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Autore: ArgentoVivo97    11/11/2010    22 recensioni
Rose ha la febbre e ha dovuto rinunciare ad un weekend in campeggio con i cugini. Chi meglio del suo Scorpius per tirarla un po' su di morale?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Febbre.

 

L'amore è come la febbre: nasce e si spegne senza che la volontà ne abbia la minima parte.

 

 

 

 

 

 

 

 

Sei sempre stata una bambina strana. Odiavi la febbre. Ma amavi tutto quello che ne derivava.

 

Amavi le coccole di papà e le capriole sul letto nonostante i suoi (finti) divieti, le storie di mamma prima di andare a dormire, ovviamente nel lettone. I regali degli zii, sempre ed esclusivamente libri. E i bacioni del tuo tenerissimo fratellino. Lo vedevi arrivare tutto eccitato, i riccioli rossi che gli saltellavano sulla fronte, gli occhi castani accesi. Ti gettava le braccia al collo e ti stampava un enorme bacio sulla guancia.

 

Sebbene fosse soltanto il modo di cercare di beccarsela pure lui, per entrare in fase da Hugo-è-malato-serviamolo-riveriamolo-è-lui-il-re, ti piacevano tanto quei baci.

 

Una volta, ma oggi no.

 

‹‹Allora è deciso, Rosie! Weekend in campeggio! Vengo a prenderti alle sette, fatti trovare pronta, mi raccomando!›› aveva esultato Lily, tua cugina, mentre parlavate al telefono dopo il tanto atteso sì di zio Harry.

 

‹‹Certo, Lils! Niente mi impedirà di venire, dovesse pure venirmi la febbre!››.

 

Detto fatto.

***

Rose Weasley guardò il termometro. La colonnina di mercurio segnava trentasette e sette. Sbuffò.

Ma perché, tra tante Rose che c’erano al mondo, aveva deciso di beccare proprio lei, ‘sta stramaledetta febbre del cavolo? C’erano un sacco di ragazze, trepidanti, nell’attesa di un’influenza che avrebbe impedito l’interrogazione, e che sicuramente non avevano un weekend in campeggio con i cugini progettato da un mese. Quattro giorni nella più incontaminata natura. Quattro giorni con lui.

 

Dannazione.

 

Si alzò dal divano, trascinandosi dietro il plaid verde limone. Guardò stranita all’interno del bollitore. Milioni di bollicine scoppiettavano sotto il suo naso. Il caldo la fece sentire meglio. Come una…bolla.

Ecco. Com’era bella la vita di una bolla. Vivi ed esplodi in pochi secondi, ma sei felice perché l’hai fatto facendo quello che dovevi fare: la BOLLA.

 

E lei cosa avrebbe dovuto star facendo ora?

 

Le venne in mente soltanto un paio di mozzafiato occhi grigi. Ecco.

 

Ti eri ripromessa di non pensare a lui. Scorpius. Bella volontà, Rosie. Complimenti.

 

Versò l’acqua bollente in una tazza, già accuratamente riempita con tre cucchiaini

di zucchero.

Cos’è la vita senza zucchero?, avrebbe detto Lily Potter. Già. Menomale che non poteva abusarne –già era normalmente eccitata.

Scosse la testa al pensiero della cuginetta quattordicenne, immergendo una bustina di camomilla nell’acqua, che si colorò poco dopo di un giallo leggermente cupo.

Si trascinò lentamente al divano. Sorseggiando la camomilla (e scottandosi la lingua: Brava, Rosie. L’intelligenza di un furetto. Senza offesa, furetti.), Rose pensò a cosa poter fare per ingannare il tempo.

 

Le 10.30. Mancavano 33 ore e 30 minuti alla fine della sua tortura. L’indomani, alle cinque e mezzo, i Potter, Hugo, i due nevrotici minori dei Weasley/Delacour, più Fred e Roxy, gli scatenati figli di zio George e quel furetto del suo ragazzo sarebbero tornati. E il tempo sarebbe tornata a scorrere normalmente.

