Fanfic su attori > James Franco
Segui la storia  |       
Autore: EstrellaLunar    14/11/2010    3 recensioni
Il bellissimo James Franco decide di prendersi una pausa dal successo e tornare a visitare i luoghi dove visse il suo bisnonno in Italia, fatto che gli riserverà non poche sorprese."Mi avvicinai un po' di più e frugai nella mia memoria.. ma certo era un paesaggio toscano, c'ero stato una volta per vedere le terre del mio bisnonno. Dovevo tornare là. Forse avrei trovato qualcosa, forse mi sarei sentito di nuovo me stesso. Dopotutto ogni tanto Los Angeles ti obbligava a fare una pausa."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

11.Parigi

Non era poi così male dopotutto. Marla a Parigi era diventata più calma e rilassata, senza gli attacchi di fan isterici o di paparazzi in cerca di scoop si era rivelata una donna di casa premurosa e attenta: mi riempiva di attenzioni e ogni sera tornato stanco morto dal set, trovavo la cena pronta. Il suo progetto cinematografico con l' “artista” francese sarebbe iniziato solo due mesi più avanti, quindi trascorreva le giornate a bearsi delle sue passioni e di me. La trovavo spesso a scrutarmi mentre leggevo il copione o guardavo un po' di football in TV e se le chiedevo: -Tutto ok?- lei mi rispondeva sorridendo: -Non riesco a capacitarmi di quanto tu sia perfetto...- lo diceva con semplicità, con naturalezza, con estrema convinzione, non riuscivo a ridere o a non prenderla sul serio, sorridevo imbarazzato e basta. Spesso mi trovavo a chiedermi se l'amavo almeno la metà di quanto facesse lei ma purtroppo quando ci si chiede se si ama un persona la risposta è quasi sempre no. L'amore si sente, non si comprende.

Di Lorenzo e di tutta la sua famiglia non avevo più avuto notizie e la cosa incominciava a preoccuparmi, avevo cominciato a pensare che avrebbe potuto essere capitato qualcosa di brutto. Purtroppo oltre alla mail non avevo altri numeri di telefono e in più il telefono con il numero che avevo dato a Lorenzo lo avevo dimenticato in America, in realtà non lo avevo trovavo più e alla fine avevo rinunciato a cercarlo, pensando di averlo dimenticato in palestra o cose simili.

Sul set avevo conosciuto dei colleghi fantastici e mi stavo trovando veramente bene. Il film parlava di problematiche adolescenziali, io facevo la parte di un giovane supplente di Inglese, un ruolo in cui stranamente mi sentivo molto a mio agio. Marla veniva spesso a trovarmi con delle leccornie per tutto lo staff. Tutti aspettavano il suo arrivo con ansia. Ma avevo come la sensazione che quelle continue apparizioni fossero un modo subdolo per marcarmi stretto. I miei colleghi però continuavano a ripetermi che ero fortunato e cercai di credere a loro. D'altronde non faceva niente di sbagliato e se davvero mi stava controllando era brava a non farsi notare, né a farmelo pesare e io non avevo niente da nascondere.
L'estate trascorse quindi così, tra lavoro e Marla e qualche evento mondano a cui non partecipavo con immensa gioia in realtà: mi stavo trasformando in un pantofolaio.

Una notte mi svegliai di soprassalto, un'autoambulanza stava sfrecciando in strada. Era settembre, il caldo non era più insopportabile e anzi una fresca brezza stava muovendo le tende della camera. Nel dormiveglia allungai una mano alla ricerca della sagoma calda di Marla, ma mi scontrai solo con il cuscino gelato e le lenzuola scomposte. Aprii malvolentieri gli occhi e dopo essermi abituato all'oscurità distinsi l'esigenza di un bicchiere d'acqua per rinfrescarmi la gola. Mi alzai scocciato e appena arrivato in corridoio vidi una luce azzurrina provenire dal salotto al piano di sotto e sentii il ticchettio dei tasti nel silenzio. Cosa ci faceva a quell'ora davanti al computer? Scesi in punta di piedi le scale, intenzionato a farla spaventare con un bacio sul collo. Ma ecco che quando arrivai alle sue spalle trattenere il respiro divenne un riflesso spontaneo. Aveva il mio computer sulle ginocchia ed era nella mia casella di posta. Non ci misi molto a riconoscere l'indirizzo e-mail di Lorenzo. Marla premette su “Cancella” ed eliminò il messaggio prima che riuscissi a leggere qualche lettera. Avrei voluto urlare e insultarla, invece sempre senza respirare indietreggiai e risalii al piano di sopra. Aveva cancellato le e-mail di Lorenzo, chissà quante ne erano arrivate, magari anche da parte di Martina. Ma come si era permessa? Non era nemmeno mia moglie...
Mi distesi sulle lenzuola ancora leggermente tiepide e con la gola ancora più secca di prima cercai di respirare profondamente per ritrovare una parvenza di calma. Ma era impossibile. Sentii che saliva le scale. Chiusi gli occhi e mi girai sul fianco. Quando sentii il suo respiro farsi pesante e regolare mi alzai dal letto, presi i pantaloni della tuta dalla sedia e mi diressi sotto. L'orologio segnava le 5.15, non era troppo presto per correre. Con il cappuccio calato sul viso uscii di casa e corsi veloce in mezzo a una Parigi ancora addormentata, impedendo al mio cervello di pensare.

