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Autore: Little white angel    11/11/2010    4 recensioni
[...]Cosa… cosa mi sta succedendo?
Cado…
Cado…
…nell’Oscurità.
Sarà questa la mia fine? [...]
Piccola shot introspettiva sui pensieri di Sora nell'esatto momento in cui scompare dopo aver liberato il cuore di Kairi.
**Decima classificata al contest "Time of Dying" indetto da amimy sul forum di EFP**
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Riku, Sora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts
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Autore: Little white angel
Titolo: Into the Darkness
Rating: Verde
Genere: Introspettivo, malinconico, romantico.
Avvertimenti: Missing Moments, One shot, Shonen-ai
Fandom: Kingdom Hearts
Personaggi/Pairing: Altri, Riku, Sora (RikuXSora)
Note dell'autore: Bene, finalmente è finita! Dunque un paio di noticine per una migliore comprensione: La storia è ambientata in Kingdom Hearts I dopo che Sora si “pugnala” con il KeyBlade per liberare il cuore di Kairi.
I pensieri sono scritti in maniera particolare e in pratica funziona così:
-Le cose scritte in corsivo in ordine sparso nella pagina è come se fossero una specie di eco silenzioso (un po’ come nell’introduzione del videogioco).
-Le cose scritte tra le parentesi quadre sono sempre dette da Sora ma è come se fossero dette a parte… mi spiego meglio, e come se ci fossero due Sora, una specie di coscienza insomma (Si, lo so che è un po’ incasinata xD).
Un’ultima cosa. I dialoghi presenti anche nel videogioco sono praticamente gli stessi tranne alla fine dove ho apportato un lieve cambiamento.
Spero che la storia piaccia.
Buona lettura ^^


-Into the Darkness-


Cosa… cosa mi sta succedendo?
Cado…
                                                                        Cado…
                                                                                                     …nell’Oscurità.

Sarà questa la mia fine?

[La fine della mia esistenza? ]

Sparirò così? Nell’oscurità più totale?

Ora che ci penso, il buio non mi è mai piaciuto, mi ha sempre trasmesso un senso di oppressione ma, questa volta, sembra diverso.

caldo.]
 
Mi avvolge tra le sue spire come in una calda coperta, cullandomi. Inizio ad avere sonno ma non voglio addormentarmi, o almeno non ancora. Sento la testa leggera e ogni cosa è offuscata da una lieve nebbiolina ma ricordo vagamente che prima di finire in quest’accogliente oscurità ero impegnato in un combattimento per la salvezza dei mondi.

[O era un sogno?]

Sento che devo tornare dai miei amici, assicurarmi che stiano tutti bene e che Kairi si sia risvegliata… Oh, certo, e poi devo ritrovare Riku…

Riku…
Riku…
Riku…

Già, dopo che sono riuscito a sconfiggerlo e scomparso, avvolto da spire nere simili a lacci di oscurità.

Oscurità…
[Possibile che sia la stessa oscurità?]

E se Riku fosse qui? Forse addormentandomi in questa tenebre così accoglienti riuscirei a ritrovarlo…

[Ma Kairi…]

Già, Kairi. Avevo promesso che l’avrei riportata a casa ma, ad essere sinceri, non sono sicuro di riuscire a portare a compimento la mia promessa… Non è che non voglia, è che proprio non so come fare. Non so come liberarmi dal buio che mi circonda e, ormai, non sono più nemmeno tanto convinto di volerne uscire veramente.

[Infondo qui si sta bene]

Sento gli occhi farsi più pesanti e i pensieri offuscarsi sempre più. Sento delle voci ma sono come ronzii indistinti e fastidiosi. So di conoscere i proprietari di ogni voce ma ora non li ricordo e se cerco di rievocare i loro volti la nebbiolina si fa più fitta, impedendomi di ricordare. Non mi va più di pensare. Non mi va di oppormi a quest’oscurità.

[Ho sonno.]
 
Voglio dormire…

Dormire…

E non pensare

…A niente.

