Sono tante le ragioni per cui James Potter ama Lily Evans, l’una più giustificabile dell’altra. Non che ve ne fosse il bisogno – il suo amore, almeno per lui, non aveva bisogno di giustificazioni, per niente.
La ragione più importante è sicuramente quella più scontata per i più.
Il fatto è che lui è un buffone nato, che ama il gioco e lo scherzo, che desidera stare al centro dell’attenzione, con quel suo Boccino – sgraffignato chissà dove – perennemente in mano. Ama far ridere, James Potter, e rendersi buffo. Ama sapere che una sua baggianata ha causato una piccola scintilla di allegria in un giorno particolarmente triste per qualcuno. Ma, affinché questo possa avvenire, James ha bisogno di persone a cui piaccia la sua compagnia, persone che ridano delle sue battute. Lui ne ha sentite tante di risate, ma una, soltanto una lo ha reso pazzo, pazzo d’amore.
Quella di Lily Evans.
Oh, quella risata! È di quanto più meraviglioso abbia mai sentito! Gli occhi le brillano di contentezza, le guance le si imporporano, ai lati della bocca si formano due fossette, le labbra carnose si schiudono in un sorriso mozzafiato e la sua voce cristallina echeggia dappertutto. Lui rimane a fissarla con sguardo ebete per svariati minuti, prima di chiederle: «Ridi ancora, Evans!».
Sì, Lily, ridi. Pur di
rallegrarti, mi comporterò da idiota, imitando gli insegnanti o canzonando
perfino me stesso... e forse ti arrabbierai come fai sempre, Lily, perché non
riesco a star serio per due minuti di fila... ma penserò che forse,
inconsciamente, tu stia ridendo anche per me. Perciò, Lily, ridi. Ridi, ridi,
ridi, continua a ridere per sempre, ancora, e ancora, e ancora. E se smetterai,
io sarò lì, a fare altre cazzate, pur di renderti allegra.
Ridi, mia dolce, piccola Evans