Serie TV > Dark Angel
Segui la storia  |       
Autore: TakyRiida    15/11/2010    0 recensioni
2021, il mondo è cambiato, ora per le strade di Seattle girano i transgenici, e la gente ha paura. E la vita di persone normali si intreccia con le loro. E questa è la storia di una di quelle persone.
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alec
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chiedo perdono! Sono stata assente a lungo ma vi assicuro che la fic è bella e completa nel mio pc!
Spero di riuscire ad insesire tutti i capitoli in fretta!!
Buona lettura!



Capitolo 05

12 Marzo 2021 America, Seattle, ore 01.10
Logan fermò la macchina davanti al motel. Osservò l'insegna, di uno squallido neon fucsia, poi passò a guardare le condizioni dei muri: vecchi, sporchi e cadevano a pezzi.
-Bene, ora dobbiamo solo scoprire la stanza.- mormorò girando la testa a guardare prima Ice e poi Max, che si stava togliendo la giacca in pelle nera e rimaneva con una semplice canotta.
Aprii la portiera e scese dalla macchina, e si avvicinò al bancone dove c'era il custode.
La videro prendersi una ciocca di capelli e iniziando a giocherellarci con un dito. Poi si staccò dal bancone e si allontanò avvicinandosi alle scale.
Ice scese dalla macchina e la raggiunse.
Lui rimase li, e le osservò salire le scale.
Non sarebbe stato di aiuto, quindi poteva solo stare li ed aspettare, tenendosi pronto ad accendere il motore, e partire appena loro fossero salite sul veicolo.
Accese la radio, tamburellando le dita sul volante.
I minuti passavano lentamente, e Logan si sentiva inquieto, o semplicemente annoiato. Si piegò in avanti guardando verso il secondo piano, e vide il braccio di una persona penzolare fuori dalla ringhiera, e se la vista non gli faceva brutti scherzi, un'altra persona accasciata contro il muro, svenuta.
La porta vicino a quei due individui era aperta, e pochi secondi dopo vide uscire Max, e subito dietro di lei Ice, con quella che doveva essere Takami, tenuta su una spalla.
Girò la chiave e accese la macchina, facendo si che il motore iniziasse a riscaldarsi. Neanche un minuto dopo, Max si sedette al suo fianco, e Ice aprii la portiera dietro il suo posto, non si girò, sentii solo un tonfo e la portiera che si richiudeva.
-Dannata Darkness, non potresti cercare di essere più delicata?- girò lentamente la testa e vide la ragazza, che solo poche ore prima, aveva visto nel video.
-Zitta! Demente di una cugina.- borbottò Ice -Ti perdo di vista per pochi mesi, e tu che fai? Combini un disastro colossale.-
-Pochi mesi? Sei sparita per più di due anni, idiota!-
Logan ascoltò la loro discussione mentre ripartiva con la macchina, e guidava tranquillamente, guardandole ogni tanto dallo specchietto retrovisore.
-E tu la consideri una buona ragione, per andartene di casa, senza lasciare detto a Hiei, o almeno a Kenji, dove poterti trovare, in caso di bisogno.- Ice incrociò le braccia al petto -No tu lo vai a dire a Yuki, che persa com'è per Ryo, scrive le cose per non dimenticarsele, lasciando così una traccia per rintracciarti.-
-Hai finito di farmi la predica? Sei sempre stata più avventata di me, e hai fatto molti più errori.-
-QUESTO NON TI DA IL DIRITTO DI FARNE ANCHE TE!- la bruna era arrivata ad urlare.
Spostò lo sguardo su Max, seduta al suo fianco, che si massaggiava le tempie, stringendo le labbra.
-Ragazze, non credo sia questo il momento di discutere..- disse Logan cenrcando di mettere fine a quella discussione -..piuttosto, prima che arriviamo al posto di blocco. È meglio che gli togli le manette.-
La discussione terminò così, e Max sospirò alzando gli occhi al cielo, facendolo sorridere. “Le avrebbe picchiate se non avessero smesso.” pensò guardando ancora nello specchietto retrovisore. Le due ragazze non si parlavano più, Takami dava le spalle ad Ice, mentre quest'ultima, con una forcina che si era tolta dalla testa, liberava le mani della prima.
Riportò lo sguardo sulla strada, e tornò a guardarle solo quando sentii il secondo scatto.
Le manette erano abbandonate sul sedile in mezzo alle due, Ice seduta a braccia incrociate guardava fuori dal finestrino, mentre Takami si massaggiava i polsi, guardando verso il basso.
-Arigatou...- quella parola, poco più di un sussurro, proveniva da Takami, rivolta sicuramente alla cugina.
-Scema, non c'è bisogno che mi ringrazi. L'avresti fatto anche tu per me.- rispose Ice sorridendo.
 

