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Autore: Hailey Creeps    12/11/2010    6 recensioni
La parodia della mia stessa Fanfic "The church Of Lushotology" '-' una cosa geniale, eh?
No.
Per niente.
Genere: Demenziale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Premessa



Sono una ragazza che s'annoia tanto, ma proprio tanto. Un giorno di qualche mese fa mi misi a scrivere un racconto dell'orrore sui Green Day che faceva discretamente pena. Era un racconto piuttosto splatter, e se non l'avete letto è meglio così.

Come ho già detto io sono molto, ma molto, annoiata. Quindi ho deciso che sarebbe stato fantastico se vi avessi sfracellato le palle con una parodia di quella orrida storia! Massì, un po' di comicità non ha mai fatto male a nessuno...

Quindi mi sono messa di buona lena e ho cercato di trasformare un horror in una minchiata, ispirandomi ai film stile “Scarie Movie” che mi piacciono tanto.

Buona lettura (si fa per dire, eheh).









Capitolo 1: Buon inizio di fine d'inizio settimana.



Era una felice giornata di merda e Tré, incazzato come una pasqua, si accingeva a mandare a cagare un barattolo di cetriolini sottaceto. Pensava a quanto fosse noiosa quella mattina e a quanto odiasse i cetriolini sottaceto. Lui non aveva neppure voglia di sottaceti, aveva semplicemente fame. Ma oltre quei cetrioli dannati c'era solo una spastica polpetta ammuffita che guardava il trippone dal fondo del frigo con pietà. “Buttami nella pattumiera, ti supplico!”, macché! Sarebbe rimasta lì per secoli, segregata in quel luogo angusto e freddo finché Tré, ciucco come una salamandra, non l'avrebbe mandata giù noncurante del botulino che gli avrebbe gonfiato lo stomaco come una cornamusa. Ma tornando a noi.

Quella era proprio una felice giornata di merda, non solo per Tré, ma anche per suo figlio. Infatti il povero Frankito sapeva d'avere un padre, ma la cosa non era del tutto bilaterale, poiché Tré spesso si dimenticava di lui per pensare a... sottaceti.

Il povero fanciullo non poté fare altro che incamminarsi verso la casa del padre, che l'avrebbe tenuto con sé per il Week-end. Ed il piccolo Frankito non stava più nella pelle! Per l'appunto avrebbe tanto voluto spellarsi vivo me mettersi sotto sale per non andare dal padre. Perché se c'è una cosa che può rappresentare quasi perfettamente il rapporto Tré-Frankito era il video di “Song to say Goodbye” dei Placebo. Praticamente era Frankito a prendersi cura di Tré più di quanto il padre stesso non faceva con lui.



Dopo molti su e giù, Frankito riuscì ad arrivare davanti alla porta della casa di Tré. Nello stesso momento Tré si ricordò d'aver avuto un certo figlio chiamato Frankito da una tipa di cui non ricordava neppure il nome, probabilmente se ne sarebbe dovuto ricordare, ma forse era meglio così.

Corse fuori dalla porta e la aprì di getto, scaraventando Frankito qualche metro più in là, facendolo sbattere contro tre macchine ed una cassetta delle lettere per farlo finire in un bidone. No, non è vero, l'ha semplicemente centrato un colpo sulla noce del collo che l'ha quasi buttato sul retro del giardino. Così che il batterista non poté fare altro che enfatizzare il momento con un: - Campione! Non ti ho fatto male, vero? -

- Mi hai centrato in pieno! -

- Eh! Ma tu sei in anticipo! -

- Sei tu che sei in ritardo di un ora! -, sbuffò il bambino entrando in casa. - Eh, ma non sai che oggi si passa all'ora solare? -

- Non è vero -

- Sì che è vero, e papà si ricorderà di quanto è vero quando sarà tornato a casa con le birre! -

- Mi compri i popcorn? -, chiese con gli occhi dolci il piccolo. - No, sei grasso, ingrassi! -





Così Tré si mise alla guida della sua formidabile Ford, mettendo sotto un paio di vecchiette e due tipi che stavano sul marciapiede, ma che indossavano una maglia degli Offspring. Perché se c'era una cosa che Tré aveva imparato era che gli Offspring dovevano morire. Ed anche i loro puzzosissimi fan.

Ad un certo punto, fermo ad un semaforo, sentì qualcuno chiamarlo: - Hey Tré! Vecchio amico! -

- Ma chi sei? -

- Sono io, Steve! -

- Steve chi? -

- Il fratello di John! -

- Ah il fratello di John che mi... no, non mi ricordo -

- Ma dai, quello che è morto un anno fa! -

- John Kruzac? Eh sì, mi spiace per lui -

- Ma no, Steve! -

- E' morto Steve il fratello di John! Allora sei tu John! Mi spiace per tuo fratello -

- Steve è morto ma io non sono John, sono Steve -

- Ma Steve è morto! Allora è morto John ma non è John Kruizac -. Il losco figuro iniziò ad imbruttirlo con lo sguardo come se potesse fulminarlo lì, sul posto. Ma no, non poteva. Poteva solo odiarlo. - Allora, fammi capire -, insistette Tré, - Tu sei Steve, il fratello di John, che è morto! -

- Esatto! -

- Oh, quindi sei morto -. Steve congiunse le mani in modo orribilmente inquietante e le sfregò tra loro facendo scricchiolare le ossa: - Finalmente l'hai capito -

- Oh. Mi spiace per te, condoglianze -

- Ma... -

- Magari domani ti vengo a trovare e ti porto un bel crisantemo! A voi morti piacciono! Ora è verde, addio! -



E fu così che Tré si salvò per la prima volta dalle grinfie del male, incarnatosi in Steve. Ma ci riuscirà ancora? E Frankito avrà il suo pop-corn? E la polpetta verrà mai mangiata da qualcuno? Il barattolo di cetriolini ha una davvero una storia d'amore con la coffettiera oppure me lo sto inventando perché ho voglia di cetriolini e caffè?

Ma soprattutto: perché nessuno mi ha detto che John Kruizac era morto? Mi stava simpatico, porcoddue!

La risposta a questa e ad altre 3,14 domande (un P greco di risposte, insomma) nel prossimo capitolo!

Se ci sarà un prossimo capitolo...

   
 
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