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Autore: MaTiSsE    10/11/2010    9 recensioni
Anche un vampiro centenario, così come un umano, può avere i propri dubbi e le proprie paure alle soglie di un evento importante come il matrimonio...Con chi parlarne dunque, se non con la propria mamma? Piccola fanfic dedicata al rapporto tra Edward e la sua giovane, eterna madre, Esme.
Spero sia di vostro gradimento!
Spoiler:
"Porti sempre i capelli così arruffati. Ti stanno bene sai?"
"Cuore di mamma..."
"No, davvero. Sei bellissimo, figlio mio...Bella è stata fortunata ad averti incontrato"
"Ed io più di lei, mamma. Bella è molto più di quanto io meriti e se esiste un Dio dovrò ringraziarlo per tutto il resto dei miei giorni di avermi fatto una tale grazia."
"Oh, certo che esiste un Dio, Edward. Certo che sì."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Esme Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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esme ed COME AMA UNA MADRE


La trovai seduta sul sofà, in salotto. Alla luce soffusa della lampada i suoi capelli soffici e profumati acquistavano una sfumatura dorata più intensa.
Leggeva con attenzione un vecchio libro di poesie.
Baudelaire. "I fiori del male".
Le piaceva così tanto ultimamente!

...O tu, che come un coltello sei penetrata nel mio cuore gemente
O tu, che come un branco di demoni, venisti, folle e ornatissima,
a fare del mio spirito umiliato il tuo letto e il tuo regno
- infame cui sono legato come il forzato alla catena...

Aveva di certo avvertito la mia presenza ma non si riscosse. Tutt'intorno a noi solo silenzio. Il resto della combriccola era in giro per la caccia.

"Mamma.." - La chiamai.

"Edward."

Il suno dolce della sua voce penetrò attraverso il canale uditivo giungendo limpido al cervello e scaldando il mio cuore morto.
Il suono della voce di mia madre.

Alzò definitvamente la testa dalle pagine del libro e mi fissò con i suoi occhi penetranti ed infinitamente dolci.
"Che fai sotto la porta? Vieni a sederti accanto a me..."

Battè più volte sul sofà con la sua mano elegante. All'anulare un nuovo, costoso anello regalatole da Carlisle.
Obbedii.
Mi sorrise amorevolmente ed infine scompigliò la mia chioma ramata.

"Porti sempre i capelli così arruffati. Ti stanno bene sai?"
"Cuore di mamma..."
"No, davvero. Sei bellissimo, figlio mio...Bella è stata fortunata ad averti incontrato"
"Ed io più di lei, mamma. Bella è molto più di quanto io meriti e se esiste un Dio dovrò ringraziarlo per tutto il resto dei miei giorni di avermi fatto una tale grazia."
"Oh, certo che esiste un Dio, Edward. Certo che sì."

Intrecciò le sue belle dita alle mie, sorridendomi di nuovo.
"Toglimi una curiosità..."
"Dimmi figliolo..."
"Perchè leggevi proprio Il vampiro di Baudelaire?"

Rise.

"Ah, non lo so davvero. Sarà deformazione professionale..."

Risi anch'io, insieme a lei.

"Adesso toglimela tu una curiosità..."
"Chiedimi tutto ciò che vuoi..."
"Sei pensieroso, vero? Cosa ti preoccupa?"
"Cosa te l'ha fatto capire?"
"Sei venuto a cercarmi. Non che tu non lo faccia in altre occasioni ma...ecco, oggi è diverso. E' già da un po' che ti osservo, hai l'espressione di un bambino che abbia paura del buio e cerchi sua madre per consolarsi. Stavi ciondolando già da un'ora per casa ed ho pensato che fossi indeciso se venire o meno da me. Il fatto che tu sia un adulto non dovrebbe trattenerti dal parlare con tua madre, di tanto in tanto, sai?"

Le guardai con occhi pieni di amore.

"Sei certa che tra noi due sia io quello capace di leggere nel pensiero?"

La sua bella bocca vermiglia si aprì in un ampio sorriso.

"Sono una mamma, Edward. La tua mamma. Non ho bisogno di leggere nel pensiero per capire se c'è qualcosa che non va."
"Beh, è anche vero che io sono il tuo figlio prediletto..." - La stuzzicai.
"Piccolo diavoletto...Oh beh, siamo da soli! Sì lo sei, il mio preferito, lo sai! Ma non farmelo dire più, Rosalie si arrabbierebbe molto!"

