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Autore: G4s15    14/11/2010    1 recensioni
In un giorno qualunque... un modo più proficuo per sentirsi amati e insieme durante una guerra che non fa altro che allontanare e portare tristezza.
Ecco una piccolissima long - massimo due capitoli già scritti e controllati - senza grandi pretese per staccare un attimo dalla stressante scrittura degli ultimi capitoli di "QMNSHDF"!
Spero vi piaccia ad ogni modo =)!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Autore: Lovegio92
Categoria: Harry Potter
Titolo della storia: Veramente, Amore...
Titolo del Capitolo: In un giorno qualunque...
Genere: Romantico, Commedia
Personaggi: James Potter, Lily Evans Potter
Paring: James/Lily
Contesto: Malandrini/I guerra magica
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing Moments
Disclaimer: I personaggi qui citati non sono miei e non mi appartengono, ma sono tutti di proprietà di J. K. Rowling e di chi ne ha i diritti. Questa fan fiction non è scritta a scopo di lucro indi per cui i copyright non sono violati.

Veramente, Amore...

James Potter arrivò a casa tardi, quella sera. Era una serata normalissima. Dopo aver lavorato incessantemente all’Ordine e finiti gli sfiancanti turni organizzati da Silente e da quello psicopatico di Moody, James tornò a casa esausto.

Chiuse la porta dietro le sue spalle e abbandonò le chiavi sul tavolino posto al lato dell’entrata. Velocemente si tolse il cappotto nero e lo ripose nell’armadio, sistemò le scarpe dove sapeva che non avrebbero infastidito l’umore già facilmente rivoltabile della sua cara mogliettina e, infine, si inoltrò in casa sua.

Come ogni dannatissima sera, James si aspettò il saluto di Lily dalla cucina o dal salotto. Ciò dipendeva sempre dall’orario in cui lui tornava... o, meglio... riusciva a tornare a casa: se era ancora un’ora decente, era probabile che avrebbe trovato Lily vicino ai fornelli, intenta a preparare la cena; se, invece, rincasava piuttosto tardi, la notte, lei restava in salotto ad aspettarlo.

Non le passava neanche per l’anticamera del cervello di andare a dormire se prima non si era assicurata che suo marito era di nuovo a casa, sano e salvo. E, a volte, questo suo comportamento così testardo lo aveva costretto a prenderla di peso e a portarla nella loro camera da letto dopo essere rientrato in casa. Perché lei si addormentava, certe volte. Non riusciva a stare sveglia, in alcuni casi, fino all’arrivo di James e lui, ovviamente, per evitare di svegliarla, la sollevava dolcemente e la portava nella loro stanza.

Certo, non era un problema. Lily era molto smilza e piccola in confronto a lui. La poteva sollevare anche solo con un braccio, quella ragazzina, grazie anche agli incessanti allenamenti ai quali era sempre sottoposto Potter per le partite del campionato di Quidditch ad Hogwarts. Però, era comunque una stanchezza in più. E, lei, naturalmente, quando se ne accorgeva la mattina lo rimproverava anche.

Non era certo intenzione della piccola Lily far sì che la fatica alla quale James era già sottoposto aumentasse. Ma quel testone di suo marito era davvero troppo premuroso e gentile con lei. Sicuramente lei non se la sarebbe presa se lui la svegliava nel momento in cui rimetteva piede in casa loro, invece che portarla in braccio fino al piano di sopra.

La cosa, inoltre, che non tanto aiutava Lily Evans, in Potter, era il suo dormire pesante. Adorava dormire – anche se questo non era mai stato motivo di arrivare in ritardo a qualche appuntamento o, per esempio, alle lezioni ad Hogwarts. Dei momenti in cui James rientrava e arrivava in salotto, prendendola in braccio e salendo fino alla loro stanza, lei, la mattina seguente, affermava di non ricordarsi assolutamente niente. Perché quando dormiva, niente e nessuno poteva riuscire a svegliarla... tranne una buona tazza di caffè caldo e fortissimo.

Ovviamente, però, a quelle ore così tarde della notte una persona sana di mente... una qualunque persona sana di mente non si farebbe mai un caffè.

Ed ecco che le possibilità di svegliarsi e impedirgli di fare tutto quello sforzo in più evaporavano in un niente.

Ma a James divertiva farla arrabbiare perché... perché...

Dannazione!, lei era così bella e paffuta e goffa e ingenua... . Ogni volta che lo sgridava, lui si sentiva il grande fra i due e, naturalmente, essere rimproverati da una bambina più piccola... è buffo e divertente.

Se Lily, poi, avesse saputo di questo suo paragone, di questa sua visione, la sua vita poteva decantarsi conclusa, ormai. Eppure James non poteva farci proprio niente. Lei era troppo tenera con quelle sue guance così morbide e stuzzicanti da pizzicare.