 

***

E ora cosa fai, Rose, per altre 33 ore e 30 minuti? La risposta ha la copertina arancione, le pagine avorio profumate di pergamena* e si trova sulla mensola del camino.

 

Ti dirigi verso il libro, assaporando ad ogni passo la crescente sensazione di qualcosa molto simile al sollievo che si diffonde nel tuo corpo man mano che ti avvicini a quell’ammazza-noia.

 

I libri. La tua grande passione.

 

Dopo gli occhi grigi…

 

Smettila, Rose.

 

Ti accoccoli sul divano, il libro in una mano, la camomilla in un'altra, il plaid che ti solletica la pelle. E cominci a leggere.

Le parole scorrono sotto i tuoi occhi azzurri velocemente. Niente e nessuno ti distrarrà mai dal tuo incantesimo.

 

Crack.

 

E ti pareva.

 

***

 

Rose alzò gli occhi dalla pagina...

 

Gocciolava tutto, aveva i capelli arruffati e un’aria corrucciata ma loro c’erano. Occhi grigi.

Scorpius Hyperion Malfoy era proprio lì, nel suo salotto. 

Completamente zuppo, sorrise.

 

Rose restò a guardarlo, stralunata. Quello che inizialmente era stupore, cominciò a sciogliersi per lasciare il posto alla vera Rosie Weasley. Almeno, quando Scorp era lì con lei.

 

Qualcosa a metà tra il divertimento e la felicità si riprodusse sul sorriso lento di Rose.

 

Cazzo, Rose. Il tuo ragazzo è qui di fronte a te e tu sai solo sorridere?

 

‹‹Ciao, Scorpius›› salutò, posando la tazza sul tavolino accanto al divano e il libro al suo fianco.

‹‹Ciao, Febbriciattola!›› gridò lui, cacciando la bacchetta dalla tasca. Fece per blaterare un incantesimo a mezza voce per asciugarsi, ma Rose lo bloccò con la mano alzata a mezz’aria. Guardò fuori dalla finestra. Il cielo era terso e il sole macchiava d’arancione le nuvole.

‹‹Perché sembri un cane che è appena uscito da uno stagno?›› domandò lei, curiosa. Avrebbe giocato. Oh, sì.

 

Allora sa anche formulare pensieri logici, la nostra Rosie.

 

Smettila.

 

‹‹Perché? Allora. Sono sfuggito alle grinfie di Al, mi sono nascosto e mi sono Smaterializzato. Ma ho sbagliato e sono finito nel bel mezzo del diluvio universale, in qualche Paese sperduto›› spiegò, effettuando l’incantesimo e tornando asciutto. Bello. Come sempre. ‹‹Ecco tutto. Ora sono qui. Sei contenta?›› chiese, sorridendo serafico, riponendo in tasca la bacchetta.

 

Ma Rose non lo ascoltò. ‹‹Hai sbagliato. Forse non desideravi tanto tornare da me, ecco perché sei finito da tutt’altra parte. E non da me. Dalla tua poco importante e febbricitante fidanz…›› ma si bloccò.

Scorpius le fu accanto in un secondo, poggiò la sua fronte contro quella di Rose e le ordinò:‹‹Zitta››.

 

Rose sentì il suo respiro caldo sulle labbra. Tremò. Ma obbedì.

 

***

 

 

Mmh. Come stai bene.

Tra le braccia di Scorp, avvolti entrambi in quel plaid troppo piccolo per tutti e due, il suo mento sulla tua spalla.

 

Senti un bacio sulla guancia. Avvampi. E sei sicura che non è la febbre.

 

Ti senti osservata. A lui piace, quando arrossisci. Te lo dice sempre. Ma la prima volta fu impagabile…

 

‹‹La sai una cosa, Rose? Sei fantastica quando arrossisci. Mi fai arrossire!››.

 

Guardi l’orologio. 32 ore e 15 minuti alla fine della tortura. Ma ti assale un dubbio. Sicura che questa –con Scorp accanto- sia davvero una…

 

‹‹Che cosa avevi intenzione di fare, se non fossi venuto?›› ti chiede all’improvviso, scostandosi da te per mettersi a sedere. Mugoli, dentro di te.

