Quella giornata era stata molto stressante e dopo l'esplosione e la successiva chiusura del caso tutti se ne erano tornati a casa,tranne Gibbs che seduto alla sua scrivania riguardava alcuni documenti.Era stanco,era tardi e la luna si erà già levata nel cielo da qualche ora...la osservava immobile attraverso la grande finestra.
Nell'edificio la tranquillità più assoluta si liberava nell'aria afosa di quella notte.
-Vado a prendermi un caffè- disse l'uomo.Con la mano nella tasca della giacca grigia si avviava con passo lento ma deciso al distributore quando improvvisamente sentì un lamento.
Affrettò il passo.Di fronte a lui,rannichiato contro la parete,un corpicino magro e pallido piangeva piano,quasi volesse concentrarsi su se stesso.Lui la riconobbe subito;i suoi capelli neri e lunghi scivolavano lungo il suo viso e scendevano dritti sino ai seni racchiusi in un reggiseno di pizzo nero coperto da una camicetta bianca leggermente sbottonata e un gonnellino rosso le lasciava scoperte le lunghe gambe.
Lei alzò lo sguardo,lo guardò un attimo dritto negli occhi e poi riabassò il capo.
Ancora silenzio.
Lui le si avvicinò e senza dire nulla si rannicchiò affianco a lei.Delicatamente le appoggiò il braccio intorno al collo come per abbracciarla e lei la testa sulla sua spalla.Erano insieme,stretti in un abbraccio profondo che emanava calore.
Abby si sentiva già meglio,insieme a Gibbs stava sempre meglio.
-Mi dici cos'hai?- lui interruppe il silenzio.
-Ho paura- rispose lei.
Lui ebbe un sussulto e la guardò.
-Di cosa?-
-Di morire-
Lui non fece neanche in tempo a rispondere che lei continuò,ma questa volta guardandolo.
-Lo so Gibbs!Non è da me!Però è vero!Sto sprecando la mia vita!Cioè Gibbs guardami!-
-Si...-
-Sono giovane,bella e lavoro per l'NCIS e non ho un ragazzo!Gibbs ti rendi conto?-
Lui rise e le fece un gran sorriso.Le accarezzò dolcemente i capelli.
-Anche io sono giovane,bello e lavoro per l'NCIS!-
-Oh Gibbs!Proprio non capisci!-
-Ti sbagli.Lo capisco benissimo che hai il timore di non fare in tempo a vivere la tua vita a pieno.E capisco anche perchè questo pensiero ti viene proprio adesso,dopo l'esplosione.-
-Se non ci fossi stato tu sarei...-
-Saresti comunque qui insieme a me ora-
Lei distolse lo sguardo per un attimo e poi tornò da lui.Una lacrima le colava sul viso sciogliendole il trucco nero.Lui con la mano asciugò quella lacrima che le rovinava il suo bel volto.
-Non devi piangere-
-Non piango più per le mie paure-
Gibbs in quel momento davvero non capiva a cosa la ragazza si stesse riferendo.
-Ora non ti capisco.-
-Esattamente tra 10 secondi farò una cosa stupida di cui sicuramente mi pentirò Gibbs!-
Lui non fece in tempo a pensare alle sue parole che lei lo baciò.Un bacio a stampo che per la giovane aveva un grande significato.Lui rimase immobile,senza fiato,non se lo sarebbe mai aspettato.Le sue labbra morbide sapevano di ciliegia,erano dolci.Aveva sempre provato un grande affetto per lei ma non aveva mai pensato che ci poteva essere qualcosa di più.
-Abby!-
-Scusami.Io non voglio metterti in difficoltà.Vorrei solo provare quello che tutte le ragazza della mia età hanno già avuto-
Il viso di Gibbs si fece serio.
-Ciò che vuoi io non te lo posso dare..anche se vorrei aiutarti a realizzare ogni tuo sogno-
-Niente te lo impedisce Gibbs!-
-Ti sbagli-
-Ti vedevo come un padre,ma ora sono cresciuta-
-Non posso Abby- rispose lui con voce frustrata.
-Non puoi o non vuoi?-
-Probabilmente entrambi-
-Non ci credo!-
-Come fai a non capire le difficoltà che mi stai mettendo davanti?-
-Non c'è nessuna difficoltà.Dimmelo che non vuoi e la chiudiamo qui-
-Non è che non voglio...-
-Vedi allora che ho ragione io!-
Lo abbracciò forte e poi iniziò a baciarlo sul collo,lui rabbrividì.Non voleva farle del male ma... Lei le tolse la giacca e poi lentamente continuò sbottonandogli la camicia.Lui non sapeva il perchè,ma le lasciò fare,l'adrenalina gli stava entrando in circolazione.
Solo ora si stava accorgendo che,quella che sino a quel momento aveva visto come una bambina,ora era una adulta a tutti gli effetti.
Si baciavano appassionatamente e continuava a spogliarla di quei pochi stracci che portava ancora addosso.Non parlavano.
Facevano l'amore piano,piano come se nessuno dei due volesse che quel momento finisse.
Il divanetto di pelle rossa lucida in fondo alla stanza divenne la culla di quel momento di così grande eccitazione che divorava i loro corpi,le loro anime.Niente andava a caso,i loro corpi si muovevano in sincronia.
Non fu niente di animalesco ma bensì qualcosa di studiato per rendere il tutto più bello,per non far soffrire quella ragazza che tra le sue braccia aveva trovato la forza per crescere.E forse si sentiva un pò in colpa lu,ma ormai non poteva più tornare indietro.
L'aria era sempre più calda e a trati si faceva quasi irrespirabile e i loro lamenti rimbombavano nella stanza vuota illuminata solo dalla luca di emergenza.



Sdraiati sul divano,Gibbs teneva tra le sue braccia la sua Abby.lei la testa appoggiata sul bracciolo,gli occhi chiusi,mentre lui la osservava con quel suo sguardo attento ad ogni piccola particolarità del corpo della donna che le stava affianco.
-Ho sbagliato..ma per la prima volta nella mia vita sono contento di averlo fatto.-
Lei sorrise.Si girò verso di lui e,dopo avergli spostato il ciuffo di capelli dalla fronte,gli baciò le labbra e poi disse -Grazie!-, lui abbozzò un sorriso e la strinse forte a sè.