Si gonfiavano parecchio quando lei era arrabbiata. Gli occhi verdi si restringevano e la pelle chiara diventava rossa. Molto spesso, quando capitavano le vere e proprie sfuriate alla Lily Evans’ Style, era difficile persino riconoscere le sue adorabili lentiggini dalla pelle normale.

Sorrise, James, pensando alla lei furiosa. Nel buio della casa.

Era davvero tardi, quella sera, e si aspettava di trovare la sua giovane mogliettina sdraiata sul divano a dormire beatamente. Anche perché non vedeva nessuna luce accesa, né in cucina, né in salotto.

Proprio come capitava sempre. Lui arrivava a casa, pensava di trovare Lily nel letto e tutta la casa in ordine, silenziosa e buia. E, invece, una volta passato davanti alla porta del salotto lasciata aperta, la vedeva lì... sdraiata sul divano, o sulla poltrona... i capelli rossi sparsi ovunque... e la coperta a coprirla per metà. Tutti indizi che gli facevano capire il sonno improvviso che la coglieva ogni volta che lei tentava di aspettarlo “alzata”.

Il giovane Potter, così, si avviò verso l’entrata della sala con un grande sorriso divertito stampato sul volto. Si affacciò e si appoggiò allo stipite di essa. Scrutò l’intera stanza da capo a piedi con gli occhi già perfettamente abituati all’oscurità...

«Lily?» provò a chiamarla non vedendola da nessuna parte. Entrò nel salotto e rimase lì a fissarlo meglio per un po’. Dove cavolo era?

Possibile... Possibile che quella donna così testarda abbia finalmente afferrato il concetto di dover andare per forza a coricarsi senza aspettarlo alzata tutte le notti?

Possibile?

No!

Per Lily Evans, in Potter, non era assolutamente possibile! E neanche probabile!

Uscì dalla sala e si affacciò nella stanza di fronte ad essa. La cucina... vuota.

Ma dove diamine era finita?

«Lily?» la chiamò di nuovo alzando di poco la voce.

Salì le scale a due a due, fiondandosi nella loro stanza da letto. Deserta. Il letto matrimoniale... perfetto. Non vi era una sola piega sopra. Completamente “vergine”.

Il buio era ancora sovrano ovunque. Non aveva ancora trovato una sola lampadina di casa sua accesa.

Ma che stava succedendo? Dov’era Lily?

«Lily?!» burbero e ansioso nello stesso momento, il suo tono uscì quasi involontariamente dalla bocca. Il cuore aveva cominciato a martellare un po’ troppo velocemente nel suo petto e questo non gli piaceva affatto. Perché a lei non poteva essere successo niente di grave. Niente!

Erano al sicuro, a casa loro. Nessuno li poteva trovare e, cosa ancora più importante, nessuno riusciva ad entrare e, allo stesso tempo, farla in barba a Lily Evans.

Lily Evans, in Potter. Lei era in grado di dare del filo da torcere persino al grande James Potter. Come poteva lasciarsi mettere i piedi in testa da quattro incappucciati che non sanno nemmeno tenere una bacchetta in mano?

No!

Si doveva calmare e ragione rapidamente perché non poteva essere successo niente e niente poteva succedere ancora.

L’unica cosa fondamentale da fare in quel momento era respir...

«James?». Come un vero e proprio toccasana aveva sentito la sua voce chiamarlo. Si sentì sciogliere dalla calma. Proprio come aveva pensato: niente di brutto poteva succedere e niente sarebbe successo. Non con quella forza di protezione che Dorcas Meadowes gli aveva suggerito di usare sulla casa.

Si voltò dall’altra parte della stanza e vide, sotto la porta che dalla loro camera da letto annetteva al bagno, una striscia gialla passare per tutto lo spiraglio dell’uscio.

Eccola, l’unica luce accesa in quella casa così buia.

James sorrise. Poi, senza alcun preavviso, si diresse verso il bagno ed entrò senza troppi complimenti. Si aspettava di trovare la sua bella Lily davanti al lavandino, magari per prepararsi per la notte. Di certo, non potevano esserci altri motivi che spiegavano quel fatto.

Erano ormai due o tre anni che i nuovi coniugi Potter passavano sotto lo stesso tetto ed, entrambi, avevano imparato a conoscersi con, prima di tutto, i rispettivi orari di urgente utilizzo del bagno. E quello, di sicuro, non era assolutamente orario per Lily Evans di chiudersi in bagno.

Invece, ciò che si ritrovò di fronte, dopo aver spalancato la porta, gli fece gelare il sangue nelle vene...

  
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