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Autore: Payton_    08/11/2010    10 recensioni
Questa flash-fic parla del momento in cui Voldemort risorge, nel quarto libro. E' narrata dalla coscienza del Mangiamorte Avery, che come molti altri, dopo la caduta del suo Signore, ha finto d'aver sempre agito sotto controllo della maledizione Imperio rinnegando Voldemort.
Questa storia ha partecipato al Contest 'Il marchio nero' indetto da AliH, LyndaWeasley e Asfe, classificandosi al secondo posto e vincendo il premio miglior storia drammatica.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Questa storia ha partecipato al contest 'Il Marchio Nero' indetto da AliH e Asfe, con la partecipazione straordinaria di LyndaWeasley che ha sostituito Asfe nelle valutazioni, classificandosi al secondo posto - con mia enorme sorpresa - e vincendo il premio Miglior storia drammatica.

Non credevo davvero che questa storia potesse classificarsi così bene, l'avevo ribattezzata la mia 'litania' e quindi sono ancora più soddisfatta del risultato.

Ringrazio AliH e Lynda per il meraviglioso giudizio che mi hanno dato; non ho parole per descrivere la mia gratitudine!

Grazie ragazze, di cuore. <3

 

Nda (sono lunghe, lo so): Questa flash-fic è narrata dalla coscienza del Mangiamorte Avery. Il momento descritto è quello in cui Voldemort risorge, richiamando a se i suoi Mangiamorte, compreso Avery, che negli ultimi tredici anni ha vissuto in libertà, dichiarando d’aver agito sotto la maledizione Imperius ai tempi del dominio di Voldemort.

Il ritornello “Lui sa. Lui non perdona” viene ripetuto dalla coscienza ogni cinquanta parole. Ho deciso di ripetere regolarmente questa frase per trasmettere la sensazione che Voldemort sia come lo scorrere del tempo per i suoi Mangiamorte, cioè inevitabile, assoluto, capace di intromettersi nei loro pensieri. La parola che avevo scelto era ferita, e l’ ho inserita nel testo usandola come metafora del senso di colpa. Ho reso la colpa di Avery, cioè il tradimento del suo Signore, una ferita che attira l’ira di Voldemort, così come dice il titolo stesso.

Lui sa, si riferisce alla speranza di Avery che Voldemort non tornasse, sconvolgendo la sua vita, contrapposta alla sua malvagità ed alla gioia di poter nuovamente uccidere. Lui non perdona, si riferisce al fatto che Voldemort stesso dice che non perdonerà il tradimento dei suoi Mangiamorte se non dopo tredici anni di sofferenza.

Ovviamente la coscienza di un Mangiamorte non è come quella di una normale persona, ma è malvagia, per questo Avery si sentirà in colpa per aver tradito il suo Signore e vorrà rimediare alla sua colpa, anche se, nei tredici anni passati dopo la caduta di Voldemort, ha vissuto la sua vita senza provare troppo rimorso per la morte del suo Signore. Si è adattato al mondo magico per evenienza, e non disdegna affatto di vivere al riparo e non esposto come quando era un Mangiamorte operante, nonostante veneri il suo padrone.

 

 

Il richiamo di una ferita pulsante

Lui sa. Lui non perdona.

L’odore della colpa è più forte accanto a Lui. È quasi visibile.

È come il richiamo di una ferita pulsante che non può essere rimarginata e che, beffarda, sanguinando attira il predatore.

Non sei altro che l’insignificante pedone di una nera scacchiera che teme d’essere mangiato dal suo stesso Re.

Lui sa. Lui non perdona.

Supplichi perdono sapendo di non meritarlo affatto.

Baciare la sua veste non cancella le tue colpe, le rende solo più evidenti.

Mentire non serve, conosce quelli come te.

Deboli. Vigliacchi. Opportunisti. Infami.

Non è il rispetto, ma la paura che ti fa strisciare ai piedi del più velenoso dei serpenti.

Lui sa. Lui non perdona.

Sei tornato dal tuo padrone non come un servo devoto, bensì come un servo infedele.

La sua ricomparsa è allo stesso tempo gioia e dolore.

