Anime & Manga > Shaman King
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Autore: yukina_chan    20/11/2005    24 recensioni
7 ragazze, un unico destino. Glorioso, maledetto, infelice destino... Segnate dalla loro nascita, con la missione di proteggere l'umanità. Tutti le ammirano. Tutti le amano. Tutti le odiano. Ma dalla tragica uccisione di una di loro, la più giovane e la più potente, le SexyBabies scompaiono senza lasciare traccia... **Anni più tardi, un inquietante messaggio telepatico cambierà per sempre il loro destino... Il loro... e quello di qualcun altro...** Alcuni l'hanno definita la mia migliore fanfiction. Io la ritengo tra tutte quella più autenticamente mia. Da un'idea di quest'estate a -mi auguro- i vostri cuori.
Genere: Romantico, Commedia, Azione, Mistero, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Anna Kyoyama, Elisa, Faust VIII, Hao Asakura, Holi Girl Jeanne the Iron Maiden, Jun Tao, Lee Pyron, Lyserg Diethel, Pirica, Ren Tao, Ryu, Tamao Tamamura, Trio Hanagumi, Yoh Asakura
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Legend Of SEXY BABIES-

Introduzione, avvertenze, breve trama e tutte quelle cose noiose all’inizio di ogni libro…

Dunque, come già detto nella presentazione, questa storia è incentrata soprattutto su 7 personaggi femminili del manga di “Shaman King”, Anna, Tamao, JunTao, Pilica, Mathild, Marion e Kanna. In più con una parte particolarmente rilevante di Jeanne, leader degli X-Laws. Bene o male i personaggi sono abbastanza simili a quelli originali, mentre la storia c’entra poco o niente con quella del manga. Alcuni personaggi sono inventati.

Le SexyBabies sono proprio loro, queste 7 fantastiche ragazze, che riuscirono a difendere la città da ogni attacco nemico o avversità per molto tempo. Coloro che fecero vedere al mondo che anche delle semplici ragazze avrebbero potuto vincere il grande Torneo Mondiale delle Gang contro uomini brutali e violenti. Dotate di straordinari poteri, specializzate nelle Arti Marziali e incredibilmente belle e affascinanti, almeno quanto infelici e piene d’odio, le SB scomparvero dalla circolazione subito dopo il torneo, durante il quale nella finale una di loro, la più piccola (Jeanne) perse la vita drammaticamente. Nessuno sentì più parlare di loro.

… Passano alcuni anni, e un’oscura verità sembra incombere sul loro destino. Una minaccia che trama alle loro spalle da molto tempo ormai. Un tradimento, un segreto…Un viaggio da intraprendere per salvare la vita di qualcuno che si credeva morto…

Avverto che la storia è molto d’azione, per certi punti introspettiva, a volte da sganasciarsi, a volte drammatica. Alcuni capitoli presentano inoltre scene un pò spinte, ma senza andare mai oltre al rating segnalato. Riguardo questo ho scritto già in commento le mie motivazioni e le mie scuse verso la webmistress e i lettori.

In ultimo, preciso che la fiction non sarà mai narrata da qualcuno di estraneo ai protagonisti; non esiste un narratore, solo personaggi che con le loro emozioni e le loro fantasie, raccontano la loro storia…

Con questo ho finito, auguro a tutti una buona lettura^^

Capitolo 1-Dreaming SexyBabies

-Il vento tagliava il viso quella notte. L’intera città era addormentata; ma loro no, come potevano dormire? Il salvataggio di una giovane donna dallo stupro non è certo cosa che lascia indifferenti le numerose potenze malvage della metropoli, che già le avevano segnalate come ricercate da molto tempo, a una taglia così alta da far impallidire qualsiasi mercenario.

Senz’altro qualche killer si sarebbe mosso contro di loro, le avrebbe (o almeno, quella sarebbe stata l’intenzione) colte di sorpresa, avrebbe tentato di infligger loro una qualche mossa speciale, e… beh, da lì la pappa la sapevano ormai a memoria.

Jun avrebbe usato i suoi talismani per immobilizzarlo per qualche secondo, tempo più che sufficiente per Kanna di mollargli un bel po’ di calci a ripetizione; Pilica gli avrebbe fatto un agile sgambetto per permettere a Marion di scagliarsi con il dorso della mano giusto giusto sul centro della colonna vertebrale, dopo un salto e una capriola in aria per caricare bene il colpo. Tutte sapevano che Marion adorava quello scricchiolio di ossa sotto la pelle, e quella sera si capiva dal suo malizioso sorriso che lo avrebbe sentito con ancora più gusto. Ma la lotta non sarebbe finita lì: Mathild avrebbe rialzato il povero malcapitato con un calcio per sferrargli una serie di veloci pugni allo stomaco (in quanto a velocità nessuno la batteva) e solo allora sarebbe venuto il bello: Anna, leader indiscussa, lo avrebbe intrappolato con la sua collana di perle 1080 (chiamata così perché composta effettivamente di 1080 perle) per lanciargli dei possenti schiaffi; e infine, Jeanne gli avrebbe inflitto il colpo finale grazie alla sua energia di luce.

