gli confessò: “Sono preoccupato per tutti quanti a Camelot, spero stiano bene”.
“Anch’io” affermò il principe. La sua mente tornò a Ginevra. Eppure non l’avrebbe rivista ancora per molti giorni; finchè non avessero trovato il Signore dei Draghi, finchè Balinor non fosse morto e ogni speranza perduta, finchè, invece, tornando vittorioso dallo scontro contro il drago, varcò il portico delle mura.
Lei era lì, correva verso di lui nell’oscurità di quella notte incerta, e lo abbracciò.
Stavolta fu Artù ad essere colto di sorpresa, ma senza alcun rammarico ricambiò la stretta.
“Temevo di averti perso” sussurrò lei con un misto di apprensione e sollievo nella voce. Si staccarono lentamente da quell'abbraccio e per un attimo si osservarono. Non con aria impacciata, bensì con quella forte gioia che solo una vittoria così importante può portare.
Una vittoria di armi, ma anche una vittoria del cuore.
E finalmente compresero quanto l'uno dipendesse dall’altro.

 

*qui intendo dire che lui corre MENTRE corre anche lei...è un espediente che ho notato in molti libri, perciò spero di averlo usato correttamente ^^''.
Cosa ne dite? Spero non ci sia già niente di troppo simile! Le recensioni sono sempre apprezzatissime ^^
A presto, spero! =)
Laura

  
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