Quando tornai a casa lei mi stava aspettando, seduta sul divano, evidentemente preoccupata: -Dove sei stato?-
-Non lo deduci?- chiesi asciugandomi le gocce di sudore con la maglietta.
-A correre?! Come mai così presto? Mi hai fatto preoccupare..-
-Mph...- mi allontanai verso il piano di sopra, stufo di vederla. Dopo aver saputo quello che mi avevo fatto non riuscivo nemmeno a guardarla in faccia.
Ma lei mi seguì: -No no... adesso mi spieghi...!-
Non potevo più trattenermi:-Come hai osato cancellare le e-mail di Lorenzo?-
Cambiò espressione. Prima la vedi arrabbiarsi, di riflesso per essere stata attaccata, ma poi la rabbia si trasformò in un pianto convulso: -se tu le avessi lette non saresti rimasto con me, saresti partito, se li avessi sentiti al telefono mi avresti lasciato e io non volevo... Io ho bisogno di te...-
Eccola lì di nuovo, come una bambina bisognosa di cure che non riusciva a stare da sola. Ma io non ero il suo bastone, non ero il suo sostegno, non doveva aggrapparsi a me, io non ero in grado di sostenerla, non riuscivo nemmeno a sorreggere bene il mio peso figuriamoci quello ci un'altra persona.
Voleva essere abbracciata e rincuorata, le si leggeva a caratteri cubitali sulla fronte, ma non volevo, non dovevo ricadere fra le sue braccia. Dovevo prendere in mano la mia vita, che mi era stata portata via da troppi mesi.
Quand'era l'ultima volta che mi ricordavo di aver davvero vissuto?
Sì risaliva a 4 mesi prima, risaliva a quel viaggio in vespa con Lorenzo. Ora non stavo veramente vivendo. Andai in camera e ficcai le prime cose che trovai nel borsone della palestra.
-No ti prego, James... ti prego! Resta... non parlarmi per un mese, due... ma resta!- mi implorava fra le lacrime.
-Non posso Mar... io non ti amo! Perdonami se riesci...-
-Io come faccio? Come faccio a vivere senza di te?-
-Troverai qualcun altro... te lo prometto!- e senza dilungarmi oltre presi la via della porta e uscì sotto il sole caldo del mattino, ancora sudato e bisognoso di una doccia. Decisi di andare sul set, lì avevo un camerino con un bagno e avrei potuto accamparmi sul divano per qualche giorno. Furono tutti alquanto sorpresi di vedermi arrivare di Sabato e in quello stato. Dovevo incutere abbastanza paura. Mi sbrogliai dalle loro domande con un “no comment” e nessuno voleva farmi restare in camerino: tutti avevano un posto da offrirmi. Ma io non volevo stare in casa o in albergo con altre persone quindi declinai i numerosi inviti.

La settimana seguente era la penultima di riprese, per fortuna... non ce la facevo più e l'ultima cosa che volevo era farmi influenzare sul lavoro e produrre qualcosa di brutto: ma lo sapevo bene che ero sottotono e che lo avrebbero notato tutti, mi aspettavano mesi di critiche aspre, ma dopotutto me lo ero cercato. Quando non giravamo ero chiuso nel mio camerino davanti allo schermo del PC a cercare le parole più adatte per scrivere a Lorenzo e spiegargli la situazione, ma non ne venivo fuori. Chissà cosa pensavano di me, che ero il solito snob che dopo aver smesso di “usarli” si era dileguato. Soprattutto chissà cosa pensava Martina. Probabilmente mi aveva dimenticato.
Alla fine riuscii a venirmene fuori con una mail abbastanza decente:

-Lorenzo!
Purtroppo persone che non avrebbero mai dovuto intrufolarsi nei miei dati mi cancellavano ogni mail che mi arrivava da parte tua e non ho più nemmeno avuto accesso al numero che ti avevo lasciato. Mi spiace tantissimo! Immagino che avrete pensato che me l'ero svignata... ma giuro ogni giorno controllavo se mi erano arrivate vostre notizie e non averne era uno strazio! Se vuoi chiamarmi (e ti prego fallo!) questo è il mio numero: 546-122.
sono a Parigi per lavoro, ma mi piacerebbe molto venire a trovarvi!
Sempre se sono ancora il benvenuto...
un forte abbraccio.
J.-

Speravo con tutto il cuore che mi avrebbero creduto. E se non l'avessero fatto mi sarei presentato alla loro porta con un mazzo di scuse ben infarcite e li avrei pregati in ginocchio. Provavo una grande tristezza e mancanza e per persone che conoscevo appena. Guardai il telefono appoggiato sul tavolino e lo presi. Digitai il numero che conoscevo a memoria.
-Pronto?-
-Ciao Tom... hai un po' di tempo per me?-
-Ho sempre tempo per te fratello...-

Fede's corner:
Ehm ehm... sorry!!! lo so che sono 3 settimane che non aggiorno ma.... l'ispirazione era scappata via, per fortuna ho superato il blocco anche grazie a barbydowney. Cmq spero che questo capitolo vi possa piacere, a me non particolarmente perchè lo trovo n po' troppo descrittivo... ma questo è quello che passa in convento nella mia testa quindi... non vi prometto niente sui tempi del prossimo aggiornamento!!!
GRAZIE a tutte le lettrici di questa storia che sono arrivate fino a qui... mi fate molto happy!! =)
GRAZIE ancora più speciale per la mia fidata lettrice Pepesale... presto ritroverai Martina tranquilla...

un bacione a tutte quante!

P.S. riflessione del giorno: avete visto "Mangia Prega Ama"?... questo film mi ha deluso un sacco(le banalità che metteno sugli italiani sono sconcertanti!) e anche James mi sembrava un po' sottotono... bah...

a prestissimo, spero! XD

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > James Franco / Vai alla pagina dell'autore: EstrellaLunar