Ammettendo qualche piccola variazione e semmai dei piccoli dettagli modificati… Beh, sì, a grandi linee è così che andò. Le SexyBabies agirono silenziose, pulite, agili ed efficaci… Come sempre. E come sempre vinsero la battaglia da vere professioniste. Ma non uccisero i due cecchini incaricate di farle fuori: loro non erano così. Uccidere andava contro i loro principi, e a loro parere chiunque ricorresse all’uccisione verso qualcuno, anche se questi se lo fosse meritato, diventerebbe a sua volta un criminale.

No, non li avrebbero uccisi. Li avrebbero rispediti al loro capo con il messaggio che le SexyBabies si erano molto divertite e aspettavano con ansia che un altro sicario si facesse vivo per potersi sgranchire nuovamente i muscoli.

Eh, si… le SexyBabies erano proprio delle grandi. Naturalmente tutti le conoscevano con dei secondi nomi piuttosto stuzzicanti, le loro identità erano molto segrete. Anna era Itako Princess, Jeanne Lighty, Jun Kyonshi’s Wife, Pilica SnowStar, Mathild Pumpkin Girl, Marion dollMaster e Kanna Death’s Daughter.

Non si può certo negare che fossero, oltre a delle eccellenti lottatrici, delle ragazzine incredibilmente sexy!-

Quando l’ubriacone arrivò a quel punto della narrazione io ero ancora completamente incantata dalla storia di quelle 7 dee che avevano compiuto simili atti così coraggiosamente.

Il detersivo colante dalla bottiglia che tenevo in mano immobile da 30 minuti circa trasbordava dal secchio e si stava spargendo sul pavimento lì intorno.

-Tamao! Ma che combini??- La voce di Murika ebbe lo stesso effetto di una sveglia su di me. I miei occhi da persi in un sogno si fecero sbigottiti e imbarazzati. Di corsa misi a terra la bottiglia del detersivo e corsi goffamente a svuotare leggermente il secchio nel lavello. Doveva essere stata una scena davvero penosa… Che figura!! –Tamao, accidenti a te… ricorda che sei ancora in prova, e se vuoi tenerti il posto devi stare attenta a quello che fai!- Murika non era male come capo sul posto di lavoro. Era una donna giovane sui 30 anni, molto lavorativa e di bell’aspetto. Non era neanche granchè severa, solo quando i suoi dipendenti non davano il meglio di sé.

-Si, chiedo scusa…-

-Non devi scusarti con me, il lavoro io ce l’ho… Comunque questo signore ha disturbato già abbastanza… Che ne dice di andarsene a casa FACENDOSI ACCOMPAGNARE e farsi una bella dormita dopo tutta la bevuta che si è fatto?-

-Oh, ma dai! A me sembra che la mia umile narrazione sia piaciuta alla dolce fanciulla delle pulizie!- rispose l’ubriaco con tono su di giri, sorridendo nella mia direzione. Ricambiai con un mezzo sorriso a dir poco tirato.

-La fanciulla delle pulizie deve lavorare, perché altrimenti non porta a casa lo stioendio!- Murika parlava all’ubriaco con tono di falsa ironia. Un po’ mi dispiaceva per lui. In fondo non aveva disturbato nessuno e la sua storia mi era decisamente piaciuta. Però in effetti aveva bevuto un po’ troppo…

-Oh, andiamo… Scommetto che le interessa sapere come va avanti la storia…- l’ubriaco mi guardò facendomi l’occhiolino, e io non riuscii più a resistere. –Perché? Cosa accadde poi?- chiesi con gli occhi che mi brillavano, correndo verso l’ubriaco e sedendomi di fianco a lui (non sulla sedia, per terra… Non volevo certo essere troppo invadente… Anche se devo ammettere che è un ragionamento un po’ stupido, quando si ha a che fare con un ubriaco…) Murika alzò gli occhi al cielo –Oh, no… Un’altra vittima della leggenda delle SexyBabies… Mah! A mio parere, non sono neanche mai esistite.-

-Invece ti sbagli, pupattola! Quelle 7 strafighe hanno perfino vinto un grande torneo!- affermò l’ubriaco quasi offeso. –Che torneo?- avevo il tono di una bambina che chiede le caramelle al padre. Lo so, lo ammetto, ho degli atteggiamenti un po’ infantili; sono anche piuttosto timida e riservata. Ma soprattutto estremamente curiosa!