-No!-
Ma cos---?
-Non mi userai per questo!-
Riconosco questa voce… Stranamente riesco a sentirla più chiaramente delle altre… sembra urlarmi direttamente nella testa, ma non riesco a ricordare il suo proprietario. So di conoscere quella persona, so che è importante, ma questa nebbia costante sta lentamente prendendo il sopravvento sui miei pensieri consentendomi di avere solo immagini vaghe e dai contorni sfocati. Inoltre la sua voce ha qualcosa di strano… Sembra…

[Sembra quasi dolorante]

Non mi piace questa nota sofferente nella sua voce… mi procura delle dolorose fitte al petto… No, non al petto…

[Al cuore]

Tsè… che stupidaggine, non ho più un cuore, non so nemmeno se ho ancora un corpo! Però, prima, sentire in quella voce una tale sofferenza mi ha fatto male.

Voglio sapere

[Voglio ricordare]

Voglio ricordarmi il volto di quella persona!
-Dovete correre!-
La sua voce squarcia nuovamente l’oscurità che mi circonda, facendomi sobbalzare e rimbombandomi nelle orecchie.
-Stanno arrivando gli Heartless!-
Heartless?

Heartless…

Heartless…

   Heartless…

Oscurità…

Isola…

Ricordo che gli Heartless avevano distrutto l’Isola del Destino dove abitavo con Kairi e… e… e chi?
C’era qualcun altro con noi… penso che fosse un ragazzo… Era una persona importante e avevamo un legame profondo eppure più mi sforzo di ricordarlo più la nebbia tra i miei pensieri si infittisce.
Poi sento neri lacci oscuri stringersi al mio corpo e trascinarmi ancora più giù, in delle tenebre ancora più profonde mentre, senza preavviso, i ricordi mi invadono la mente mozzandomi il respiro.

***Flashback***

Un ragazzo correva sulla spiaggia alla ricerca dei suoi due amici. Quando era arrivata la tempesta non aveva perso tempo ed era corso all’isolotto con l’intenzione di mettere al sicuro la zattera che avevano costruito insieme, aveva visto le loro barche ormeggiate sulla spiaggia e ora li cercava per assicurarsi che stessero bene.
D’un tratto un leggero movimento a destra del suo campo visivo lo fece fermare. Il suo miglior amico era lì, vicino all’albero di Paopou dov’erano soliti passare i pomeriggi in attesa del tramonto, gli dava le spalle mentre lo sguardo era puntato verso il cielo dove un’enorme sfera nera dalle sfumature violacee se ne stava sospesa a mezz’aria, aumentando la furia della tempesta. Il più grande invece se ne stava immobile come se nulla potesse toccarlo, come se la tempesta non si stesse scatenando tutt’attorno a lui. Gli corse incontro, felice di vedere che, nonostante tutto, stava bene e, non appena gli fu abbastanza vicino, chiese:
-Dov’è Kairi? Pensavo fosse con te-
-La porta si è aperta…- fu l’unica risposta che ricevette.
-Cosa?-
-La porta si è aperta, Sora!- gli urlò, sovrastando il rumore del vento e voltandosi con una strana luce negli occhi.
-Ora possiamo andare nel mondo esterno!- Non capiva. Di cosa stava parlando? Tutti quei discorsi non erano da lui e poi… quegli occhi… quegli occhi verdi, che ora fissavano il cielo, sembravano animati da una scintilla nera che li faceva sembrare folli e malvagi.
-Di cosa stai parlando?- gli urlò di rimando -Dobbiamo trovare Kairi! -
-Kairi viene con noi! Una volta passati di là, potremmo non tornare più. Potremmo non rivedere più i nostri genitori. Non si torna indietro. Ma questa, probabilmente, è la nostra unica possibilità. Non possiamo esitare! Io non ho paura dell’oscurità!- Sora non ci capiva più niente. Cos’era successo al suo miglior amico? Cosa stava succedendo?  
-Rik-- - quando vide il più grande  tornare a guardarlo negli occhi e si sentì risucchiare dalle sue iridi verdi, il fiato gli morì in gola. Lo vide tendergli una mano e, come una falena con la fiamma ne fu irrimediabilmente attratto. In quegli ultimi giorni aveva sognato spesso una situazione simile ma, in ognuna di quelle ingannevoli illusioni, non riusciva mai a raggiungerlo per poi vederlo scomparire davanti ai suoi stessi occhi. Ma ora sarebbe stato diverso… Infondo, non erano in un sogno… Vero?
Un rumore vicino lo riscosse dai suoi pensieri e quando mise nuovamente a fuoco ciò che aveva davanti una maschera di terrore si delineò sul suo viso. Ai piedi del suo miglior amico si era formato qualcosa di simile ad un varco nero da cui uscivano spire oscure che si avvolgevano sinuosamente al suo corpo. Quando, poi, il più piccolo tentò di corrergli incontro per afferrare la sua mano sentì qualcosa trattenerlo per le caviglie e notò solo in quel momento che un altro varco era comparso sotto di lui, unendosi al primo e iniziando a risucchiarlo. Si protese in avanti tentando disperatamente di afferrare la mano ancora tesa dell’altro, che rimaneva impassibile e immobile mentre l’oscurità continuava ad avvolgerlo, ma tutto ciò che riuscì a fare fu sfiorarne impercettibilmente la punta delle dita prima che i lacci neri, che continuavano ad avvilupparsi attorno a lui, lo immobilizzassero. L’unica cosa che riuscì a fare prima che quelle spire lo avvolgessero completamente fu urlare. Urlare il nome dell’unica persona che non voleva veder scomparire dalla propria vita.