‹‹Assolutamente niente. Avrei letto, ingurgitato quantità industriali di camomilla, maledetto la Sfortuna all’infinito, misurato la febbre ad intervalli di sette minuti e… Sai una cosa? Probabilmente avrei dormito›› rispondi, guardandolo. Senti qualcosa sciogliersi in un angolo remoto del tuo stomaco, quando incroci i suoi magnetici occhi grigi. Dio, quanto lo ami.

 

‹‹Allora vuoi dormire, eh? Ci penso io!›› e così dicendo ti circonda con le braccia e ti tira verso di sé, così che tu stia ben accoccolata sul suo petto, come se fossi una bimba che cerca rifugio nell’abbraccio della mamma dopo aver fatto un brutto sogno.

Ti copre tutta con il plaid, lasciando scoperto solo il viso, e lentamente ti inizia a cullare. Mormora anche qualcosa, e riesci a cogliere le parole “Rosie”, “bimba” e “nanna”. Che cosa…?

 

Non ci vuole un genio, Rose, a capire che ti sta cantando una ninna nanna. E tu saresti quella intelligente? Oh poveri noi.

 

Ma un momento così perfetto, neanche la tua coscienza rompi riesce a rovinarlo.

 

Capisci che ti stai addormentando, perché i contorni della stanza si fanno sempre più sfocati, i pensieri abbandonano la tua testa, la Coscienza tace. Solo una cosa senti forte e chiara anche nel sonno: la voce di Scorp.

 

 

***

 

 

‹‹Ciao, Rosie! ››.

 

 

Rose aprì di scatto gli occhi. Vide due cose molto importanti.

Primo, Scorpius si era addormentato, la testa bionda appoggiata sulla sua.

Secondo, Hermione Granger in Weasley si era appena Materializzata nel salotto.

 

 

 

Rose si separò immediatamente da Scorpius, togliendogli l’appoggio per la testa, che se lo trascinò giù, sul divano.

‹‹Ciao, mamma!›› gridò, per farglielo sentire. Scorpius si compose immediatamente: l’unica cosa fuori posto erano i capelli spettinati.

‹‹Ciao, Scorpius… Non dovresti essere in campeggio?›› domandò, posando la borsa sulla penisola in cucina. Non era arrabbiata. Solo…sorpresa.

‹‹Buongiorno, signora Weasley. Ecco, ho pensato che la mia… cioè… che sua figlia si sentisse sola e ho pensato di…farle un po’ di compagnia…›› blaterò, torturandosi le mani. Rose era sicura che stessa per dire “la mia ragazza”.

‹‹Carino da parte tua!›› lo liquidò, poi si rivolse a Rose. ‹‹Amore, volevo soltanto ricordarti che io e papà non torniamo per pranzo, rimaniamo al Ministero un po’ di più›› e Rosie sentì Scorpius rilassarsi sentendo che papà Ron non sarebbe tornato e che lui sarebbe potuto rimanere di più lì. Che dolce.

‹‹Nel frigo dovrebbe esserci il pollo e un po’ di pudding. Se ti va puoi mangiare la mousse con la panna di papà… Devi soltanto zuccherarla**›› ci pensò un po’ su. ‹‹Diremo a Ron che l’ha mangiata zio Harry›› rispose infine, dando la colpa al povero cognato.

Scorpius e Rose risero.

 

‹‹Allora io vado. Rose… Fa’ la brava. Scorpius… mi raccomando!›› e sparì, con un sonoro crack.

Rose ci mise un po’ a capire il senso della raccomandazione. Quando afferrò, il “Mamma!” indignato risuonò a vuoto tra le pareti.

‹‹Allora, cucciola. Tu ferma lì. Cucino io!›› annunciò Scorpius, alzandosi.

Rose tremò. Scorpius sapeva cucinare così come un gatto riusciva a stare in equilibrio su una zampa sola con una boccia sul naso.

 

***

 

 

‹‹Aaah, Scorp! Oddio, ci penso ancora! Bleaaah…››.

