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Autore: Qualcosa_di_strano    15/11/2010    0 recensioni
E' la prima volta che scrivo qualcosa al di sopra del raiting verde... Spero che la mia storia vi piaccia ^^
Genere: Erotico, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Camminavo per il corridoio della scuola con passo veloce, anche se nemmeno correndo avrei potuto riparare al mio catastrofico ritardo. 
Lyra Mason, 19 anni appena compiuti, prima settimana di università nella scuola più prestigiosa di Londra. Già, i miei avevano fatto le cose in grande, come al solito. 
Non ero una studentessa modello, ma i miei avrebbero fatto di tutto per apparire i migliori agli occhi della gente. In casa mia non riuscivo a starci, non sopportavo più i miei. Menomale che c'era Stephan, il mio migliore amico. Lo avevo conosciuto al liceo, aveva un anno in più di me e faceva la mia stessa scuola, ovviamente in classi diverse, visto che aveva un anno in più di me. Era un ragazzo castano, con un grande paio di occhi verdi. Probabilmente sarebbe stato il mio ragazzo, se non fosse stato come un fratello per me. Mi fidavo ciecamente di lui, era il mio "fratellone". Non vedevo l'ora che finisse l'ora di letteratura per incontrarlo. Già, ma per finire l'ora di letteratura prima dovevo arrivarci. 
-Buongiorno, scusate il ritardo!- 
Dissi ansimando appena entrai dalla porta. L'unico banco libero era il primo banco al centro. Perfetto. Ecco i vantaggi di arrivare in ritardo. Passai l'ora a battere le dita ritmicamente sul banco, e quando finalmente suonò la campanella, schizzai via verso il mio armadietto. Sistemai i libri e andai in cerca dell'aula di storia, dove avrei trovato Stephan. Diedi una veloce occhiata alla classe, ma vidi che il mio migliore amico non c'era. Chiesi informazioni ad un suo amico, che però mi informò che se n'era già andato perchè non stava molto bene, ma che non dovevo preoccuparmi. E come facevo a non preoccuparmi per il mio "fratellone" scusa?! 
Uscii dalla scuola dirigendomi verso casa, dove avevo dimenticato il cellulare. Volevo chiamarlo per sapere come stava. Camminavo con passo veloce, quando mi sentii afferrare il braccio. Mi sentii assalire da una paura matta. Mi voltai.
-Stephan! Mi hai spaventata! Ma non stavi male tu?- Lui mi sorrise. 
-Sì, ma era solo un leggero mal di testa, volevo vederti.- Io gli sorrisi teneramente.
-Allora, che si fa?-
-Vieni a casa da me?- Mi chiese lui con evidente felicità. 
Io annuii entusiasta, e insieme ci dirigemmo verso casa sua, una piccola casetta nel borgo di Londra. Viveva da solo, i suoi erano in America per lavoro.
-Vieni, saliamo in camera mia. - Mi disse lui una volta dentro casa. 
Lo seguii di sopra in silenzio, guardandomi attorno. Stephan fece entrare prima me, poi richiuse la porta alle sue spalle. All'improvviso mi sbattè violentemente al muro, bloccandomi con le braccia. 
-Steph cosa...?-  Lui iniziò a baciarmi con violenza, quasi volesse farmi male appositamente. Io tentai di staccarmi da lui, che però mi trattenne avvicinandosi ancora di più a me. Quando fui davvero senza fiato, riuscii ad allontanarlo. 
-Stephan, io... Mi spieghi cosa vuol dire?- Chiesi imbarazzata. 
Lui si portò un dito alle labbra, ordinandomi di stare in silenzio. Mi prese per le braccia e mi gettò sul suo letto, sbottonandomi gli jeans con tanta furia da far saltare via il bottone. Sfilò via i miei pantaloni insieme ai suoi e infilò le mani sotto la mia maglia, sfiorandomi il seno. Mi divincolai dalla sua stretta pungente che non voleva lasciarmi andare. Io non ero innamorata di Stephan, per me era solo un amico! Ma da come si stava comportando, neanche lui sembrava innamorato di me. Che mi stesse...? No, impossibile. 
-Steph, cosa stai facendo?- Chiesi quando mi tolse la maglietta lasciandomi in biancheria intima. 
-Ma non ci arrivi proprio Lyra? Credi che per un ventenne maschio esista l'amicizia per una ragazza?-
-Che... Che vuoi dire?- Chiesi spaventata e delusa insieme. 
-Che non voglio le tue parole, ma il tuo corpo. -
Sgranai gli occhi e tentai di rotolare via dalla sua presa, ma lui fu più veloce e mi strinse slacciandomi il reggiseno. Mi sdraiò e iniziò a mordermi, dalle labbra al seno, lasciandomi delle macchie rosse dove la sua bocca passava. 
-No Steph...-
-Dai Lyra, sto esaudendo il tuo sogno, ricordi?-
-Ma cos...?- All'improvviso un flashback mi attraversò la mente. Il mio sogno era avere un bambino. 
-Ma non con te!- Urlai. -Io non ti amo.-
-Oh, ma neanche io Lyra. Voglio solo divertirmi un pò. 
Si tolse la maglia rimanendo a dorso nudo. Mi prese in braccio e mi fece sedere sulla scrivania. Mi prese le mani e le infilò nei suoi boxer, facendomeli sfilare. Provavo solo disgusto in quel momento. Poi, decisi di ribellarmi. Gli diedi un calcio e mi lanciai verso la porta. Lui mi afferrò il braccio ancora prima che potessi scendere dalla scrivania. Mi diede un ceffone e afferrò un coltello dalla scrivania. 
-No, ti prego...- Sussurrai. 
-Shh, tesoro. Non ti farai male se farai la brava.- Mi disse con voce perversa. -E tu non vuoi che il tuo fratellone ti faccia male, no?-


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To be continued u.u 
  
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