-Riku!-

***Fine Flashback***

Quell’urlo continua a risuonarmi nelle orecchie mandando continue scariche di dolore al petto. Non è possibile, non voglio crederci. Come ho potuto dimenticarmi di lui?
Voglio ritrovarlo.

[Voglio salvarlo]

La voce di prima era la sua, ne sono sicuro, e questo vuol dire che è ancora vivo. Ora devo solo liberarmi e uscire da qui.
Ho sbagliato, e me ne rendo conto solo ora. Non avrei dovuto lasciarlo andar via. Avrei dovuto inseguirlo e cercarlo ovunque senza perdere tempo con le serrature. È vero, l’ho fatto per salvare i mondi ma… che senso ha tutto questo se poi non riuscirò a salvare la persona più importante per me?
Dovevo salvarlo… Dovevo salvarlo, dannazione! Eppure non sono riuscito nemmeno a parlargli da amico!
Mi agito cercando di percepire nuovamente il mio corpo.

[Devo liberarmi]

[Devo andare a salvarlo]

Cerco ancora di liberarmi ma, questa volta, ottengo solo l’effetto contrario. Sento i lacci oscuri che mi avvolgevano stringersi di nuovo attorno al mio corpo e ricominciare a tirarmi verso il basso mentre sento la testa farsi incredibilmente pesante.

[Finirà davvero tutto così?]

Non posso…

[Non voglio…]

Devo salvarli.

Kairi…

                                                                                    Paperino e Pippo…

… Tutti coloro che hanno creduto in me durante questo viaggio…


E Riku

Ma, a quanto pare, il mio volere non ha più molta importanza… Mi dispiace ragazzi, ci ho provato…
Mentre continuo a sprofondare in quest’oscurità senza fine sento le forze abbandonarmi sempre di più. I ricordi scivolano via come sabbia tra le dita e la coscienza lascia spazio al nulla.

[A quanto pare, è davvero questa la fine]


********************

-Sora.-

-Sora!-
-Riku! Dove siamo?-
-Non ne ho idea, tu piuttosto, come hai fatto a finire qui?-
-Non ricordo… ricordo solo che centra qualcosa Kairi e un Keyblade particolare-
-Mmm… Bhè comunque mi sa che hanno bisogno di te perciò forse sarebbe meglio se tornassi da loro-
-E come faccio se non so nemmeno dove siamo? Poi qui non si vede niente è tutto buio-
-Sapere dove siamo non ha importanza, la cosa giusta da fare in questi casi è cercare un’uscita-
-Dici? Uhm… Ma qui intorno non c’è nien… Ma dove sei?-
Sora continuò a guardarsi intorno per qualche minuto ma tutto ciò che vide fu l’oscurità che lo circondava… Di Riku più nessuna traccia.
D’un tratto però una luce bianca si fece largo tra le tenebre ferendogli gli occhi, ormai abituati al buio costante. Lentamente, e quasi con un certo timore, si avvicinò ad essa. Era calda. Più calda dell’oscurità che lo aveva ospitato fino a quel momento. Inoltre gli dava un’incredibile sensazione di benessere.

-… mi sa che hanno bisogno di te perciò forse sarebbe meglio se tornassi da loro-

Le parole dell’argenteo gli tornarono in mente e, senza pensarci, decise di abbandonarsi a quella luce dall’aspetto così rassicurante.