12 Marzo 2021 America, Seattle, ore 02.30
Alec, era appena riuscito ad addormentarsi, quando sentii bussare alla porta. Di malavoglia si alzò dal letto e, strisciando i piedi, si avvicinò alla porta e la aprii senza guardare dallo spioncino.
Si ritrovò davanti Takami che lo guardava, tenendo le mani dietro la schiena, essendo più bassa di lui di diversi centimetri in quel momento le sembrò un cane che era appena stato sgridato dal padrone.
Guardò nel corridoio, e vide solo Max infondo, insieme a quell'altra ragazza, che si allontanavano. Fece così un passo indietro, spostandosi dalla porta e facendola entrare. Lei abbassò la testa, facendo scivolare i capelli ai lati del volto. La osservava chiudendo la porta dietro di lei, e girando la chiave.
-Accomodati..- disse a bassavoce, incrociò le braccia al petto e la osservò. Le dava ancora le spalle, i vestiti era sporchi e sgualciti, e nonostante il freddo che faceva in quel mese, la maglia era senza maniche, osservandola meglio, riconobbe i vestiti di due giorni prima. Fece vagare lo sguardo sulle sue braccia fino alle sue mani, soffermandosi sui polsi, i lividi delle manette erano ancora visibili sulla pelle bianca.
Si avvicinò a lei da dietro, sfiorandole le braccia con le dita -Sei congelata.- mormorò. Lei ancora non parlava.
-Ti prendo una maglia aspetta.- si allontanò da lei tornando in camera e prendendo una maglia pulita dall'armadio, tornò verso di lei, ancora non si era mossa. Le si mise davanti e le infilò la maglietta da sopra alla testa -Tak.. devi collaborare..- le sussurrò ancora mentre lei muoveva le braccia da sotto alla maglietta e le infilava nelle maniche, facendole poi ricadere lungo i fianchi.
Le posò la mano destra sulla guancia facendo pressione ed alzandole così il volto. Gli occhi erano rossi e gonfi di pianto.
In una lenta carezza, spostò la mano dalla guancia al collo, per poi portarla dietro alla nuca, l'altra mano la posò dietro alla schiena, stringendola così a se in un abbraccio. Gli appoggiò le labbra sui capelli, e rimasero fermi così per diversi minuti, finche lei non alzò le braccia e ricambiò l'abbraccio incominciando a piangere.
-Perchè stai piangendo?- le chiese accarezzandole i capelli.
-Perchè.. non riesco a capire se mi odi, per quello che... che è successo.- la sua voce tremava.
-No. Non ti odio.- mormorò, mentre si abbassava e la afferrava saldamente sotto al sedere con il braccio, tirandola su, e tenendola così sollevata da terra. Lei spostò le braccia e gli circondò il collo, senza smettere di piangere.
-Ti.. ti devo delle spiegazioni..- mormorò mentre appoggiava la fronte sulla spalla.
-Non ce né bisogno, mi ha gia detto tutto tua.. cugina.- andò in camera e la fece sdraiare sul letto, sistemandosi poi di fianco a lei, ed abbracciandola. -Dormi, parleremo domani.-
Le baciò la fronte, stringendola a se.
La ascoltò per non so quando piangere, finche non si addormentò esausta. Decise che il giorno dopo avrebbe chiamato Norman e si sarebbe dato per malato.
 
 
12 Marzo 2021 America, Seattle, ore 03.00
Diaz, seduto ancora sulla poltrona, teneva una busta piena di ghiaccio contro la guancia con la mano destra, con l'altra teneva in mano il cellulare. Premendo i pulsanti con il pollice, aprì la sezione delle chiamate inviate, e vide un numero a lui sconosciuto.
Imprecò a bassa voce scorrendo poi la lista fino a giungere al numero di casa Black. Portò il dito sul pulsante verde, e aspettò qualche secondo prima di premerlo. A quell'ora in inghilterra dovevano essere circa le nove del mattino.
Si avvicinò il cellulare all'orecchio e attese.
-*Pronto?*- rispose la voce dello zio, Alexander, il padre di Takami.
-Sono io.-
-*Cosa è successo?*-
-Ice, assieme a un'altra ragazza. L'hanno portata via.- mormorò chiudendo
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Dark Angel / Vai alla pagina dell'autore: TakyRiida