Se ne stava lì, in piedi, incurante della pioggia.
Le piccole goccioline s’impregnavano sulla sua frangetta rossa, gocciolando fino agli occhiali.
Normalmente ne sarebbe rimasto infastidito, si sarebbe mosso, ma in quella circostanza l’interno mondo perdeva importanza. Nulla avrebbe potuto distrarlo.
Si sentiva così stupido; per l’ennesima volta aveva aperto il suo cuore a quel Demone, e per l’ennesima volta sarebbe giunto un rifiuto. In quel silenzio, interrotto solo dalle insistenti gocce di pioggia, le parole che lo Shinigami aveva pronunciato qualche minuto prima aleggiavano ancora. « Perché non vuoi amarmi? ». 
Quante volte aveva già posto quella domanda al maggiordomo demoniaco? Il Rosso aveva ormai perso il conto; dieci, venti, forse trenta.. ma la cosa che più lo feriva era la risposta. Non era mai cambiata, non era mai stata soddisfacente, né tantomeno motivata. Il Demone si era limitato a guardarlo negli occhi con la sua solita espressione illeggibile, ad alzare le spalle e ad andarsene. Forse non doveva neanche essere considerata come una risposta, o forse era un atteggiamento che non lasciava alcun dubbio, era come se volesse farglielo capire senza dover sprecare parole, era come se volesse dire: “ Rinuncia a me, Grell, non ti amerò mai ”.
Per quale motivo, allora, lo Shinigami non aveva intenzione d’arrendersi? Perché continuava a cercarlo e a chiedergli la medesima cosa? Era ignoto anche a lui. Forse voleva soltanto sentire l’altro pronunciare quelle parole di rifiuto per mettersi l’anima in pace.

« Non posso amarti » ..le parole giunsero all’orecchio di Grell come un fulmine a ciel sereno. Ebbe la sensazione che centinaia di schegge di vetro gli trafiggessero i timpani.
Il gelo :  intorno al suo corpo, nel suo sangue, in ogni piccolo capillare di quel corpo perfetto.

« Perché non puoi amarmi? E’ inammissibile. Non ha senso! Cosa te lo impedisce? Niente e nessuno può fermare l’amore. E’ incontrollabile. Non esistono redini che possano fermarne il flusso. Si ama. Si ama e basta! »
Aveva chiuso le mani in due pugni e le unghie gli avevano penetrato la carne del palmo. Piccole gocce di sangue avevano iniziato a gocciolare sul pavimento, finendo nella pozza sottostante: una pozza nera per via del terriccio bagnato.

« Noi siamo diversi. Un Dio ed un Demone. Siamo due opposti. Bianco e Nero, Bene e Male, Cielo ed Inferi. Capisci, Grell? Non potrebbe mai accadere. Un errore, ecco cosa sarebbe il nostro amore. » parlò con calma, senza lasciar trasparire alcun tipo d’emozione o sfumatura dalla sua voce. Il volto era illeggibile, dire cosa provasse Sebastian in quell’ istante sarebbe stato impossibile. Non guardava Grell negli occhi, fissava un punto indefinito sul suolo. Forse temeva che la menzogna potesse trasparire dai due rubini?

« Vieni a letto con me. »
Quelle parole uscirono dalla bocca di Grell con fermezza e decisione. Il Demone alzò lo sguardo, incredulo, credendo si trattasse di uno scherzo;  tuttavia quello che lesse negli smeraldi dello Shinigami era fermezza, serietà e forse.. un pizzico d’amore? Scosse il capo, pronto a ribattere, ma Grell alzò la mano ,costringendolo a fermarsi « .. Solo una volta. » continuò il Rosso. « Non puoi darmi amore? Va bene, lo accetto. Dammi solo il tuo corpo. Una notte, nulla di più. »  lasciò cadere nuovamente la mano lungo il fianco. Non poteva credere d’averlo detto seriamente. Cosa avrebbe fatto ,poi? Non si sarebbe mai accontentato d’avere quel corpo perfetto solo una volta, questo lo sapeva bene.
« Va bene. » Quelle furono le sole parole pronunciate dal Demone. Grell schiuse le labbra, sbigottito. Era certo che l’altro non avrebbe accettato, che lo avrebbe deriso ed abbandonato, invece era accaduto tutt’altro. Lo Shinigami non poteva fare a meno d’osservare la figura di Sebastian, a pochi passi da lui, illuminata solo dalla luce fioca di alcuni lampioni. Com’era perfetto quel corpo; quel corpo che adesso stava alzando la mancina in sua direzione, invitandolo a raggiungerlo « Vieni qui, Grell. »

Un rumore di passi sui ciottoli,

un paio di tacchi che picchiettano sull’asfalto,

una figura rossa che corre,

due mani che si trovano

ed una pozza.

Una pozza d’acqua Nera, con alcune gocce di sangue Rosse.