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Autore: Lollo    20/11/2005    9 recensioni
Ginny, per via di una punizione datole da Piton, non può andare ad Hogsmeade. Ma, mentre sta andando nell'ufficio del professore, incontra Harry...incappando in un di equivoco inquietante!
E' una fanfiction un po', appunto, equivoca nel secondo capitolo... e per questo vi dico che: a) ho l'influenza, b) leggetela tutta prima di farvi starne idee sul mio conto e lasciare commenti stroncanti XD! Ah, è una one-shot, ma l'ho divisa in due per comodità...
Recensite!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa fanfiction [se si può definire tale una cosa simile] a Michela, che mi ha dato una mano grandissima

Dedico questa fanfiction [se si può definire tale una cosa simile] a Michela, che mi ha dato una mano grandissima! Ti voglio tanto bene!

 

p.s. w le faccine con quattro occhi, Miki! :_:

 

 

 

MISUNDERSTANDING

-

L’equivoco

 

 

 

-         Bene, oggi interroghiamo... Canon.

 

Cooosa??

 

Vedo Colin sbiancare, alzarsi e cominciare ad avvicinarsi  a un Piton che sfodera uno dei suoi sorrisi più crudeli e infidi; sembra terrorizzato e scioccato. Ma la più scioccata qua sono io!

 

Doveva interrogare me! Mi aveva assicurato che mi avrebbe fatto recuperare l’insufficienza dell’altra volta, in modo di aver un voto decente in pagella! Mi sono preparata su tutto! Dal programma del primo anno a quello del settimo, perchè non si sa mai, quell’essere viscido ti può chiedere all’improvviso una cosa che non hai mai fatta o che hai fatta secoli fa spacciandola per una roba recentissima...

 

L’ha fatto apposta!

 

Vedo una mia compagna farmi segno di dire qualcosa; mi riscuoto e dico, facendo finta che può trattarsi di un semplice errore: - Signore, mi aveva assicurato che avrebbe interrogato me, oggi, per dire la verità. –

 

Vedo Colin lanciarmi un’occhiata del tipo ‘Ginny-ti-adorerò-per-tutta-la-vita’, ma la sua – e la mia – espressione cambia alla vista di quella di Piton. Il sorriso viscido gli si allarga ancora di più in volto – è così viscido che sembra che gli strisci in faccia... che schifo! - e incrocia le mani.

 

-         Ah, sì, signorina Weasley? Non mi ricordo proprio di averlo fatto...

 

Lo sapevo! Lo sapevo!

 

-         Signore, ma...

-         Insomma, Weasley, non posso interrogare il primo che me lo chiede...

 

Ma che significa?? Ci sta con la testa?? Non può interrogare il primo che glielo chiede? Sei un’insegnante o cosa, orrido essere?! Madonna, sta invecchiando, se ora sono queste le scuse per trattare i Grifondoro da schifo!

 

-         ... per quanto ne so, sul registro ho una tua recente interrogazione, e nessuna di Canon. E quindi, ne consegue che interrogherò Canon.

 

Apro la bocca per ribattere, ma lui mi blocca, interrompendomi:

 

-         Weasley, ti consiglio di non replicare...

 

Sto in piedi ancora per qualche frazione di secondo, stranita, poi mi faccio cadere sulla sedia, infuriata e senza parole.

 

Dio santo! Guarda la sua faccia! Sta gioendo come un bambino a Natale! Tu, vecchio frustrato, ti ammazzerei!

 

Una ragazza di cui non so il nome mi da un colpetto sul braccio per attirare la mia attenzione e mi dice, solidale: - E’ stato davvero cattivo... – Io guardo la poveretta per una attimo, prima di ribattere: - Cattivo? Cattivo che?? Ma chi sei, la piccola e gioiosa ragazza campagnola? E’ stato stronzo! -

 

La vedo guardarmi un secondo spaesata e un po’ scandalizzata, per poi girarsi velocemente verso la lavagna facendo finta di nulla.

 

Povera. Mi dispiace, ma sono troppo arrabbiata. Lo vedi che si ottiene a consolare la gente? Ti danno della piccola e gioiosa ragazza campagnola - che poi, tra parentesi, è anche un insulto stupido; se lo dicessero a me mi scompiscerei come una pazza – e comunque, non ho bisogno di essere consolata. Ho bisogno di prendere a testate qualcosa. Ho bisogno di nascondermi quando mia madre scoprirà che avrò un’insufficienza in pagella. Ho bisogno di ammazzare quella brutta imitazione d’uomo.

 

Devo sfogarmi, o scoppio. Devo. Sfogarmi.

 

Lo sguardo mi cade su dei rotoli di pergamena abbandonati sul banco di Piccola-e-Gioiosa-Ragazza-Campagnola, e colta da un raptus allungo le mani su quei fogli e me ne impossesso, ignorando le proteste di Piccola-e-Gioiosa, cominciando a scriverci sopra furiosamente.

 

Quando ho finito, rimiro la mia opera con una sorta di sadica soddisfazione: sul foglio è disegnato ora una caricatura d Piton con la testa staccata e sanguinante, mentre io con un’accetta gigante gli tiro delle randellate, ignorando le sue preghiere (- No! Weasley! Ti interrogherò! Giuro! Basta, ti scongiuroooo -), scritte accuratamente in un fumetto.

 

Proprio in quel momento suona la campana e, raccattando la mia roba più velocemente possibile, esco da questo dannato Sotterraneo.