Risi.

"Allora? Cosa c'è che non va? Paura del matrimonio?"

Inarcò un sopracciglio.

"Forse..."
"Non vorrai dirmi che hai qualche ripensamento? Cos'è, la sindrome di Peter Pan? Sei un po' TROPPO cresciuto per queste cose!"
"Oh no, mamma, no! Non potrei desiderare niente di più al mondo che sposare Bella!"
"Oh tu, che come un coltello sei penetrata nel mio cuore gemente..." - Rispose in rima, recitando l'inizio della poesia di Baudelaire.
"Esatto....Bella è penetrata nel mio cuore, dentro di me...non ne uscirà mai più..."
"Ma...?"
"Ma...."
"Hai paura del dopo..."

Ecco. Le avevo letto nel pensiero la frase più sincera e realistica che avessi mai potuto udire con le mie orecchie.

"Allora se lo sapevi perchè me l'hai chiesto?"
"Non leggermi la mente, imbroglione!" - Sorrise, poi continuò - "comunque sfogarsi con parole proprie è terapeutico...."
"Oh...!"
"Sarai un ottimo marito, Edward...Nessuno al mondo può amare Bella più di te, nessuno al mondo può donarle più dedizione ed affetto incondizionato..."

Era sincera, non cercava soltanto di consolarmi.

"E se non fossi la scelta più giusta per lei? Se potesse aspirare a qualcun altro, qualcuno migliore di me? Non le ho dato il tempo per comprendere e metabolizzare, l' ho attirata verso di me con un tale egoismo..."
"Mi pare che tu sia andato via, tempo fa, proprio per darle modo di vivere la propria vita senza di te, nella più assoluta normalità ed autonomia. E mi sembra anche cheBella sia tornata da te..."
"Sarei tornato anche io da lei, prima di quanto tutti sospettassero..."
"E lei non ti avrebbe scacciato Edward. Bella ti ama quanto tu ami lei. Siete fatti l'uno per l'altra."
"Lo credi realmente?"
"Nulla accade per caso, amore mio. Il destino ha scelto per voi, ha voluto mettervi ognuno sulla strada dell'altro. Non sfidare la sorte, accettala. E' quanto di meglio potesse capitarvi...Sarai per Bella quel che tuo padre è per me, Edward."
"Oh, lo spero tanto! Se potessi rappresentare per Bella anche solo solo un quarto di quel che Carlisle è per te, mamma, sarei l'uomo più felice di questa Terra"
"Oh, l'uomo...?"

La mia cara mamma che mi prendeva in giro per rasserenarmi l'anima!

"Oh beh, facciamo il vampiro....sei pignola stasera!"

Rise con me.

"Ma non sei ancora sereno, vedo...cosa ti turba, amore mio? Quella smorfia che fai con le labbra non mi fa ben sperare..."
"Beh mamma, vedi...."
"Dimmi..."
"Ecco...."

Mi guardò con aria falsamente interrogativa.

"La prima notte di nozze spaventa tutti, tesoro..."

Le lessi di nuovo nel pensiero.

"Grazie, mi hai risparmiato un sacco di fatica..."
"Ne hai già parlato con Carlisle?"

Annuii.

"Sì, dice....che andrà tutto bene. Si fida di me. Ma io no..."
"E sbagli invece, tesoro. Andrà tutto meravigliosamente, sarà il coronamento del vostro amore. Non le farai alcun male caro, abbi fiducia in te stesso. Il tuo amore per lei ti terrà lontano da qualsiasi errore."
"Lo spero così tanto.."
"Sarà così. Se non hai fiducia in te almeno credi alle parole della tua mamma!"
"La mia saggia mamma...."

Le sorrisi e lei mi strinse a sè, di rimando. Poggiai la mia testa sulla sua spalla e pensai che forse mai, in tanti anni in cui avevo vissuto con lei sotto lo stesso tetto, chiamandola "mamma", ci fossimo lasciati andare ad un momento così intimo e familiare. Avevo dimenticato la sensazione, così tanto umana, di sentirmi un bambino tra le braccia del proprio genitore...Ora ne stavo riassaggiando timidamente il sapore. Un sapore dolcissimo.
Mai come in quell'istante di debolezza avevo bisogno dell'abbraccio di una madre e se quella vera, Elisabeth, non c'era più, allora il destino era stato davvero generoso nel donarmi Esme. Nessuno più di lei incarnava il significato della parola "mamma". Amorevole, dolce e pronta a sacrificarsi per i suoi cinque figli benchè nessuno di noi fosse nato dalle sue carni.
Mi scossi leggermente e guardandola le confessai:

"Voglio portare Bella da Ethan. Deve conoscerlo."