Uno Scorpius Malfoy piuttosto contrariato mise su il broncio. ‹‹Andiamo, per così poco… Non faceva tanto schifo!››.

‹‹Scorpius, hai messo il sale sulla mousse! A questo punto è meglio se muoio di febbre, piuttosto che per avvelenamento…›› e fece una smorfia.

 

Stavano salendo le scale per andare su in camera di Rose. Una volta arrivati, lei si sedette sul letto, stringendosi le ginocchia con le braccia.

Sentiva stranamente caldo. Aveva il viso in fiamme, e Scorp non l’aveva ancora baciata. ‹‹Ehi, ho l’impressione che mi stia salendo la…›› ma si stoppò, sgomenta.

 

Scorpius teneva in mano, in alto davanti ai suoi occhi, un paio di calzettoni bianchi, con la stampa a coniglietti azzurri. I calzini di nonna Molly.

 

Oh, merda.

 

‹‹I miei calzini!›› gridò, indignata, strappandoglieli da mano. Vide dietro il giovane Malfoy il suo armadio aperto. Eppure era sicura di aver trovato un nascondiglio sicurissimo…

Scorpius ridacchiava. Le si sedette accanto, mentre lei si rigirava i calzini tra le mani. Cominciò a spiegare una volta incrociato lo sguardo da “Allora?” di Scorp.

‹‹Me li ha fatti nonna Molly. Per Natale. Era sicura che mi fossero piaciuti, così mi promise di farmene altri per il compleanno. Sfortunatamente, la macchina per cucire di nonna si è misteriosamente rotta… e così…›› sospirò ‹‹Questi calzini sono e saranno per sempre un esemplare unico…››. Ora era sicura di essere arrossita. Ma si trovò la mano di Scorpius in fronte, che evidentemente si era accorto che non stava bene.

‹‹Qui urge termometro, medicina e tutto lo sforzo possibile e immaginabile del tuo ragazzo!›› e così dicendo la prese in braccio.

 

Rose, raccogliendo tutte le sue energie, cercò di protestare.

 

Ma quando un Malfoy si mette in testa una cosa, non si dà pace finche non l’ha fatta.

 

 

 

***

 

 

 

Tutto sommato, era stata una bella giornata. Nonostante la febbre, la mousse salata e i calzettoni con i coniglietti, Rosie si sentiva bene. Scorpius l’aveva portata giù in salotto, con l’aria convinta di chi la sapeva lunga in fatto di malattie.

 

 

 

 

Lei, come sempre, aveva ragione. La febbre era salita, ora il termometro segnava trentotto. Ma c’era qualcosa che la teneva su di morale, quel poco che le bastava per comprendere perché quella tortura –di ancora 28 ore e 26 minuti-  era alleviata: da un furetto con i capelli biondi, che le teneva la mano e la stringeva a sé, che le stava raccontando di quando lui, Al e Lily avevano infilato un rospo nella tenda di James, che ogni tanto le baciava la fronte.

Sentiva il suo odore.

 

 

 

Quell’odore di muschio, mare e nocciole che le faceva girare la testa.

 

‹‹Davvero ha urlato come una femminuccia?! James?! Oddio, volevo esserci… E, dimmi un po’, Dom come sta?›› chiese, abbassando la voce.

‹‹Bene. Insomma, si vede lontano un miglio che le piace, e Jamie non è da meno… Quando parla con lei prima arrossisce e poi comincia a balbettare. Albus ha deciso che li sposerà lui!›› e ridacchiò, subito seguito dalla sua ragazza.

‹‹Oh, che tenerezza!! Allora è deciso, io sarò la testimone di Dom e tu di James!›› esclamò, mettendosi a sedere. Si rannicchio meglio sotto il plaid, quando la considerazione di Scorp la fece tremare:‹‹E nostra figlia farà da damigella…››.

Rose sentì le orecchie bruciare –prerogativa dei Weasley-  sentendo il tono ovvio con cui Scorpius aveva detto nostra figlia.

 

Ok. Sapeva che era dolce, gentile, tenero, fantastico e via dicendo.

Ma quelle parole le vibrarono il colpo finale nel cuore.