 

 

*

 

Sono in Biblioteca a studiare, e l’arrabbiatura m’è quasi passata, quando vedo Piton avviarsi verso di me velocemente. Il cuore fa un sussulto e l’istinto omicida si risveglia, ma cerco di tenermi a freno, perchè non voglio ritrovarmi un Dissennatore addosso senza neanche essere salita sulla Torre Eiffel, o una di quelle cavolate che in teoria la gente desidera fare prima di morire.

 

Mi si para davanti, e nei suoi occhi leggo due cose: la prima, rabbia cieca; la seconda, una sorta di goduria malefica.

 

Nessuna di queste due cose mi fa pensare che lui sia venuto a dirmi che è un brutto strombolo e che si prostrerà ai miei piedi a vita.

 

-         Weasley, - dice lui con una voce sibilante, sussurrando nel silenzio della Biblioteca. – Nel mio ufficio. Subito. –

 

Si gira senza aspettarmi, e si dirige verso la porta d’uscita. Lentamente, mentre un orribile presentimento si fa strada in me, esco anche io, lasciano la mia borsa sul tavolo, come un segno di speranza: speranza di uscire viva dall’ufficio di Piton, e di poter avere l’occasione di tornare a ritirare la cartella.

 

Quando arrivo, Piton è già seduto alla scrivania. Come diavolo ha fatto a fare così veloce?

Mi indica una sedia e mi accomodo – per modo di dire, perchè ‘sta sedia è scomodissima.

Ci fissiamo per una manciata di secondi; poi, lentamente, con un colpo di bacchetta, Piton fa materializzare l’oggetto della mia preoccupazione.

 

Avevo ragione. Ecco perchè mi ha chiamata qui.

 

Ho scordato il dannato biglietto sul banco!

 

Ok, sono nella cacca.

 

Lo vedo sospirare rumorosamente, rigirandosi il biglietto tra le mani; l’espressione arrabbiata è completamente sparita. Ora c’è solo posto per quello sguardo da bulletto che sta sfruttando il suo potere distruttivo al meglio.

 

Dio, come si vede che ci gode a tenermi sulle spine!

 

-         Weasley, - dice alla fine, - ho trovato questo sul tuo banco... –

 

Io cerco di cambiare l’espressione da orripilata a stupita. Di sicuro sembro una con problemi psicofisici, con questa faccia.

 

-         Ah, sì? – dico, con la bocca secca.

 

-         Esattamente, - risponde. – e cosa mi dici al riguardo? –

 

Ho la testa completamente vuota. Di’ qualcosa, scema! Qualunque cosa!

 

-         Oh. Non saprei. Devono essere di Piccola e Gioios -- cioè, della ragazza che stava vicino a me. –

-         Ah, davvero? – si rigira il foglietto tra le mani. – e come mai la tua vicina di banco avrebbe dovuto scrivere il tuo nome con una freccia vicino a questa caricatura che mi sta lanciando quest’accetta addosso?

 

Ok, ora è la tua occasione! Digli che devi tornare a prendere la borsa in Biblioteca, e quando ti lascia uscire scappa!

 

No, eh?

 

Apro la bocca a vuoto. Piton fa scomparire il foglietto e pronuncia le fatidiche parole, con un sorriso da far concorrenza alla Piccola-e-Gioiosa-Ragazza-Campagnola.

 

-         Punizione, Weasley.

 

*

 

Mi ha fissato la punizione per domenica alle quattro, ignorando bellamente il fatto che c’è il primo finesettimana ad Hogsmeade dell’anno.

 

Carogna.

 

Mi dirigo depressa verso il suo ufficio, lentamente, strisciando i piedi e cercando di far più rumore possibile: il castello è vuotissimo; non si sente niente, sono tutti furoi, il che mi deprime ancora di più, allora vado in giro sbatacchiando di qua e di là, tirando borsate alle armature facendo finta di non farlo apposta.

 

Ad un certo punto, proprio mentre l’ennesima armatura mi sta inveendo contro, sento una voce dal fondo del corridoio.

 

-         Chi è?

 

Mi giro subito nel caso sia Gazza, con una sfilza di spiegazioni che vanno dal ‘non-avevo-visto-l’-armatura’ al ‘Piton-mi-vuole-uccidere- non-c’-è-da-stupirsi-se-sono-distratta’ pronte. Ma quando mi giro completamente, mi ritrovo Harry davanti.

 

-         Ah, sei tu! Mi hai fatto prendere un colpo!

 

Non sono io che lo dico, eh, è lui; il che mi incuriosisce non poco. Allora sta facendo qualcosa che non dovrebbe... uh-uh!

 

-         Scusa... cosa ci fai qui?

-         Mmh? Oh, no, niente di che... non avevo voglia di andare ad Hogsmeade...

 

Ah-ah. Ci credo, ci credo, come no.

 

Ok, dai, basta Gin... saranno fatti suoi, no? Reprimi la tua vena da Basil l’Investigatopo... che poi quel cartone mi incute timore, sul serio; odierò Hermione per avermi costretto a stare una giornata intera con la sua atroce e boccolosa sorellina, che me l’ha fatto vedere ventimila volte, solo perchè lei e mio fratello si dovevano andare ad imboscare.

 

Ah, i felici tempi in cui non sapevo ancora cos’era un televisore e non parlavo di cartoni animati a sproposito...

 

Saluto Harry, che scompare dietro l’angolo.

 

...

 

Ok. Basta. Ricorda la punizione di Piton. Alle quattro. Non hai tempo di spiarlo...

 

 

 

 

Ecco qui... il secondo capitolo, che vi farà entrare nel vivo della storia, diciamo XD, verrà postato o tra qualche ora, o domani, perchè ci sto già lavorando... lasciatemi un commentino e ditemi che ne pensate!

 

Comunque, Basil l’Investigatopo è inquietante sul serio... O_O

 

Baci, Lollo

  
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