********************

Quando riaprì gli occhi un’immensità di colori lo assalì e si sentì stringere da due braccia sottili. Quando riuscì a mettere meglio a fuoco tutto quanto vide che le braccia che lo avvolgevano erano quelle di Kairi e, senza pensarci, si ritrovò a ricambiare l’abbraccio, felice di poter di nuovo stringere tra le braccia la sua migliore amica.
-Kairi, grazie- La ragazza sobbalzò, alzando il viso e guardandolo negli occhi.
-Sora! Sei tornato- come unica risposta il ragazzo la strinse più forte annuendo con il capo.
Finalmente era riuscito ad uscire da quell’oscurità tanto opprimente e ora nient’altro lo avrebbe fermato dal ritrovare Riku e salvarlo, perché non sempre ci è permesso avere una seconda chance nella vita e lui di certo non avrebbe sprecato la sua.
Così, mentre correva fuori dal castello con Kairi, Paperino e Pippo, un solo obbiettivo si prospettava davanti a lui.
Avrebbe trovato Riku e gli avrebbe confessato ciò che provava, ringraziandolo anche per l’immenso aiuto che gli aveva dato mentre era ancora preda dell’oscurità.

-Fine-


Note finali ^^: Salve gente, alloooora, la fic si è classificata decima al Contest "Time of  Dying" indetto da  amimy. Personalmente sono abbastanza soddisfatta del risultato e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Qui di seguito il commento del giudice.

Into the darkness, di Little White Angel Stile e lessico: 9.5/10
Grammatica e sintassi: 15/15
IC e resa dei pensieri del personaggio:9/10
Attinenza tema e rispetto degli obblighi:9/10
Originalità:4/5
Gradimento personale:5/5
51.5/55

Innanzitutto, molto buono lo stile. Le frasi sono ben costruite ed estremamente fluide. Solitamente non amo i periodi molto lunghi, ma nella tua storia le frasi sembrano “scivolare via”, cioè sono molto scorrevoli e “liquide” proprio come dovrebbero essere i pensieri di qualcuno che sta scivolando nell’incoscienza. Tutto, a cominciare dal ritmo della storia e dal lessico scelto, è molto armonioso, senza eccessi in nessun senso: soprattutto è ottima la scelta dei vocaboli, perché non hai scelto termini troppo ridonanti ma nemmeno troppo semplici. Allo stesso modo, il ritmo è ben equilibrato, non troppo veloce ma non troppo lento. Hai dato ad ogni cosa il giusto spazio, senza dilungarti troppo ma al contempo senza essere frettolosa, e questo è più che notevole. Tutta la storia lascia un senso di sospensione, fino ad arrivare allo scioglimento nelle ultime righe. Come tu stessa hai detto i dialoghi sono presi quasi per intero dal videogioco, ma ho molto apprezzato come hai fuso gli avvenimenti e la parole già presenti con i pensieri di Sora. I suoi ragionamenti e le sue sensazioni sono ben resi, molto realistici e soprattutto sempre motivati.
Non ho trovato alcun errore di battitura, e nessuna ripetizione.
L’aspetto grafico è semplicemente geniale. Le parole che mano a mano si allontanano, puntando verso il basso, danno davvero l’idea di Sora che si sente scivolare nel buio.
Buona la trattazione dei temi: il flashback è reso in maniera abbastanza classica, con l’indicazione dell’inizio e della fine e il testo in corsivo, ma mi è piaciuto il punto in cui è stato inserito; c’è Sora che sta cercando di ricordare, di combattere contro l’oscurità, e mentre si sforza di pensare a Riku gli viene in mente il momento in cui si sono allontanati: mi è sembrata una scelta molto saggia quella di inserire il ricordo a quel punto, mi sembra che si incastri molto bene con la storia. Bello anche il fatto che il rimorso di Sora per non poter fare di più sia integrato nel flusso di pensieri: è una scelta originale, che rende la storia più naturale. Forse personalmente io avrei lasciato un po’ più di spazio a questa parte, ma è una cosa molto soggettiva.
Per quanto riguarda l’originalità della storia, non c’è che dire, hai senz’altro scelto uno dei momenti più intensi del videogioco e sei riuscita a costruirci sopra una fan fiction introspettiva davvero buona.

Bene, io vi saluto, lasciate qualche commentino ok? Ciao ciao.
   
 
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