Il suo ragazzo, il suo furetto, il suo Scorpius, il suo Malfoy…

 

Era concretamente la cosa migliore che le potesse capitare…

 

Ehi! E io? Sono la tua Coscienza, che diamine! Un po’ di rispetto…

 

Ma vaffanculo.

 

***

 

Poi li vedi. I suoi occhi color ghiaccio, brillanti e mozzafiato. Senti di nuovo il suo respiro caldo sulle labbra.

Ti bacia la punta del naso. Mille scariche elettriche ti percorrono facendoti rabbrividire, arrossisci e cerchi di sorridere. Hai il cuore immobile, un gran guantone rosso che è lì solo perché ci deve essere. Tutto attorno a te si ferma, rimane fossilizzato in quell’attimo.

‹‹Scorp, ti ricordo che sono contagiosa›› e lo vedi sorridere, naso contro naso.

‹‹Non m’importa››, sussurra, poi provi a scappare.

Lui ti ferma, prendendoti il viso tra le mani. ‹‹E se ti attacco l’influenza?›› ribatti, ma speri in cuor tuo che non ti dia ragione e ti baci, subito.

‹‹Non m’importa›› replica, e lo senti in qualche modo più vicino.

‹‹Scorpius, mi oppongo! Non puoi beccarti la febbre soltanto per baciarmi!›› mormori ridendo, facendo la voce da autoritaria.

 

 

 

Non ti viene bene. E’ inutile che fai…Presto, i popcorn! Ora si baciano!

 

 

 

Non sei mai stata più d’accordo con la tua Coscienza.

‹‹Non m’importa…›› ripete. E ti sembrano le parole più belle del mondo.

Senti le sue labbra sulle tue, morbide, calde, che sanno di muschio, mare e nocciole.

Gli getti le braccia al collo e rispondi con una foga che sembra inammissibile per una febbricitante come te. Sembra sorpreso, indietreggia anche per un breve, fugace attimo. Li tiri di più a te passandogli una mano nei capelli biondi, intrecciandoteli attorno alle dita. Riesci anche a vederlo sorridere.

 

 

 

Ti ama. E io amo lui.

 

 

 

Continuate a baciarvi, sul divano, come due ragazzini. Sorridete a intermittenza, riuscite anche a ridere, qualcosa fa brillare i vostri occhi.

 

 

 

 

Per un istante, guardi l’orologio.

Quello che pensi non te lo dice lui.

 

Sono le 17.30. La tua tortura è decisamente finita.

 

 

 

 

 

 

 

Due giorni dopo

 

Squilla il telefono. Rose Weasley risponde.

‹‹Rosie, amore? Mi dispiace, non posso venire al compleanno di Jamie››.

‹‹Perchè, Scorpius?››.

‹‹Ho la febbre››.

 

 

 

 

 

Spazio Autrice

Siete martiri se siete arrivati fino in fondo a questa storia. *Me arrossisce*

 

E’ stato uno sclero totale, nato mentre mi misuravo la febbre. Da qui il titolo (Maddaiii?) ^^.

Spero soltanto di avervi suscitato almeno una risatina piccina picciò…

 

L’idea arriva anche dal mio amore SFRENATO per Rose & Scorpius… Ok, si era capito, ma la chiarezza non ha mai ucciso nessuno! *__________*

 

Mi scuso se dovesse esserci scappato qualche errore di battitura… La distrazione è una mia prerogativa____ v,v

 

Per quanto riguarda gli asterischi:

*Anche Hermione ama l’odore di pergamena. Rose è proprio sua figlia.

** So che probabilmente la mousse non si deve zuccherare, ma mi serviva per far compiere il tentato avvelenamento da parte di Scorpius…

 

 

Da notare il ricorrente avvicendamento del giovane Malfoy con i furetti… Cose di famiglia.

 

 

 

Siete già ringraziati se questo sclero vi è piaciuto anche solo un pochino.

Lasciare una recensioncina è facoltativo, a scelta di chi legge.

 

 

Ma renderebbe questa tipa felice. ^//^

 

 

 

 

 ArgentoVivo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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