Parla
Eleazar : Lo
dovrei ringraziare? Piangere sul suo corpo inchiodato nel legno?
Perché tutti mi fissano, giudicano i miei occhi asciutti,
disprezzano le mie labbra sorridenti? Loro non hanno la più
pallida
idea della maledizione che ha gettato su di me. L'assassino che
affoga l'amico lo condannano a morte, la moglie che bacia un altro
uomo la lapidano, al ladro che ruba le monete al mercante gli
amputano una mano, eppure lui viene glorificato. Perché? Lui
mi ha
ucciso. Lui mi ha tradito. Lui mi ha rubato la pace. Ma vedo solo
lacrime per il suo corpo morto. Tutti compiangono il più
grande
degli assassini, il più viscido dei traditori, il
più avido dei
ladri. E disprezzano me, sua vittima, per non essermi unito alle loro
lacrime. Vorrei far provare a tutti loro anche solo una goccia di
ciò
che sto vivendo ora, e voglio vedere quanto di loro avranno il
coraggio anche solo di provare compassione per quel corpo martoriato,
o, almeno, se anche solo uno non lo maledirà con ogni fibra
del suo
essere. Io avevo la pace. Il Nulla. Il glorioso, pacifico, dolce
Nulla. Era, finalmente, la quiete. La tempesta era, ormai, lontana,
persa all'orizzonte. L'unica cosa che restava era lo sciabordio delle
onde che mi cullava. Era come essere tornati nel ventre materno. Ero
cosciente ed incosciente allo stesso tempo. Ero un'onda che oscillava
fra l'essere e il non essere. Era la culla dell'universo. La
più
grande e la più dolce. Era amore. Era gioia. Era
serenità. Era
pace.
E poi
è arrivato lui.
Lui,
l'assassino che si spaccia
per salvatore.
Lui, il
traditore che si proclama
fratello.
Lui, il
ladro che chiede gli
animi.
E'
arrivato e mi ha fatto nascere
una seconda volta. Le onde che prima mi cullavano s'innalzarono per
metri, centinaia di metri. Il mondo sicuro e oscuro in cui finalmente
ero approdato venne squassato da un terremoto che ne spaccò
le
viscere. E fu invaso dalla luce. La tempesta tornò. E la
Vita mi
cinse di nuovo con il suo braccio florido, scacciando quello
scheletrico della Morte. Vidi il sorriso materno di una essere
sostituito da quello sadico dell'altra.
Lui mi
fece rivivere.
Lui mi
strappò dalla morte.
Lui mi
riconsegnò alla vita.
Ed io lo
maledico. E lo maledirò
per sempre. Ogni loro lacrima è una mia bestemmia. Ogni loro
supplica è un mio incitamento. Così come loro lo
amano, io lo odio.
Per colpa sua ora la solitudine banchetterà di nuovo con il
mio
animo, la realtà stuprerà ed ucciderà
nuovamente ogni mia
illusione, la felicità e l'amore continueranno a
sbeffeggiarmi ed
umiliarmi, la speranza a germogliare ed appassire in me in un ciclo
perpetuo e crudele, senza che sia meno doloroso il fatto che lo viva
per la seconda volta.
Quale
sadico Dio può permettere
che accada tutto questo?
Donare
la pace dopo un massacro
che si è protratto per anni e ha lordato la terra del paese
di
sangue e lacrime, che ha reso vedove le mogli ed orfani i bambini,
che ha piegato le gambe anche al più forte dei combattenti,
che ha
fatto arrendere anche il più tenace dei soldati, che ha
fatto
invocare la pace anche al più cieco e stolto dei
guerrafondai, e poi
far scoppiare una seconda guerra, ancor più sanguinaria
della prima.
Come si
può anche solo
giustificare un Dio per far conoscere la quiete, la pace
dell'oscurità per poi far dilagare nuovamente la luce
accecante?
E
loro... loro osano osannarlo!
Osannarlo!
Stolti!
Ciechi!
Che i
vostri corpi possano marcire
nel deserto!
Che gli
amici possano ritrovarsi
soli e pugnalati!
Che i
vostri figli possano essere
spellati dagli avvoltoi!
Che i
sognatori possano essere
lapidati dalla realtà!
Che i
vostri genitori possano
essere squartati!
E
nemmeno allora proverete un
decimo di ciò che sto provando ora!
La
quiete...
Finalmente
la rosa della crociata
era stata vinta, finalmente tutto questo aveva avuto un senso nella
sua inesistenza. Un battito... un battito di ciglia, un attimo di
cecità e fu di nuovo la luce. Una luce che non riesce a
scacciare il
ricordo di quell'oscurità... potessi almeno dimenticarla...
ed
invece, no, sono costretto a vivere ricordando la gioia della morte.
A vivere conoscendo il deserto che verrà e l'oasi che ho
perduto.
Sono marchiato dal passato e dal futuro.
Io
sono Eleazar,
colui che è risorto.
Io
sono Eleazar,
colui che è stato strappato dall'oscurità.
Io
sono Eleazar,
colui che vive per l'oscurità.
Io
sono Eleazar
e lo maledico.
Io
sono Eleazar
e ho gioito ad ogni colpo di martello.