Ethan. Il bambino che nessuno aveva conosciuto, il vero figlio di Esme. Morì d'infezione polmonare pochi giorni dopo la propria nascita. La sofferenza che seguì a questo tragico evento indusse Esme al suicidio.Si gettò da una rupe in preda alla disperazione ed aveva appena ventisei anni. Ma non morì. Carlisle la trovò agonizzante e decise di donarle la vita eterna. Doveva essersi innamorato di lei sul letto di morte.
Erano passati più di 80 anni eppure Esme pensava ancora a lui. Aveva fatto spostare ciò che rimaneva del suo piccolo corpo al cimitero di Olympia e di tanto in tanto andava a trovarlo, a volte da sola, a volte qualcuno di noi l'accompagnava. Quasi sempre io. Lasciava un fiore sulla sua tomba ed insieme recitavamo una preghiera per lui. Non so esattamente quanto possa fare bene all'anima di un defunto ricevere un Padre Nostro dalla bocca di due vampiri, ma in quegli attimi ognuno di noi dimenticava la propria natura dannata. Quel che Esme recitava era solo la preghiera di una mamma, l'augurio rivolto al proprio piccolo di vivere sereno, nella grazia del Nostro Signore.

"Oh Ethan....Certo. E' un pensiero molto carino Edward, grazie."
"Ci pensi spesso?"
"Ad Ethan? Certo. Come penso a tutti voi. Ed a tal proposito, cerca di non farmi più scherzi..."

La guardai interrogativo.

"Vedi Edward....Quella volta, quando sei andato in Italia cercando la morte per mano dei Volturi..Beh, ecco...io credevo seriamente di impazzire, visto che morire di crepacuore non posso. Non avrei mai accettato di perdere un altro figlio, di perdere te...Non farmi mai più una cosa del genere."

Mi guardò facendomi gli occhiacci di una mamma arrabbiata, ma sapevo che fingeva. Tuttavia lessi nella sua espressione stralci di un terrore passato mai sopito realmente e mi vergognai per averle arrecato tanto dolore.

"Sta' tranquilla mamma, non accadrà mai più. Ho Bella, ho te, ho tutti voi. Non posso desiderare nulla di più. Sono felice."
"Ed io lo sono con te. E' meraviglioso sentirti finalmente pronunciare queste parole. Le aspettavo da così tanto tempo.."

Le guardai gli occhi accigliati, gonfi di quelle lacrime che non avrebbe mai più potuto versare. Ma sapevo che sarebbero state lacrime di gioia, commosse e piene di sentimento e sentii un nuovo calore invadermi il cuore.

"Ti voglio bene, mamma. Grazie per la chiacchierata.Sto meglio, davvero..."
"Ti voglio bene anch'io, amore mio...Ne sono lieta."

Mi trattenne per la mano ancora un po' finchè un tonfo sordo non venne a scardinare la nostra quiete.

"Ehi! Siamo tornati!"

Una vocina melodiosa cinguettò dall'anticamera. In una frazione di secondo ci ritrovammo Alice nel salotto, trepidante, spettinata e bellissima. La mia minuta sorellina. A ruota le seguirono gli altri. Per ultimo entrò Carlisle: guardò le nostre mani intrecciate ed un lampo di gioia e soddisfazione gli attraversò gli occhi.

"Addio pace!"  - Mormorai ridendo.
"Edward Cullen!" - Tuonò Alice - "Credi che non ti abbia sentito? Ho un udito infallibile, dovresti saperlo! E sono decisamente offesa!" - Incrociò le braccia, guardando in lato e sbuffando comicamente. Esme non potè fare a meno di scoppiare in una grossa risata. Ci unimmo tutti alla sua ilarità.

