Gli occhi fissi sulla tempesta di neve che imperversava oltre il vetro della finestra e il cuore in tumulto.
Un dito affusolato stuzzicava gentile una ciocca di capelli d’oro, resi leggermente più scuri dalla luce soffusa.
Mani bianche sfregiate da graffi scarlatti rappresentavano l’antitesi del verde prepotente che regnava nella stanza.
Lunghe gocce di rugiada solcavano guance marmoree, sfidando l’usuale indifferenza del padrone.
Un foglio di carta bruciava nel camino, così come bruciava nel cuore di Draco l’ordine del padre.
Non si può dominare un dominatore.
Non avrebbe ceduto la sua anima a nessuno… nemmeno al diavolo.
Un Malfoy non ha paura.