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Autore: Furiarossa    09/11/2010    4 recensioni
Dispiega un mantello rosso che sembra fatto di sangue, sventolante in un vento che graffia e che solleva la sabbia. Il suo volto è forte e selvaggio, così sicuro che persino un dio si piegherebbe al suo sguardo. Le labbra sono leggermente disserrate, ombreggiate da quel naso dritto e affilato, e il suo sorriso è quello di un folle. Se fossero state chiuse, quelle labbra, sarebbero state rivolte all’ingiù … fanno uno strano effetto così, tirate sopra i denti come nel ringhio di un cane, un ringhio diabolicamente felice e minaccioso.[...]Il sangue è l’oro dell’anima e l’argento della volontà.
Venite a fare un giro nella mente del No-Life King, Alucard. Ma mi raccomando: entrate e lasciate un pò della felicità che portate.
Genere: Dark, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alucard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Strappato via. Lacerato, nel profondo, fino all’anima … quell’anima che non sono riuscito a mettere insieme mai più. Ho bisogno di colla per tenere insieme corpo ed anima, ma l’unica che conosco perde presto il suo potere ed ho un disperato bisogno di usarne altra, di trovarne altra … si chiama sangue.

L’unica cosa che mi tenga in vita.

Beh, vita è una parola grossa, per uno come me …

Io sono caos, dentro.  Fuori sembro ordinato, ma ti assicuro, dentro è tutta un’altra storia … ecco perché a volte accadono fatti orribili e inspiegabili intorno a me. Io sono orribile ed inspiegabile …

Cosa fai ancora nella mia testa, mortale? Non sai che non è un buon posto per la gente che vive? Tu hai chiesto l’entrata ed io te l’ho concessa, ma non è ancora troppo tardi per scappare.

Non vuoi andar a giocare nei giardini sotto il sole? Su, dimenticami e tutto sarà finito … è così, io ti attiro? Ti interessa un mostro come me? Oh, che pensieri perversi che fanno i giovani di oggi …

Non è ancora troppo tardi per scappare. Entra, entra pure e lasciami un po’ della felicità che porti, ne ho bisogno … un bisogno disperato. Voglio berla. Inebriami se puoi … e allora ti racconterò la mia storia.

Hai detto che vuoi sapere chi sono, vero? Ah …

Certo. Vogliono saperlo tutti. Ma non posso dire davvero chi sono, a loro. Per te farò un’eccezione. Sono abbastanza crudele da fare un’eccezione, non trovi? Sai che questo ti farà male. Ma non mi importa, perché forse ti farò più male se lascerò perdere. Adesso vieni, vieni, vieni …

La mia storia si perde in lontananza, forse persino io la dimenticherò presto. I particolari sfumano, tutto si perde. Il vero motivo per cui faccio un’eccezione, con te, è che voglio che tu lo ricordi. Devi scriverlo, promettimelo!

Ecco, ora sento le tue lacrime. Uhm, il sale delle lacrime mortali … inizi ad avere paura, di me?

Ma vieni, prego, vieni.

Osserva ...

 

Gli occhi rossi di un dannato. In essi si riflettono le fiamme di un popolo che innalza il suo grido di dolore …

Gli occhi verdi di un mostro. Anch’essi guardano lo stesso spettacolo, offerto in diretta dalle genti che ardono.

Gli stendardi si sollevano in mezzo alla polvere.

Grida anche tu il grido della guerra!

Io ero la sua anima, il massacro fattosi carne che scendeva sui popoli e li soffocava.

Grida anche tu il grido selvaggio della battaglia!

 

Chi eri, mi hai chiesto. Ma tu devi vedere, se vuoi sapere. Non ci sono parole per descriverlo …

 

Il cortile spazzato dal vento. Oh, le anatre bianche! Eccole, eccole! Rincorrile bambino!

Non sono bellissime? Guarda, le loro piume sono bianche come neve! E la neve, la neve che scende dal cielo! La neve non è macchiata di rosso … che strano, molte altre cose lo sono.

 

Il me fanciullo sta morendo … è sopravvissuto per cinquecento anni. E ora sta morendo. Sai cosa sono, adesso? Sapresti descrivere cosa esiste peggio di un mostro?

 

Sordo il cozzare di spade.

Il sangue gocciola contro la terra.

Vieni, vieni avanti a passo di danza in questo mondo fatto di guerra!

 

Io ero …

 

Dispiega un mantello rosso che sembra fatto di sangue, sventolante in un vento che graffia e che solleva la sabbia. Il suo volto è forte e selvaggio, così sicuro che persino un dio si piegherebbe al suo sguardo. Le labbra sono leggermente disserrate, ombreggiate da quel naso dritto e affilato, e il suo sorriso è quello di un folle. Se fossero state chiuse, quelle labbra, sarebbero state rivolte all’ingiù … fanno uno strano effetto così, tirate sopra i denti come nel ringhio di un cane, un ringhio diabolicamente felice e minaccioso.

Lui non ha paura di morire, avanza sicuro. La sua destra solleva una spada macchiata di scarlatto, la sinistra è deturpata da un taglio lungo e frastagliato, le gocce di sangue, perfettamente rotonde, scendono piano lungo le sue dita forti. Ma è come se lui  non sentisse il dolore, no, mai.

Mai chiede pietà, quest’uomo che si crede un mostro e che si crede un santo.

Sembra che trascini dietro di se la notte: più lui avanza, più il sole scende oltre la collina.

Le stelle si nascondono al suo passaggio, il fuoco arde: è come se volesse innalzare il potere della terra e sminuire quello del cielo. È l’inferno che passeggia, splendente nella sua malvagità.

