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Autore: Francescag    13/11/2010    0 recensioni
L'amore è dolore.Sofferenza.Illusione.
Un'Effy alle prese con i suoi drammi interiori,con Freddie che non c'è più,con il suo bagaglio di tristezza.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Stonem
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tuo maglione grigio, che tu amavi e io odiavo. Perché ti stava così bene, perché ci avevo pianto sopra la prima volta che la tua spalla diventò la mia su cui piangere. Strano, ma di quella sera non ricordo nient’altro, se non i miei singhiozzi e un grigio diventato a tratti nero, macchiato da tanto, tantissimo dolore. Da quel giorno, in cui lo lasciasti lì, con noncuranza, da quel giorno l'ho conservato con gelosissimo dolore.

E il tuo profumo, quello che ti faceva riconoscere tra tanta gente. Scelto perché doveva farti sentire un uomo già da quando eri bambino, che ha accompagnato il bambino che sei oggi da quando era più maturo perché ancora non aveva sulle spalle il peso dei suoi errori. Che ancora oggi, camminando per strada, mi fa correre perché sei nei paraggi. Che ha un sapore diverso sulla pelle di chiunque altro. Di cui ne ho una boccetta accanto al mio preferito, dolciastro e penetrante, completamente diverso. Che mi hai regalato tu stanco degli spruzzi rubati nelle ore spese insieme. Perché era decisamente migliore della mia colonia economica poco adatta a me.

Le scarpe su cui hai camminato tutti questi anni. Su cui hai corso per raggiungermi anche quando eri lontano, perché volevi raggiungermi anche se eri lontano. Quelle con qualche buco perché un po’ sei cresciuto, un po’ sei maldestro, un po’ sei inciampato avendo la forza di rialzarti subito. Quelle che ti hanno riportato sulla tua strada quando avevi voglia di cambiare, che ti hanno fatto ricordare sempre e prontamente che eri quello che eri e che sei tutt’ora, e che non ne valeva la pena percorrere sentieri alternativi solo per il gusto di giornate dalla trama diversa dal solito.

La colonna sonora della tua vita, incisa in cd e racchiusa in mp3. Il sottofondo della nostra adolescenza, di ogni secondo che ritrovavamo in una nota di una melodia composta da te e perciò perfetta per l’occasione. Di ogni parola che ci suggeriva un verso da cantare. Di ogni verso cantato con voce tremante e stonata. Di ogni parola sbagliata, in una lingua sconosciuta inventata al momento ma che ci piaceva tanto.

Spero che abbia fatto bene il tuo bagaglio,ora che devi partire. Che sia stato attento, e non abbia dimenticato niente. Anche se penso che il pezzo più grande l’abbia dimenticato qui.

Io sono ancora qui seduta ad aspettare che ritorni indietro.

Dopo l'incidente, tutto era cambiato. Sapevo che avrebbe sconvolto la mia vita,ma non ero mai arrivata a pensare fino a che punto. Eppure, un momento così importante, io l'ho dimenticato.

Se ci penso,sento soltanto voci lontane. "Effie,ci sei?" "Dio, Effy,chiamate un'ambulanza!!"

Il buio. Il sangue. Freddie lì,steso,a terra. In una pozza di dolore.

La corsa in ospedale. Lo stordimento,lentamente mutato in dolore, poi consapevolezza, poi rabbia. Feroce. Per chi l'aveva toccato, per chi aveva osato rovinare tutto quello che lentamente avevamo costruito.

E poi,piano piano,le cose che tornano ad esser normali. Le giornate che diventano sempre più come prima, la lenta e dolorosa riabilitazione. Ogni singolo pezzo del puzzle torna al suo posto,si ricompone la figura intera,nella sua pienezza e fierezza.

Buio. Nemmeno il tempo di abituarsi alla nuova-vecchia quotidianità insieme che torna il buio.

Sei scappato Freddie. Senza dire una parola, sei partito.Mi hai lasciata qui. 

E io ancora non capisco il motivo.

  
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