-Eh eh… Il Torneo Mondiale delle Gang… ed erano le uniche donne partecipanti in assoluto!-

-Che cosa??! Ma è impossibile!- ero quasi terrorizzata. –Proprio così, mia cara…- l’ubriaco fece un sorriso di soddisfazione, bevve un altro paio di sorsi dalla bottiglia e continuò a raccontare. –Il loro scopo era quello di dimostrare a tutto il mondo che anche delle semplici donne avrebbero potuto vincere sugli uomini più tremendi e forzuti. Beh, il loro intento riuscì, visto che superarono le eliminatorie con una facilità impressionante… Finchè arrivarono le semifinali…-

-Persero?!- chiesi io quasi preoccupata. –Niente affatto! Le sexyBabies non perdevano mai! Ma il problema è che non avevano più quella complicità e gioco di squadra di sempre, non andavano più molto d’accordo, e lo si vedeva dal loro innaturale modo freddo e distaccato di combattere. Senza contare che i loro avversari si erano fatti decisamente più potenti. E poi… La tragedia della finale…- l’ubriaco fece una solenne pausa. Morivo dalla curiosità di sapere cosa accadde dopo, e con mortificante vocina domandai: -Cosa accadde?- Scorsi Murika scuotere la testa, finchè l’ubriaco non si decise a parlare.

-Durante lo scontro, Jeanne, o Lighty, la più giovane e anche la più abile, morì per l’eccessiva forza dello sfidante…- Seguitò una lunga e silenziosa pausa. Il locale era muto, e io ero rimasta senza fiato.

-E alla fine che successe? Vinsero lo stesso?- chiese qualcuno a un altro tavolo. –Ma certo! Furono le prime campionesse donne di tutta la storia… Ma non si goderono questa gloria, a causa dell’incidente avuto. Anzi, dopo quel momento il gruppo si sciolse. Ognuna andò per la sua strada, e non si sentì più parlare delle SexyBabies.- l’ubriaco aspettò un attimo prima di continuare, per esser sicuro che le sue parole avessero auto l’effetto desiderato. –Ad ogni modo ci sono molte teorie sul loro nuovo impiego. C’è chi dice che sono diventate straricche e scapparono in un’isola deserta cambiando nome e identità vivendo per sempre nel lusso… Altri ritengono che sono diventate costosissime e raffinate prostitute d’alto borgo… Ma nessuno sa con certezza cosa accadde da quel momento…- la voce sarcastica e ironica di Murika intervenne brusca –Ve lo dico io che successe: ognuna di loro si trovò un marito con cui convivon ogni giorno, vivono una vita tranquilla tenendosi in segretezza e lontane dai guai, e non rompono più le scatole invitando gli ubriaconi a inventare strane storie sul loro conto… Povere ragazze, un po’ di privacy!-

Rimasi zitta per un po’, nel frattempo le persone ricominciarono a chiacchierare per i fatti loro. –Ehi, ma… Voi per caso le conoscevate?- alla mia timida domanda l’ubriaco si staccò dalla bottiglia e mi fissò. Aggiunsi un po’ timidamente –Voglio dire… Sapete così tante cose…- Murika irruppe di nuovo. –Macchè! Questo viene tutte le sere a raccontare sempre le stesse fanfaronate disturbando gli altri clienti! L’unico motivo per cui non l’ho ancora cacciato per sempre è che consuma un sacco di birra e mi fa incassare un patrimonio!-

-Su, piccola! Lo sai anche tu che ti fa piacere la mia presenza!-

-Si, come no!- Murika stava abilmente servendo da bere ad altri clienti, sempre con quel suo tono così ironico e pungente. Peccato che io non sono come lei. Mi avviai silenziosamente al mio secchio per finire di pulire il pavimento.

Quella sera fui l’ultima a uscire dal locale. Murika mi lanciò le chiavi e mi salutò dandomi la buonanotte. Non mi lamentavo della mia situazione. Lavoravo in un grazioso posticino, perdipiù piuttosto tranquillo, in mezzo a un’autostrada vicino a una paesino di collina. I clienti erano interessanti e il mio capo era in gamba. Eppure tutte le sere tornavo a casa sospirando. Quella notte, poi, sospiravo ancora più profondamente. Sarebbe stato un onore per me anche solo riuscire a vedere dal vivo quelle 7 ragazze così formidabili. Se fossi stata come loro in quel momento non sarei stata lì a pulire pavimenti in un locale!

Ma era inutile mentire a sé stessi: io NON ERO come loro. Con questi pensieri mi allontanavo dal locale avviandomi verso il paesino illuminato solo dalle finestre di qualche bambino insonne, con la luna e le stelle che mi scrutavano dall’alto.

  
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