 

E ciò che ero non sono più. Mi dirai come … come ho perso i miei poteri, come sono diventato un uomo a metà, un uomo distrutto? Ti dirò … non sono più ciò che ero perché adesso sono più forte. Non c’è cosa in cielo né in terra che possa provocare la mia vera morte. Ed è questa la mia dannazione: io sono eterno.

Io ero. Io sono. Io sempre sarò.

Anche se adesso … adesso sono quieto ed addomesticato. Ma chi dice che non tornerò a ruggire, prima o poi?

Ruggire come lo stemma che è nel mio cuore, quello dell’ordine del drago, Ordo Draconis.

Il mostro pari al santo.

Sono stato un uomo, prima di essere un mostro. E prima ancora un bambino. Un bambino alla quale hanno portato via tutto … e quando sono divenuto ragazzo, ciò che il mio sguardo notava, ormai, era solo la morte.

Volevo sconfiggere il nemico, l’infedele … il turco. Loro, loro si sono presi la mia vita! Mi hanno prosciugato di ogni gioia all’inizio e quando ho creduto di poter ricominciare, alla fine, si sono abbattuti ancora su di me.

E il filo di metallo lucente, lavato con l’acqua pura, si bagnò del mio sangue, tranciando le vertebre del collo.

C’è voluto un po’ di tempo per rinascere e l’aiuto di santi uomini di Dio che mi avevano promesso la vita eterna. Erano frati che hanno fatto di tutto per riportare indietro il mio corpo dalle mani dei turchi e donarmi la salvezza.

Ma mi hanno dato la vita sbagliata … poveri diavoli, non è colpa loro in fondo, se non sapevano del mio patto con l’oscurità.

Ed è così che sono diventato quello che sono: un corpo morto che cammina. C’è ancora qualcosa, dentro di me, che aspetta di rivivere, ma finchè non giungerà il momento, credo che rimarrò un morto che cammina.

Sono passati un po’ più di cinquecento anni, immagino, da quando sono nato.

Le armi sono cambiate ed ora … ora non c’è filo lucente che possa farmi paura,non c’è alabarda che possa distruggermi né ascia che possa tagliarmi per sempre.

Ma ci son armi ben più potenti e più compatte che si possono nascondere sotto le vesti e rapidi veleni facilmente reperibili che potrebbero farmi del male. Eterno, ma non invulnerabile … potrei rimanere invalido, per esempio, per causa della forza degli uomini.

Ecco, ora capisci! Per sempre storpio, eterno, non temo la morte, ma la malattia! Non è questo l’inferno?

Ora capisci perché devo essere cattivo? Non posso permettermi di distribuire bontà in un mondo che non la merita, è troppo pericoloso, per me. E poi … e poi io sono un re malvagio. La bontà non fa parte di me.

E … oh … non posso affezionarmi agli uomini. Loro sono il mio cibo.

Sai, dopotutto il sangue non è solo la colla della mia anima, mi sento come se ti avessi mentito. Il sangue è il mio stendardo fiammeggiante, la mia anima.

 

Il sangue è l’oro dell’anima e l’argento della volontà.

 

Quando lo vedi straripare dalle vene degli uomini e tingere di scarlatto la terra … oh … e gli uomini continuano ad avanzare … oh … il loro dolore non li tocca, loro ignorano la paura … il sangue è il simbolo della volontà di quegli uomini coraggiosi che non ne hanno paura. Non bisogna avere paura del sangue.

Ma …

Ma. Ma e punto. Ma volevo dire qualcosa. Non lo ricordo. Ma.

Ma … sono degno di quel sangue? Io, che nella morte vivo? Tu pensi, giustamente, che non sono forse altro che un lurido cadavere … no.

Lo merito. Fino in fondo, credimi. Non ho dubbi su questo.

C’è un motivo per cui sono sopravvissuto ai secoli ed al decadimento delle cose: sono il migliore, il massimo della selezione. No, non una razza superiore. Il termine è errato … non si tratta né di specie né di razza, non sono più nemmeno un uomo.

Ma fra gli uomini ero il migliore: non mi sono arreso neppure di fronte alla morte.

Ed è questo il premio che mi spetta: il sangue e la forza. Ora tu mi stimerai crudele, ma ciò che tu dici crudeltà fu catalogata tempo fa da un uomo che chiamavano Charles Darwin, il quale gli diede nome di “selezione naturale”. Ora, forse, io sono innaturale e oscuro, posso anche essere un mostro, come giustamente molti dicono, ma è innegabile che io sia stato il migliore dei miei tempi.

Sono stato sfortunato abbastanza da vivere troppo poco la mia vita ed è per questo che ho voluto rimediare prolungando così tanto la mia esistenza.

Adesso hai paura di me? Ma di cosa?

Si, potrei strapparti la testa fra due dita e bere il sangue dal tuo collo reciso, ma è davvero così importante?

Ci sono cose peggiori persino della morte e non ho intenzione di fare del male a chi ormai condivide tanti dei miei segreti.

 

Con affetto, il tuo amichevole No-life King di quartiere.



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note dell'autrice:
Questo pezzo nasce come parte per u'opera ben più grande, ma quando l'ho riletto ho pensato che meritava abbastanza e così ... eccolo su efp. L'opera in grande, probabilmente, non verrà mai pubblicata per intero, inoltre parla di Dracula in generale, mentre questo pezzo è abbastanza ... Vladcard, con le affermazioni sulla modernità, quella bellissima citazione sul sangue che è l'oro dell'anima e poi No-life king... beh, spero vi sia piaciuto e commentate!
  
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