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Autore: Juniper Fox    09/11/2010    4 recensioni
[Storia classificatasi sesta al contest "Il marchio nero" indetto da AliH]
I pensieri di Antonin Dolohov appena prima di morire, durante la battaglia di Hogwarts.
Double Drabble.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La storia si è classificata sesta al contest "Il marchio nero" indetto da AliH.

Personalmente, non ero -e non sono- convinta di ciò che ho scritto.
Perciò mi va benissimo essere arrivata sesta, anzi sono contenta! Me l'ero sognato e si è avverato. [Sì, sono pazza. Anzi, una gemella Cooman].
Spero non sia troppo brutta :)
B.

-Nick autore: Gigettina
-Titolo: Black Soul.
-Personaggi: Antonin Dolohov.
-Pairing: //
-Genere: Double Drabble.
-Rating: Verde
-Avvertimenti: Introspettivo
-Parola scelta:  Lago
-Introduzione: I pensieri di Antonin Dolohov, Mangiamorte, prima di morire nella battaglia di Hogwarts.
-NdA (Note dell’Autore): Non mi convince pienamente, ho trovato il personaggio difficile. Probabilmente perché abbinato alla parola Lago. Ma ho voluto provare ugualmente, per scrivere qualcosa di diverso. La storia è divisa in due momenti, parti distinte di un'unica riflessione. La prima parte parla del periodo a Hogwarts e dei pregiudizi della gente: per come la vedo io, Dolohov non rimpiange il suo isolamento, ma sa che il suo comportamento può essere capito solo da qualcuno a lui affine (altri Mangiamorte o il Lago nero, appunto). Nella seconda parte si parla del momento in cui Dolohov viene sconfitto da Vitous. Sta per morire, ne è cosciente e nel cadere si lascia andare ai ricordi. C’è dunque continuità tra i due momenti, e questa continuità è rappresentata dal Lago che tanto amava.

 

 

 

Black Soul.

 

Quando frequentavo Hogwarts venivo spesso qui. Era un luogo pacifico, soprattutto d’inverno.

Il Lago Nero: temuto, incompreso. Oh sì, io lo capivo bene.

Il suo colore, la sua apparenza, spingeva gli studenti a non avvicinarsi per non cadere nel suo oblio.

Proprio come me. Freddo e buio lui, tenebroso e senza cuore io. Quanti luoghi comuni! In realtà nessuno di noi era così; eravamo amici, confidenti: io gli affidavo i miei dubbi, lui mi rispondeva con le piccole increspature dell’acqua. Eravamo e siamo rimasti due libri giudicati dalla copertina e buttati in un angolo senza ripensamenti.

Due lottatori, per come la vedo io, nati per difendere i propri ideali.

 

E’ strano trovarsi qui oggi, dopo tanto tempo. Non ci vedremo più, lo so ormai.

Vedo una luce che mi raggiunge e non riesco ad evitarla. Il dado è tratto, l’incantesimo è stato scagliato.

Ecco, sto cadendo. Qualcuno grida. L’ultima cosa che faccio è voltarmi per vedere lui.

La mia consolazione? Morire tra le braccia di un vecchio amico. E forse sarò davvero libero e immortale. Non guadagnerò il Paradiso, ma per uno come me il nero, l’oblio e le fiamme dell’Inferno sono qualcosa di ben più dolce. Sono casa mia.

   
 
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