Vincent.
But sometimes I hear
my voice, and it's
been here,
silent all these
years.
Tori Amos
Ci
pensi mai a noi? Io sì...
Quanti addii, Vincent. Quanti
ritorni.
Con te è sempre stato così:
nessun sì, nessun no. Solo forse.
Troppe promesse, troppe
illusioni. Bellissime illusioni...
Te le ricordi, Vincent? Io sì.
Se avessi detto per una volta la
verità, se una sola volta fossi stato sincero dall'inizio e
non solo alla
fine...
Avevi paura, Vincent: paura di
lasciare la vita che eri costretto a vivere per quella che davvero
desideravi.
Con me.
Ma è stato stupendo, lo sai?
Quanti silenzi ci sono stati tra
noi?... ma non era necessario parlare: c'erano gli occhi, c'erano i
baci e le mani.
Da quanto tempo non sento la tua
voce? Tanto... troppo!
Ma la ricordo bene...
E' la mia che forse neanche
riconosco: non è più
allegra, non è più
trillante. Non è come quando c'eri tu.
Ed ogni volta che ascolto la mia
"nuova" voce, credo di essere stata per troppo tempo in silenzio... per
troppo tempo senza parlare con te.
Te lo ricordi quando cantavi per
me?
Quando suonavi per me...? Io sì,
Vincent.
Il pianoforte è ancora lì. E'
sempre lucido, sempre accordato, ma i tasti nessuno li ha
più toccati. Nessuno,
a parte me...
Quei tasti erano il posto delle
tue dita: il loro letto, il loro Paradiso.
"Suona con me."
mi dicevi sempre.
Quella tastiera è sempre stata
una platea e ogni tasto spettatore... del nostro amore, della nostra
felicità.
Di quel segreto nella notte del nostro addio, di quella promessa
silenziosa
fatta dai nostri cuori.
"Per Sempre."
Oh
Vincent, quante volte ho
provato a suonare per ricordarti...
Quanto mi sei mancato in questi
anni: la tua allegria, la tua spontaneità, il tuo continuo
farmi sentire
importante.
"Ti amo."
Me lo dicevi spesso. Sempre: la
mattina, il pomeriggio, la sera. Dopo aver fatto l'amore, dopo aver
pranzato
insieme...
E ora dov'è tutto quell'amore?
Dov'è quel per sempre?
Nei nostri cuori, sepolto sotto
le macerie delle bugie che abbiamo detto in questi anni. Io a lui, tu a
lei...
Nascosto dalle maschere felici
che indossiamo sempre.
Ma io non sono felice, Vincent.
Sono anni che il mio sorriso non esiste, che non sento il suono della
mia
risata.
Tu lo sei? No. Lo vedo dai tuoi
occhi... Hanno ancora il colore di ciò che sentivo essere
amore...
Se potessi, Vincent, adesso ti
abbraccerei. Ti stringerei forte. Ma non posso.
"Un giorno ci
rincontreremo."
dicesti, prima
del nostro addio. Prima che tutto finisse o almeno iniziasse a fingere
di
farlo.
Non è mai finita, Vincent.
E così, dopo tanto tempo, ci
rincontriamo per caso. Ci scontriamo nei grandi magazzini, come i
protagonisti
di quei film che tu tanto odiavi e che io tanto amavo.
Ci guardiamo.
Un colpo di fulmine? Sì. Di
vent'anni fa, Vincent.
Di vent'anni fa.
Ora hai i capelli brizzolati, la
barba corta... non sei invecchiato: sei sempre bellissimo.
Ma i tuoi occhi non brillano
più. Non hanno più quella luce che illuminava il
mondo quando eri con me.
O, forse, sono i miei occhi
coperti da un velo di lacrime che non vedono la luce dei tuoi.
Sei fermo di fronte a me, mi
sorridi.
Non farlo, Vincent: ho fatto
pazzie per quel sorriso. Non è più mio... non
regalarmene un altro. Non farmi
impazzire ancora.
Ti chini ad alzare i libri che
mi sono caduti, più per la sorpresa e la gioia che per lo
scontro. Apri leggermente ul libro a caso. Vedo i muscoli del
tuo braccio muoversi.
Rimani per un po' così, senza un
motivo.
Quando ti rialzi, riesco a
scorgere nel nocciola dei tuoi occhi un bagliore di quella luce che
credevo
avessi perso.
Sei felice, Vincent?
Io sì, adesso sì...
"Prego signora. Mi
perdoni." mi
dici, porgendomi il libro.
No, non la ricordavo la tua
voce: i miei ricordi non le hanno mai fatto giustizia. La tua voce
è ancora più
dolce del ricordo che avevo impresso nella mia mente, come il MI e il
LA di un
pianoforte.
Mi tieni per un pò la mano.
Sorridi ancora.
Sei un bastardo, Vincent.
Lo sai che potrei morire,
adesso? Lo sai che per me sfiorarti equivale al Paradiso? E vedere che
ti
allontani equivale a scivolare ed abbandonarmi negli inferi? No, forse
non lo
sai...
Oh Vincent... li hai visti i
miei capelli? Li ho tinti: rossi, come il tramonto. Come piacevano a te.
La vita è trascorsa e tu non sei
stato al mio fianco: scelta di entrambi, è vero. Sono
dimagrita... sono
invecchiata, eh? O mi vedi ancora come quella ragazza che ti correva
incontro e
sorrideva felice?
Dov'è finito quell'amore,
Vincent? Quello che giuravamo sarebbe stato eterno?
Sì, eravamo giovani, eravamo
fragili... eravamo anche sinceri.
"Si figuri.
Grazie."
dico infine.
Vai via che ancora sorridi.
E' un altro addio, vero?
Mi ricordo di noi tutte le sere:
siamo stati bravi, sai? Abbiamo resistito alla voglia di telefonarci,
di vederci...
ma il destino ci voleva insieme.
E al destino non si sfugge.
Torno a casa. Il viso rigato
dalle lacrime.
Mio marito non c'è. Mi marito
non c'è mai, né fisicamente, né nei
miei pensieri.
Lì e nel mio cuore ci sei solo
tu.
Quante carezze ho negato a colui
a cui ho giurato amore eterno. Ma io non lo amo, Vincent...
Sfioro delicata il bianco e nero
del tuo pianoforte... l'unico oggetto che non mi ha fatto affondare
nella
disperazione che, in tutti questi anni, tu fossi stato un sogno.
No, non sei stato un sogno. Me
ne rendo conto ogni volta che guardo quel pianoforte.
Apro distrattamente la borsa,
voglio fumare. Ho ricominciato, sai?
E ricordi quando fumavi tu?
Io sì.
E adoravo il modo in cui curvavi
le labbra per far uscire il fumo. Eri un ragazzo, Vincent.
Ora sei un uomo. Ed io una
donna. Non siamo più quei ragazzini che si amavano sul
quella panchina.
Poggio il libro sullo sgabello,
ma cade. Il colpo sordo del cuoio sul pavimento mi ridesta dai miei
pensieri.
Un biglietto che non avevo
notato al negozio ora è ai miei piedi.
Un numero. Un nome. Il tuo.
Giro il biglietto.
"Ti amo ancora e, se
vuoi, ora sono pronto. Vincent."
Oh
Vincent, ti amo anche io.
E'
come se la tua musica avesse
ricominciato ad echeggiare in questa casa, insieme alla tua voce,
insieme alla
mia voce.
Come
se la felicità mi avesse di
nuovo travolta.
Avevi
ragione, Vincent: ci
saremo rincontrati.
Sto
ridendo, amore mio. Ci
credi?