La maschera d’argento ed il cappuccio nero non ti nascondono da chi può vederti l’anima.

L’odore del sangue è un richiamo troppo forte per Lui.

Lui sa. Lui non perdona.

Il sole non era riuscito a sorgere ancora, prima che tu rinnegassi tre volte il tuo Signore.

Per tredici anni hai vissuto nella menzogna, ed ancora dovrai arrancare tra le tue stesse bugie per prostrati nuovamente ai piedi di chi temevi morto. Di chi, in cuor tuo, speravi essere morto.

Lui sa. Lui non perdona.

Vile fino all’ultima fibra del tuo essere, supplichi perdono ai suoi piedi.

Malvagio nel profondo già da ragazzino, hai capito da tempo che la malvagità da sola non basta.

Un piccolo serpente velenoso non può nulla contro un grande esercito di manguste.

O soccombe, o si finge anch’esso una mangusta.

Lui sa. Lui non perdona.

Il simbolo di fedeltà che macchia il tuo candido braccio ha bruciato più forte che mai.

Ha bruciato con tutta la collera dell’Oscuro Signore, costringendoti a porre fine alla tua farsa.

Hai tradito il tuo padrone ferendolo nel profondo, ed il tuo senso di colpa ha l’invitante odore del sangue.

Lui sa. Lui non perdona.

Il richiamo del sangue ha attirato il predatore che, affamato, è arrivato alla sua preda.

« Crucio » pronunciano le sue invisibili labbra, ed un dolore immenso si impadronisce di te.

Sai di meritare questo dolore; hai tradito, ed ora dovrai trovare un modo per rimediare a quel vile tradimento.

Lui sa. Lui non perdona.

Darai libero sfogo alla tua malvagità, versando quanto più sangue sarà possibile per rientrare nelle grazie del tuo Signore. Non verrai perdonato se non dopo aver pagato tredici anni di sofferenze al tuo padrone. Sei solo un burattino nelle mani di un crudele burattinaio, fortunato di poter essere chiamato Mangiamorte.

Lui sa. Lui non perdona.

L’odore ferroso del sangue invade le tue narici come se fosse un monito. Non puoi pensare di tradire l’Oscuro Signore ed uscirne indenne, e non sei così illuso da crederlo.

Quella ferita ti ricorderà sempre che non si tradisce la malvagità.  

L’odore della colpa è più forte accanto a Lui.

Lui sa. Lui non perdona.

 

 *

Seconda classificata
PaytonSawyer con “Il richiamo di una ferita pulsante”


Grammatica: 9.95/10
Stile e lessico: 10/10
Attinenza al tema: 10/10
Caratterizzazione del personaggio: 9/10
Originalità: 20/20
Giudizio personale: 4/5


Per un totale di 66.45/68.5 punti.

Sia a me che a Lins è piaciuta veramente molto. La tua Fan Fiction che, tra l'altro, è decisamente originale, diretta, incisiva e scritta correttamente, riesce a non far staccare gli occhi del lettore dalla pagina neanche per un momento. Riesci a stregare il lettore e questo è segno di grande, grandissimo talento. Il personaggio è perfettamente delineato dalla sua stessa coscienza, che infierisce su di lui per tutto ciò che di male ha commesso durante la sua vita. I pensieri, le emozioni, e tutto quello che ha provato il tuo protagonista emergono splendidamente, coinvolgendo in maniera impressionante il lettore. Ed è difficile, soprattutto con me. Spesso e volentieri mi capita di abbandona la lettura di una storia perché non è abbastanza scorrevole per i miei gusti, o perché l'autore non riesce a rendere bene l'idea che ha in mente. Ma con te è davvero diversa la questione: sai sempre dove andare a parare e lo fai nel modo più giusto.
Hai una stile raffinato ma semplice allo stesso tempo, che tocca le corde del cuore dei tuoi lettori. Sai arrivare fino a noi, come solo pochi scrittori sanno fare.
Come sempre un "bravissima" te lo meriti tutto quanto.
Grazie per aver partecipato al nostro Contest e ancora tantissimi complimenti.

   
 
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