"Abbiamo interrotto un momento di amore familiare tra madre e figlio?" - Scherzò Emmett.
"Beh, non si vede?" - Incalzò Rosalie.
"Mamma, adesso ti coccoli solo Edward? Non mi vuoi più bene?" - Sbottò la mia piccola peste bisognosa d'affetto. Anche un vampiro decennale può desiderare il calore di una mamma di tanto in tanto, soprattutto se non riesce a ricordarsi che faccia abbia avuto quella vera.

Esme allora mi lasciò la mano e spalancando le braccia rispose:

"Vi amo tutti, siete i miei figli e quanto di più caro io abbia al mondo. Non volete dare un bacio alla vostra mamma?"

Mi fece l'occhiolino.
Tutta la famiglia si raggruppò intorno a lei. La dolcezza di Esme poteva catturare anche un animo restìo e combattivo come quello di Jasper o un carattere diffidente come quello di Rosalie.
Per un attimo soltanto mi guardai intorno e soppesando l'espressione dei miei fratelli, l'armonia dei loro volti, l'amore che regnava in quella stanza e nello sguardo pieno di dolcezza che si scambiarono Carlisle ed Esme, mi sentii a casa, sereno e rassicurato. La mia idea di non possedere un'anima o di averla comunque dannata per il resto dei giorno vacillò pericolosamente. Chi prova tanto amore nel proprio cuore, seppur morto, può credere davvero di non avere uno spirito pieno di sentimento dentro di sè?
Quando Bella raggiunse casa mia, quella sera, fu accolta da questo delizioso quadretto familiare. Quadretto in cui si inserì con la più totale disinvoltura. Era l'ultimo tassello che mancava al nostro puzzle di felicità.


L'immagine della mia famiglia raccolta in salotto, l'immagine delle mani di mia madre intrecciate alle mie in una sera d'estate,  rimarrà, per il resto dei miei giorni uno dei ricordi più belli della mia vita.


Angolo dell'autrice:

Buonasera a tutti! ^^
Rieccomi....Dopo "Lontano dal mio cuore" (qualcuno di voi la conoscerà) e "Mentre dormi", mi ripresento con una nuova, breve fanfic....Mi era sembrato carino indagare un po' il rapporto tra Edward ed Esme, visto che nei 4 libri l'ho trovato soltanto leggermente tratteggiato. E mi pareva ancora più carino farlo in un momento importante per la vita di Edward, ossia alle soglie del proprio matrimonio. Anche un vampiro secolare può avere i suoi timori prima di convolare a giuste nozze e sinceramente, in questa fanfic, ho voluto disegnarlo più come un "tardoadolescente" (tanto per rubare il termine a Jack Frusciante è uscito dal gruppo...l'avete letto? ^^) ad un passo da un evento emozionante, come le proprie nozze, piuttosto che come una creatura immortale e pertanto prima di preoccupazioni e debolezze. E come ogni "tardoadolescente" anche Edward può avere il desiderio di parlare con la propria mamma :).
Alla fine del racconto mi è venuto proprio fuori un quadretto di vita familiare, una famiglia di cui Esme rappresenta la matriarca per eccellenza; ho cercato di mostrare come i Cullen non rappresentino un semplice clan quanto un vero e proprio nucleo familiare in cui si sono creati dei veri rapporti d'amore, tipici degli umani. Un clan in cui un vampiro adottato possa pronunciare la parola mamma con uguale disinvoltura e sentimento, insomma!
Ho un piccolo appunto da farvi: non so quale fosse il nome del vero figlio di Esme. Non è menzionato nei libri e se così fosse beh...non lo ricordo! :)
Comunque Ethan mi piaceva e mi piaceva anche pensare che di tanto in tanto Esme ne parlasse con qualcuno...Per cui ho ricamato un po' sulla storia, spero non vi dispiaccia! ;)
Mi auguro che vi sia piaciuto questo racconto e spero che non l'abbiate trovato eccessivamente melenso! :)...Lasciate un commento se vi va, così potrò farmi un'idea del gradimento..
Un bacio a tutti e grazie a quanti leggeranno o vorranno recensire!

Vi lascio con un po' di pubblicità! :)
Ecco i link per leggere le mie altre due fanfic:

LONTANO DAL MIO CUORE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=562367&i=1

Per tutti coloro che hanno seguito questa fanfic ho una piccola sorpresa: ho in mente un seguito, quindi....Don't miss! ;)

MENTRE DORMI
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=563957&i=1

Grazie a tutti!
MaTiSsE.






   
 
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